Crisi Gtt

Torino: per Gtt si aspetta l’esito della perizia

Torino: per Gtt si aspetta l’esito della perizia

Con uno scarno comunicato congiunto il presidente della regione Piemonte e la Sindaca di Torino attendono l'esito di una perizia sul piano industriale presentato da Gtt

"Il futuro di Gtt è stato al centro di un incontro svoltosi il 15 settembre a Torino tra il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, e la sindaca Chiara Appendino, al quale sono intervenuti anche il vicepresidente Aldo Reschigna e l'assessore Francesco Balocco. Al termine, presidente e sindaca hanno rilasciato una dichiarazione coingiunta per affermare che "fermo restando il lavoro comune avviato da Regione e Comune in costante dialogo con il ministro Graziano Delrio e con il Governo, si è deciso di chiedere a Gtt di asseverare il piano di sviluppo industriale presentato, in modo da mettere in sicurezza l'azienda e renderla sostenibile nel tempo". Così recita lo scarno comunicato pubblicato nei giorni scorsi sul sito istituzionale della regione Piemonte.     Tradotto significa che il piano industriale che Gtt ha presentato nelle scorse settimane dovrà superare un esame e che a interrogare l'azienda di trasporti sarà un membro esterno.     La perizia dovrebbe permettere di verificare che il piano industriale presentato sia sostenibile oppure se sia necessario «stringere di più» per dare più garanzie a soggetti esterni dai fornitori alle banche. Si vedrà. Il primo problema da risolvere, però, sembra essere quello della liquidità. Alla fine di luglio l'azienda doveva trovare 45 milioni per far fronte al fabbisogno di cassa per il resto del 2017. 
    Secondo quanto riportato dal quotidiano torinese "La Stampa", oggi in edicola, il piano industriale, infatti,  punterebbe a massimizzare gli incassi e abbattere i costi. Per farlo Gtt avrebbe messo a punto un piano di quattro punti che dovrà essere "asseverato": Al primo è la revisione della rete di trasporto, ferma al 1982, da attuare entro un anno. Nello stesso tempo si lavorerà per un drastico aumento dei servizi dati in sub-affido. Oggi su 40 milioni di chilometri percorsi dai bus solo 3 milioni sono affidati ad altre ditte, quando il contratto di servizio ne consentirebbe quasi 15.
    La terza mossa – continua i giornale – riguarda le manutenzioni: l'azienda farà una gara per 470 nuovi bus entro il 2021. «Full service». Significa che chi vince oltre a vendere i mezzi fornisce anche la manutenzione. Di più, a fine contratto acquisisce il ramo d'azienda, dipendenti compresi. Quarto tassello è il blocco del turnover: dei 4.800 dipendenti, circa 550 andranno in pensione entro il 2021. E parte dei manutentori passerà ad altre ditte. Si prevedono 85 assunzioni, una parte tra i quadri.

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