Modena: aMo, via libera dei soci a nuovi regolamenti organizzativi, finanziari ed etici interni

Modena: aMo, via libera dei soci a nuovi regolamenti organizzativi, finanziari ed etici interni

Approvate dai Soci una serie di azioni per “blindare” l’azienda rispetto a qualsiasi rischio interno di azione irregolare, a tutela della Società e dei propri dipendenti e per rimettere al centro la mission assegnata: governare al meglio il trasporto pubblico e promuovere la mobilità sostenibile.

Evitare il rischio del ripetersi di qualsiasi iniziativa illecita all’interno dell’Agenzia, implementando regolamenti e procedure più stringenti di quelli previsti per legge. Recuperare il denaro sottratto attraverso azioni civili e rimettere al centro la mission assegnata dai Soci all’Agenzia: affrontare le sfide legate al miglioramento del trasporto pubblico locale e alla promozione della mobilità sostenibile.
Sono questi gli obiettivi dei punti all’ordine del giorno dell’Assemblea dei Soci di aMo che si è tenuta ieri, mercoledì 16 giugno, convocata dal neo Amministratore Unico Andrea Bosi e approvati all’unanimità dai presenti, 26 Comuni Soci e la Provincia, per un totale del 98% delle quote.
A questi punti, i Soci stessi hanno aggiunto la richiesta di superamento dell’attuale assetto dei ruoli apicali e di controllo.

aMo – ha ricordato Bosi di fronte ai Soci – è parte lesa rispetto alla sottrazione di denaro pubblico, per i quali è stata denunciata all’autorità giudiziaria, per truffa aggravata ai danni dello stato, una ex dipendente che nel corso di 5 anni è accusata di aver eseguito bonifici bancari per circa 450.000 euro sul proprio conto corrente. L’azione giudiziaria, promossa dalla stessa Società, sta facendo il suo corso, ma sono necessarie – ha sottolineato Bosi – una serie di azioni interne per superare la vicenda e guardare al futuro in un’ottica di tutela dell’azienda, dei suoi dipendenti e di promozione dei principi di legalità e trasparenza verso i Soci.

Otto i punti del piano di azione promosso dall’Amministratore:
-Adozione del modello 231 di organizzazione e controllo. Un insieme di regole, procedure e protocolli per ridurre il rischio di incorrere in sanzioni penali e amministrative per comportamenti illeciti commessi dai propri dipendenti e collaboratori.
– Incarico ad un avvocato che si occupi di un’azione civile per il recupero delle risorse sottratte nei confronti della presunta responsabile, e della valutazione dei presupposti legali per ulteriori azioni di responsabilità sociale.
– Esposto alla Corte di Conti in autotutela.
-Adozione di un regolamento finanziario interno per disciplinare le attività relative alla gestione amministrativa e contabile.
-Aggiornamento del codice etico e di comportamento alla luce dei recenti accadimenti.
-Turnazione e sostituzione delle figure di controllo e vigilanza e turnazione ogni due anni degli incarichi professionali legati all’attività dell’Agenzia.
– Adesione alla rete di Avviso Pubblico
-Istituzione di un comitato etico dei “saggi” (professionisti di comprovata esperienza).

Obiettivo unanime e condiviso – ha ribadito Bosi – è mettere in sicurezza la struttura ed evitare il ripetersi di accadimenti analoghi a quelli oggetto della denuncia in sede giudiziaria da parte dell’Agenzia.

Bosi, nel ringraziare tutti i soggetti che hanno contribuito a far luce sulla vicenda, ha espresso piena fiducia nel lavoro della magistratura e ha chiesto di concentrarsi sulle sfide legate alla mission e alle importanti funzioni assegnate all’Agenzia, dal governo del trasporto pubblico locale, alla promozione della mobilità sostenibile sul territorio.

(comunicato stampa)

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