Il Campidoglio chiamato in causa per la cancellazione del prolungamento della Linea B della metro. Chiesto un risarcimento di 360 milioni
Secondo quanto riportato dal quotidiano "La Repubblica", oggi in edicola, per il Campidoglio si profila all'orizzonte una nuvola nerissima: la richiesta di risarcimento di 360 milioni, per non aver avviato la costruzione della linea B1 della metropolitana da Rebibbia a Casal Monastero. A promuovere la causa civile (la prima udienza al tribunale civile si è già tenuta ieri) un consorzio di big delle costruzioni: Salini Impregilo, la Vianini di Caltagirone e la ex Ansaldo, ora Hitachi. Pomo della discordia la cancellazione da parte del Comune della realizzazione in project financing (presentato e approvato nel 2011) della costruzione di un tratto di linea di 2,8 km, nel quadrante est della capitale. Una storia complessa che ha attraversato ben tre amministrazioni cittadine e che alla fine, fra proposte di aggiustamento , di compensazioni concesse e poi ritirate alla fine si è risolta, come da prassi sotto l'ombra del Colosseo, in un nulla di fatto. Un mancato affare di oltre 500 milioni saltato e che ora, il consorzio, reclama dall'inquilino del Campidoglio. Per la seconda puntata della querelle occorrerà attendere marzo 2021, data fissata dal tribunale per la seconda udienza.