Il governo stanzia 35 milioni per la mobilità verde. I comuni sopra ai 100 mila abitanti hanno 90 giorni per trasmettere i progetti.
Si tratta del primo, e certamente non sufficiente, stanziamento destinato a favorire la mobilità verde ma nei prossimi mesi i Comuni sopra a 100 mila abitanti potranno cominciare a inviare i progetti per realizzare infrastrutture di mobilità collettiva a basse emissioni, come piedibus, carpooling, carsharing, bikepooling, bikesharing, scooter sharing, infomobilità, piste ciclabili e zone 30 (strade con limite di velocità a 30 chilometri orari). Il decreto sulla mobilità sostenibile, previsto dal collegato ambientale (legge n. 221/2015) finanzia progetti dal valore di almeno un milione, presentati da Comuni con più di 100mila abitanti con l'esclusione di quelli che non rispettano i loro obblighi di comunicazione in materia di qualità dell'aria. Ciascuno potrà presentare un solo progetto, anche in associazione con altri enti. Il cronoprogramma indicato dal decreto prevede che i Comuni avranno tre mesi di tempo per mandare i loro progetti tramite posta elettronica certificata. Entro sessanta giorni, poi, il ministero dell'Ambiente provvederà alla ripartizione delle risorse con un proprio decreto: potrà coprire una percentuale compresa tra il 60e l'80% dei costi totali ammissibili, fino a un massimo di un milione peri Comuni singolie tre milioni per quelli aggregati. Sulla base di questo provvedimento gli enti dovranno inviare al Governo il programma operativo di dettaglio: si tratta di un requisito fondamentale per incassare il primo 30% delle risorse. Una volta certificato uno stato di avanzamento pari al 25% del progetto, l'ente incasserà una seconda quota e così via, fino ad arrivare alla rendicontazione finale. In caso di mancata esecuzione, il ministero potrà revocarei fondi.