Nel 2016, la società ha chiuso con un utile netto di 1.308.614 euro, l’80% in più rispetto all’esercizio precedente (727.296 euro). Anche il valore della produzione sale, passando da 26.156.697 euro a 26.625.425 euro.
Aumento dei passeggeri (studenti e lavoratori), passati dai 9.657.557 del 2015 ai 10.822.679 del 2016 (grazie anche al progetto Investiscuola, che è andato a sostituire il vecchio Unico studenti), e conseguente incremento dei ricavi da traffico pari all’1,4%. Importante anche il lavoro dell’officina e degli allestimenti: nel 2016 sono stati completati 106 autobus, quasi lo stesso numero del parco mezzi a disposizione della società. Potenziamento dei servizi intermodali in collaborazione con Trenitalia: il treno-bici da Venezia a Calalzo, che ha visto un migliaio di bici trasportate; i servizi sostitutivi per Trenitalia; l’integrazione treno-gomma con l’introduzione del biglietto unico. Queste, in estrema sintesi, i "segreti" di un bilancio 2016 record per Domlomitibus che sono stati presentati venerdì scorso nel corso di una conferenza stampa indetta dal Presidente Giuseppe Pat e alla presenza dall’amministratrice delegata Natalia Ranza e dell'ad di Autoguidoviee Stefano Rossi. I risultati positivi hanno portato alla conferma dei membri del consiglio di amministrazione per altri tre anni durante l’assemblea straordinaria dei soci. Soddisfazione condivisa dalla Provincia socio di maggioranza con il suo 60,5% di quote (i restanti 29,5% sono di Autoguidovie e il 10% di Federico Mattioli con Cortina Express). «Questo risultato – ha dichiarato l'ad Ranza – è il frutto di un lavoro di squadra tra Provincia e privato che porterà a cambiare il parco mezzi: entro tre anni saranno sostituiti 50 autobus per oltre 10 milioni di euro (cofinanziati dalla Regione), mentre un altro investimento importante riguarderà il progetto della bigliettazione elettronica». I risultati positivi – ha spiegato Stefano Rossi – si tradurranno a partire dal prossimo 10 maggio, per i circa 200 dipendenti, in un premio di 835 euro: premio che potrà essere trasformato (per ora il 40% dei dipendenti ha aderito) in servizi tramite l’accordo di welfare.