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Il dopo Uberpop si chiama Heetch

Il dopo Uberpop si chiama Heetch

La "variante" di Uberpop ha iniziato a muovere i primi passi. La francese Heetch aumenta la sua presenza a Milano con una campagnia aggressiva sui social media 

Violazione dell'articolo 86 del codice stradale («taxi abusivi»), e servizio vietato in Italia con una sentenza del Tribunale di Milano datata maggio 2015. In Italia il servizio che impiega autisti senza licenza non si può fare.   Ciò nonostante, a distanza  di quasi due anni dalla sentenza della magistratura, un nuovo servizio che ricalca quello di Uberpop (almeno secondo quanto riportato dal Corriere della Sera) si sta affacciando sul mercato; si chiama Heetch, viene dalla Francia e in questi giorni, grazie a una campagna pubblicitaria molto diretta sui maggiori social, sta aumentando la presenza nel capoluogo lombardo.   Sul sito web, Heetch specifica la natura e la missione del servizio: si legge, infatti, che è una "piattaforma collaborativa" e che i driver lo fanno nel tempo libero "per rimborsare le spese dell'auto fino a 6.000€ all’anno". Heetch, ricorda inoltre, che la piattaforma  è attiva dalle 8 di sera alle 6 del mattino, ogni sera, "quando i giovani fanno fatica a trovare un mezzo per tornare a casa".   Per ora sembra la riedizione di un film già visto: primi verbali dei vigili e battaglie in tribunale.   Visti i precedenti i driver (per lo più giovani, molti senza lavoro stabile, che trovano in questa attività priva di autorizzazioni una fonte di guadagno) esercitano questa attività a proprio rischio e pericolo: stop dei vigili, multe salate, immediato ritiro della patente e possibile sequestro della vettura.

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