La Provincia ha deciso di vendere il 34% delle quote della società derivante dalla fusione tra Acts e Tpl ma i Comuni non vogliono rispondere dei debiti derivanti dai mancati trasferimenti.
La provincia di Savona è pronta a vendere il 34% delle quote di Tpl-Acts; la base d'asta è di poco inferiore ai 2 milioni ma gli acquirenti dovranno farsi carico anche dei 500 mila euro che la Provincia non ha versato negli ulti due anni per il taglio delle risorse destinate ai trasporti pubblici. In teoria i Comuni della provincia potrebbero acquisire le quote in proporzione al pacchetto azionario che già detengono e lo stesso vale per la Gtt di Torino che è proprietaria del 12%. In pratica è difficile che gli enti pubblici, tutti in sofferenza per i tagli dei trasferimenti decisi dallo Stato, possano farsi carico di ulteriori spese. La posizione più scomoda potrebbe diventare quella del Comune di Savona che con il 29% è il secondo maggior azionista dopo la Provincia e che rischierebbe di dover far fronte ad un ulteriore esborso di 700 mila euro.

Clickmobility:


