Superare il criterio del costo storico, agganciato solo alle spese precedenti. Rigoroso controllo di tutti quei servizi affidati senza gara. Favorire le modalità più innovative di trasporto: servizi "a chiamata", mobilità condivisa, come car sharing o car pooling. Questi i punti cardine elaborati dall'Autorità di Regolazione dei Trasporti
E' in dirittura di arrivo lo schema definitivo della delibera in materia di trasporto pubblico locale. La consultazione pubblica contenuta dalla delibera n.83 dello scorso 27 luglio ed avente per oggetto il "Procedimento per la definizione della metodologia per l’individuazione degli ambiti di servizio pubblico e delle modalità più efficienti di finanziamento avviato con la delibera n. 49/2015" è in fase di ultimazione ma già si possono intravedere i punti cardine. L'Art già in fase di deliberazione aveva indicato nella sua relazione illustrativa alcuni principi guida al fine di favorire una più esatta determinazione degli ambiti destinati a nuova regolamentazione. Al termine dell'istruttoria (il 21 settembre sono scaduti i termini per la presentazioni delle osservazioni come prevista dalla delibera n.83) si possono evincere i principi cardine: superamento del criterio del costo storico, agganciato solo alle spese precedenti; rigoroso controllo di tutti quei servizi affidati senza gara; apertura più incisiva sulle modalità più innovative di trasporto – servizi "a chiamata", mobilità condivisa, come car sharing o car pooling. La guida si propone, dunque, in una fase di profonda trasformazione del Tpl di guidare le scelte degli attori direttamente interessati: Governo, amministratori locali e imprese. Il lavoro dell'Autorità parte da un presupposto: il servizio pubblico virtuoso non è per forza quello esistente. Anzi. Bisogna, allora, superare il criterio dell'offerta storica, perché non è detto che tuteli l'interesse pubblico. Anche dal punto di vista organizzativo dell'offerta rispetto alla domanda di mobilità l'Art indica che sono molti i passi da compiere: ci sono collegamenti extraurbani nei quali la gomma e il ferro si sovrappongono, creando un eccesso di offerta ingiustificato. Ci sono piccoli Comuni di montagna nei quali i servizi di linea risultano sovradimensionati. Ci sono servizi disegnati male in ambito urbano. E, poi, c'è un tema di fondo: l'imperativo è non lavorare più solo sulla domanda esistente, ma anche sulla domanda potenziale, perché il Tpl deve coinvolgere cittadini che usano l'auto. Al di là delle indicazioni emerse la metodologia di lavoro inaugurata dall'Art con la richiesta inviata ai vari soggetti interessati rappresenta un passo avanti nella definizione di provvedimenti amministrativi.