Roma. Nasce Federmobilità: la nuova associazione per dare forza alle politiche per la mobilità degli enti locali e delle regioni

Roma. Nasce Federmobilità: la nuova associazione per dare forza alle politiche per la mobilità degli enti locali e delle regioni

Circa 50 gli enti aderenti all´associazione, tra cui 11 Regioni, 23 Comuni, 20 Province Venerdì 30 gennaio nella sala della Protomoteca del Campidoglio, con la firma davanti al notaio, è

Circa 50 gli enti aderenti all´associazione, tra cui 11 Regioni, 23 Comuni, 20 Province

Venerdì 30 gennaio nella sala della Protomoteca del Campidoglio, con la firma davanti al notaio, è stata costituita Federmobilità ´Forum per il governo regionale, locale e urbano della mobilità sostenibile´.

Ispirandosi al prestigioso GART francese, che rappresenta le autorità organizzatrici dei trasporti, numerosi enti locali e regioni italiane hanno costituito l´associazione che mira a ´creare un momento di riflessione comune e di dibattito sui remi cruciali della mobilità´, come recita lo statuto.

Come in Francia il GART è riuscito ad affermarsi nel dibattito nazionale,  a volte in contrapposizione alle aziende del settore,  ed a diventare un punto di riferimento a livello europeo per le politiche per la mobilità, anche in Italia gli enti di governo locale e regionale hanno l´ambizione di creare una voce unitaria, autorevole e forte a favore delle politiche per la mobilità sostenibile.

La costituzione è avvenuta al termine di un convegno di presentazione dell´associazione cui hanno partecipato molti dei promotori. Gli enti che già hanno aderito all´associazione, circa cinquanta, comprendono 11 Regioni, 23 Comuni (tra cui Roma, Milano, Napoli, Torino, Genova, Bologna e Firenze) e 20 Province (tra cui Roma, Napoli, Torino, Genova, Firenze, Bologna e Bari). Un livello di adesione già molto significativo, in assenza di una vera e propria campagna di adesione, che comprende istituzioni del nord, del centro e del sud, di entrambi gli schieramenti politici.

Nel corso del convegno, introdotto dall´assessore alla mobilità di Roma Mario Di Carlo, le ragioni e gli scopi dell´associazione sono stati presentati dagli assessori ai Trasporti della Campania, Ennio Cascetta, della Provincia di Torino, Franco Campia, e del Comune di Milano, Giorgio Goggi.

Di Carlo ha sottolineato la assoluta necessità di agire insieme in modo coordinato e non andare ognuno per conto proprio, per non indebolire le posizioni delle autonomie locali in tema di mobilità.

Un tema che, ha ricordato Cascetta, è di grande importanza perchè da esso dipende la capacità delle città di produrre ricchezza a beneficio di tutto il paese. Sempre Cascetta ha affermato che Federmobilità ´non vuole essere un´associazione politica ma un´associazione a sostegno delle politiche´ a favore della mobilità sostenibile, quindi il Centro studi è fondamentale ed agirà tramite un Consiglio scientifico, affiancato da comitati tecnici (permanenti e non permanenti) su specifici temi. Se il Consiglio scientifico sarà aperto a docenti e ricercatori presso enti e studi privati, i comitati tecnici si avvarranno dei contributi dei tecnici degli enti aderenti, per valorizzarne le capacità e per confrontare esperienze e diffondere conoscenze.

Per Campia l´associazione ´nasce da un´esigenza vera e sentita´ e il plus dell´iniziativa è nell´aver messo insieme i tre livelli di governo. L´errore da evitare è quindi quello di creare contrapposizioni tra livelli di governo, parti politiche o aree territoriali, trovando posizioni condivise da sostenere unitariamente.

Goggi è invece partito dalla constatazione che la conflittualità tra livelli di Governo finora è stata molto forte, anche quando c´è omogeneità nelle maggioranze politiche che li governano.  In questo clima ´le aziende del settore riescono a farsi sentire di più degli enti titolari della funzione di governo´. La vicenda dell´accisa sulla benzina e del contratto nazionale di lavoro lo confermano, trasformando uno strumento proposto per sostenere le politiche della mobilità (l´aumento dell´accisa) in un finanziamento del contratto di lavoro. ´Una situazione del genere, ha concluso Goggi, non può essere tollerata´.

Nel corso della successiva tavola rotonda, l´assessore ai trasporti dell´Emilia Romagna, Alfredo Peri, ha chiesto al Governo di avviare al più presto un tavolo, un luogo di confronto, dove discutere tutti i temi che riguardano il TPL.

Il sottosegretario Mammola, dopo avere ricordato che questo tavolo, di fatto, esiste già dall´aprile scorso e che sarà rilanciato, ha affermato che il quadro delle regole oggi è ´schizofrenico´ e che c´è un gioco allo scaricabarile tra i diversi enti con involti. Tuttavia, ha continuato, le competenze, anche quelle finanziarie e fiscali, andrebbero definitivamente trasferite alle Regioni che si devono assumere completamente l´onere delle politiche e del finanziamento del trasporto pubblico. E, visto che le casse dello Stato hanno il fiato corto in virtù dei vincoli europei, occorre disegnare un modello di gestione dei servizi di TPL diverso e in grado di fare più efficienza: il 422 ha dato i suoi frutti ma bisogna fare di più.

Simone Gragnani – clickmobility.it
(02-02-2004)

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