Sciopero a oltranza. I sindacati minacciano di incrociare le braccia se non verrà congelata la gara.
Intorno alla vicenda di Tpl Savona gli animi sono ancora surriscaldati. Le organizzazioni dei lavoratori chiedono il congelamento della gara e minacciano di ricorrere allo sciopero a oltranza se il provvedimento che mette a gara il servizio di trasporto nel bacino della provincia non sarà ritirato. Per i rappresentanti dei lavoratori la privatizzazione di Tpl non ha senso dal momento che si tatta di un'azienda sana. Nel comunicato diffuso nelle ultime ore dal segretario provinciale della CGIL Trasporti, Andrea Pasa, si contesta la decisione della Provincia e del Comune di Savona di anticipare, primi in Liguria, la gara per la privatizzazione del trasporto pubblico e si sottolinea che "tutti i comuni della Provincia , hanno garantito il mantenimento dei contributi, invariati, per i prossimi anni. Gli stessi fondi che premettono oggi all'azienda di andare avanti. Per questo chiediamo di allinearci alle scelte delle altre province liguri". Posizione condivisa anche dalle altre organizzazioni sindacali (Cisl e Faisa) che, tramite comunicati evidenziano il rischio di una contrazione dei livelli occupazionali. Secondo Mauro Nolaschi di Faisa "il nuovo gestore, secondo la normativa, ha il diritto di ricorrere alla sub-concessione di quote di servizio fino ad una percentuale del 30 per cento. Visto che i volumi di servizio, posti a gara, sono di 8,2 milioni di chilometri, il 30 per cento equivarrebbe a 2,4 chilometri, cioè gli esuberi di 98 lavoratori. Anche se la percentuale di sub-concessione venisse contenuta: nessuno ci può garantire che non si rischino posti di lavoro». Intanto dalla Provincia e dal Comune di Savona arrivano rassicurazioni. Secondo l'assessore comunale alle Municipalizzate, in una dichiarazione resa alla stampa ha ribadito che sia la Provincia che il Comune di Savona hanno assunto impegni precisi riguardo la salvaguardia dei livelli occupazionali.