A Roma ieri il 1° Forum Car sharing ´Nuove città, nuove mobilità´. La ´condivisione dell´automobile´ funziona in 7 città italiane

A Roma ieri il 1° Forum Car sharing ´Nuove città, nuove mobilità´. La ´condivisione dell´automobile´ funziona in 7 città italiane

Altre quattro città pronte ai nastri di partenza. Fase progettuale anche a  Milano (provincia), Brescia, Parma e Reggio EmiliaForum  promosso dal Ministero dell´Ambiente e della Tutela del Territorio e da

Altre quattro città pronte ai nastri di partenza. Fase progettuale anche a  Milano (provincia), Brescia, Parma e Reggio Emilia
Forum  promosso dal Ministero dell´Ambiente e della Tutela del Territorio e da ICS Iniziativa Car Sharing

A dare il là hanno pensato nel 2002 Venezia e Bologna, aderenti a ICS, seguite a ruota da Torino, Modena e dalla Provincia di Rimini, ed anche se non legate al circuito ufficiale da Milano e Bolzano.
Oggi il car sharing in Italia conta quindi 7 realtà già operanti, mentre altre quattro e precisamente Roma, Firenze, Genova e Palermo sono pronte ai nastri di partenza.
Al pacchetto si aggiungeranno anche la provincia di Milano, Brescia, Reggio Emilia e Parma, che stanno vivendo al momento attuale una fase progettuale.

Di questa realtà funzionante 24 ore su 24, che in Italia conta un circuito di oltre 1.600 utenti, più di 100 veicoli ed un totale di 95mila chilometri percorsi in media mensilmente, si è parlato ieri a Roma al 1° Forum  Car sharing ´Nuove città, nuove mobilità´, occasione propizia per fare una sorta di bilancio della ´ricetta anti-ingorgo´ nella quale hanno dimostrato di credere, da sempre, il  ministero dell´Ambiente e della Tutela del Territorio e ICS.

´L´operazione car sharing  ha alla base una filosofia che vuole cambiare il rapporto dell´uomo con l´auto, non più semplice possesso ma un mezzo da utilizzare quando necessario – ha spiegato Altero Matteoli, ministro dell´Ambiente e della Tutela del Territorio -. Un´auto in car sharing costa meno, rende di più ed ha effetti positivi sull´ambiente. Si calcola infatti che ogni auto in car sharing ne tolga 5-10 dalla strada´.

Del car sharing, per dovere di cronaca, ricordiamo che è nato in Svizzera alla fine degli anni ´80, mentre si è diffuso nel decennio successivo in Europa e nel nord America.
In Italia a porre le basi sono due decreti sulla mobilità sostenibile, il primo del 1998 e il secondo del 2000.

Il car sharing punta soprattutto alla riduzione dell´inquinamento tentando di modificare anche il ´senso del possesso´, che troppo spesso l´individuo prova nei confronti della vettura. Ma è anche un interessante approccio per ridurre il traffico limitando il numero dei veicoli in giro per le città e  negli spazi adibiti alla sosta.

Di nuovo servizio di ´mobilità pubblica a fruizioni individuale´ ha invece parlato il presidente ICS, Nerino Gallerani ´Un servizio in grado di ottimizzare l´integrazione con il trasporto collettivo e soddisfare le più attuali esigenze dei cittadini´.

L´analisi tra utenti e non utenti ha disegnato il car sharing come un mezzo aggiuntivo per la mobilità, più che non un mezzo alternativo all´auto, ben integrato all´offerta di trasporto pubblico. Di fronte ai cambiamenti economici, culturali e sociali che interessano il tessuto urbano del Paese, anche il sistema dei trasporti si evolve, per garantire una mobilità più razionale, economica ed eco-sostenibile.

Man. Mich. – clickmobility.it
(28-04-2004)

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