Bilanci sotto la lente

Torino: i conti di Gtt, Infra.To e Comune non tornano

Torino: i conti di Gtt, Infra.To e Comune non tornano

Inchiesta della magistratura sul buco di 50 milioni. Non tornano le cifre nel bilancio 2015 del Comune di Torino, e in quelli delle società dei trasporti

Nei giorni scorsi ClickMobility aveva riportato la notizia sullo stato di salute di Gtt, l'azienda di trasporti pubblici torinese. Sono passati solo pochi giorni e una inchiesta della magistratura allunga un'ombra sui conti presentati dall'azienda. In realtà, la vicenda riguarda oltre a Gtt, Infra.To (la società alla quale fanno capo le infrastrutture del trasporto pubblico torinese) e il Comune di Torino.   Quello che è certo, secondo quanto riportato dal quotidiano "La Stampa", tra il Comune di Torino e le sue partecipate dei trasporti i conti non tornano per circa 50 milioni di euro. Quanto scritto nei bilanci di Gtt e Infra.To e quanto riportato nel rendiconto annuale del Comune non coincide.   La normativa nazionale impone agli enti locali una particolare procedura nei rapporti con le proprie partecipate. Ogni anno, prima di redigere il bilancio, il Comune chiede alle società che controlla di dichiarare i propri crediti e debiti nei suoi confronti e li mette a confronto con quanto risulta dai proprio conti. Sulla base dei primi riscontri non tornano i conti fra quanto rendicontato e messo a bilancio sia delle aziende di trasporto pubblico che dal Comune.   Per Gtt – si legge nel quotidiano – Gtt ha rendicontato sia nel bilancio 2014 che in quello 2015 il credito di 40 milioni ( 24 dei quali relativi al contratto di servizio della Metropolitana) più altri 14,2 milioni del solo 2015: complessivamente l'azienda di trasporti torinese ritiene di vantare nei confronti del Comune crediti per 38,2 milioni.   Anche con Infra.To i conti non tornano: a parte gli oltre 142 milioni relativi ai mutui per la realizzazione della metropolitana e in piccola parte della rete tranviaria il disallineamento fra quanto richiesto e messo a bilancio da Infra.To e quanto il Comune è disposto a pagare è di 12 milioni.   In attesa di capire se ci sono e di chi sono eventuali responsabilità infuria, come da copione, la polemica politica.

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