Milano. Le infrastrutture strategiche per la ´Grande Milano´ nel Piano della Mobilità e dei Trasporti

Milano. Le infrastrutture strategiche per la ´Grande Milano´ nel Piano della Mobilità e dei Trasporti

´Dopo trenta anni di immobilismo  finalmente si comincia a pensare in grande´ spiega  Vermi, vicepresidente della Provincia di Milano Milano proietta nel Piano della Mobilità e dei Trasporti la città,

´Dopo trenta anni di immobilismo  finalmente si comincia a pensare in grande´ spiega  Vermi, vicepresidente della Provincia di Milano

Milano proietta nel Piano della Mobilità e dei Trasporti la città, in un orizzonte temporale che la vede crescere sino al 2010.
Viabilità e trasporto pubblico diventano elementi trainanti del documento di pianificazione provinciale più importante per le infrastrutture del territorio. Da un primo sguardo è facile intuire che il documento contiene gli  interventi prioritari da realizzare in Provincia in un orizzonte temporale di riferimento al 2010.
Opere pensate  per soddisfare una domanda di mobilità di persone e merci sempre crescente nella Provincia di Milano, dove ogni giorno avvengono più di 6.600.000 spostamenti di cui 3.600.000 in automobile e 1.700.000 concentrati nelle ore di punta, tra le 7.00 e le 9.00 del mattino.

´Dopo trenta anni di immobilismo ? spiega Dario Vermi, Vicepresidente della Provincia di Milano, assessore ai trasporti ? finalmente si comincia a pensare in grande, riprendendo in mano i progetti che sono il motore della Grande Milano, ovvero le strade e i trasporti che questo territorio si merita´. ´Abbiamo compiuto un grande lavoro di studio e di previsione ? continua Vermi – per individuare le opere e gli interventi essenziali che rendono la rete stradale e dei trasporti finalmente adeguata e capace di rispondere ai bisogni di un territorio dinamico ed esigente quale è la Grande Milano´

Sul fronte della viabilità sono stati individuati come interventi prioritari tra gli altri la realizzazione della Tangenziale Est esterna,  la variante alla strada SS33 del Sempione, la riqualifica della SP5 tra Monza a Cinisello, la riqualifica della strade Paullese e Cassanese, la realizzazione di un nuovo collegamento Milano-Abbiategrasso-Magenta-Malpensa, nonché la realizzazione della viabilità al nuovo polo fieristico di Rho-Pero.
Nel Piano Triennale delle opere 2004-2006, si prevedono, inoltre, oltre circa 30 interventi dedicati al potenziamento della maglia viaria provinciale e alla messa in sicurezza della rete stradale per un totale di 300 milioni di Euro.

Per quanto riguarda il trasporto pubblico, gli interventi prioritari individuati dal Piano sono ? oltre al prolungamento delle linee metropolitane – il completamento del passante ferroviario, la realizzazione del programma Alta Capacità e delle relative stazioni, compresa la stazione al nuovo polo fieristico di Rho-Pero, la riqualificazione delle tranvie storiche Milano-Desio e Milano-Limbiate, la realizzazione di un sistema di trasporto pubblico a energia pulita per il Sempione e la Cassanese e di un sistema con andamento tangenziale su ferro da realizzare prevalentemente in superficie, attorno a Milano: interventi, che sommati, richiedono investimenti pari a 2.800 milioni di Euro.

Le simulazioni contenute nel piano, relative allo scenario di massima al 2010, sono state elaborate in collaborazione con il Politecnico di Milano e l´Università Bocconi: le proiezioni dimostrano che a fronte di un incremento stimato degli spostamenti totali pari al 14%, la realizzazione degli interventi programmati comporterebbe un aumento dell´utilizzo del trasporto pubblico del 3% a scapito di quello privato. Un indicatore significativo riguarda  la velocità media di percorrenza dei veicoli del  trasporto privato, che crescerebbe da 28,8 km/h a 33,99 km/h.
´Questi indicatori mostrano come l´attuazione delle opere previste dalla Provincia nei prossimi anni consentano di compiere un deciso passo avanti verso una gestione sempre più efficace della mobilità.. Ma la Grande Milano non chiede solo strade ? conclude Vermi – ha bisogno di un sistema integrato della mobilità e dei trasporti che sappia ´ricucire´ il territorio, valorizzando le aree più antiche e ricche di storia, e offrendo alle nuove opportunità di crescita e di sviluppo senza le quali si rischia l´emarginazione´.

Il programma di adeguamento e sviluppo infrastrutturale 1999-2004 (progettazione e realizzazione opere, messa in sicurezza, ecc.) ha visto investimenti nell´ordine dei 600 milioni di euro, trend confermato nel nuovo Piano Triennale delle Opere recentemente approvato, che scadrà nel 2006.
Tali investimenti costituiscono l´onere diretto della Provincia di Milano: è necessario considerare, inoltre, che numerose opere e progettazioni godono di compartecipazionie contributi anche da parte di altri livelli istituzionali (Legge Obiettivo, Ministeri, Regione, ecc.) che incrementano in modo significativo le risorse investite e disponibili.
Gli investimenti sulla mobilità hanno raggiunto livelli di portata decisamente superiore al passato, producendo anche un ulteriore e importante risultato: il trend degli incidenti stradali nel periodo 2002/2003 ha registrato una riduzione del 26% degli incidenti con lesioni.

Vermi ha ricordato, inoltre che la crisi per la mobilità in Provincia di Milano risale agli anni ´70, quando lo sviluppo insediativo e l´urbanizzazione ´selvaggia´ ha trascurato l´adeguamento delle infrastrutture: l´abbandono, il congelamento, l´eterna rissa sui progetti viabilistici e ferroviari ci porta fino ai nostri tempi, quando il sistema dei trasporti e delle strade vive momenti di congestione al limite della paralisi. Per questo la risposta deve essere ? ancor prima che strutturale ? una scelta di cultura.

L´assessore Vermi ha richiamato le fasi storiche che hanno portato alla nascita del primo piano stradale del territorio milanese,  risalente al periodo del governo austriaco in Lombardia, una delle prime opere di pianificazione e regolamentazione della viabilità nella Provincia.
Il vicepresidente ha ricordato, inoltre, che nei primi anni ´20 Milano è stata la prima città europea ad avviare la realizzazione di un´autostrada. Erasmo Peracchi, Presidente della Provincia di Milano nel secondo dopoguerra, infatti, aveva trasformato la vecchia camionabile nell´Autostrada Milano-Serravalle, per consentire alla città di terra di raggiungere velocemente il mare

Manuela Michelini – clickmobility.it
(29-04-2004)

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