In oltre 200 pagine contenute nella "Nota esplicativa dei chiarimenti richiesti dal Tribunale in relazione al piano concordatario" l'azienda di Via Prenestina indica le misure necessarie per evitare il fallimento
Secondo quanto riportato dall'edizione odierna del quotidiano "La Repubblica" l'azienda capitolina dei trasporti ha indicato nelle oltre 200 pagine della "Nota esplicativa dei chiarimenti richiesti dal Tribunale in relazione al piano concordatario" le misure che intende adottare per scongiurare il fallimento. Come si ricorderà il Tribunale di Roma aveva rispedito a Via Prenestina il Piano Indutriale perchè ritenuto in molte parti indeterminato e con gravi lacune. Dopo una corsa contro il tempo i vertici di Atac hanno consegnato sulle scrivanie dei magistrati un documento che elenca le misure e gli introiti previsti per mettere al riparo i conti dell'azienda. Nell'indice del corposo dossier compaiono "Strisce blu", "postergazione del debito con il Comune", "lotta all'evasione", "recupero dei mezzi fermi e manutenzione affidata all'esterno", "blocco del turnover", "razionalizzazione delle linee" e, per finire, "incremento del numero dei distributori di biglietti". Su tutte le misure quella che spicca è che l'azienda spera di fare cassa facendo sparire i 21 mila posti di sosta gratuiti per trasformarli in "strisce blu". "Nei piani dell'ad Paolo Simioni – scrive il quotidiano – dovrebbero aumentare di circa 21mila all'interno delle Mura Aureliane, passando dai 75mila posti di oggi a 96mila (con un incremento del 28 per cento). Non solo: sono previsti anche aumenti delle ore di tariffazione e dei prezzi (che in certe zone arriverebbero a 3 euro l'ora, ipotesi sulla quale è al lavoro la Giunta). L'incremento porterebbe nelle casse 10milioni in più all'anno". Altro punto significativo è la decisione di Atac di invertire la rotta di 180 gradi riguardo la manutenzione ritenuta " inorganizità e (con una) limitata pianificazione" . Da qui la volontà di affidare all'esterno la manutenzione che le officine aziendali non riescono a garantire. Per il blocco del "turnover" l'azienda conta di passare da 11.367 unità a 10.170, con riduzione più forte su amministrativi e addetti alla vendita dei biglietti. Ai dipendenti verrà offerta la possibilità di passare al part-time o, in alternativa, di "arruolarsi" come controllori. Previsto, infine, il taglio degli straordinari.