Le punte più elevate di pendolari si registrano al Nord, soprattutto in Lombardia (53,0%), Trentino-Alto Adige (52,8%) e Veneto (52,3%) Le informazioni sono quelle rilevate in occasione del 14mo Censimento
Le punte più elevate di pendolari si registrano al Nord, soprattutto in Lombardia (53,0%), Trentino-Alto Adige (52,8%) e Veneto (52,3%) Le informazioni sono quelle rilevate in occasione del 14mo Censimento generale Come si spostano gli italiani, oggi è più facile saperlo. A darne comunicazione è l´Istat che ufficializza i primi dati del 14mo Censimento generale. I dati sono a carattere provvisorio poiché, pur essendo già stati sottoposti ad una prima verifica, sono ancora suscettibili di modifiche in virtù del completamento del processo di controllo e validazione delle informazioni rilevate. I dati definitivi saranno resi disponibili entro la fine del corrente anno. I dettagli comunque riguardano il motivo dello spostamento, il tempo impiegato, il mezzo di trasporto utilizzato e il luogo di destinazione. Con il termine ´´pendolarismo´´ – sottolineano in Istat – si indicano gli spostamenti tra un luogo di partenza (alloggio di dimora abituale) e uno di arrivo (luogo di studio o di lavoro). Sono quindi compresi anche gli spostamenti all´interno di uno stesso comune. In particolare, è possibile distinguere tre tipologie di flussi: – interno, che indica quante persone si spostano all´interno di uno stesso comune; – in uscita dal comune, che misura quanti si spostano da un comune verso altri comuni (della stessa provincia, di altre province della stessa regione o di altre regioni) o all´estero; – in entrata nel comune, che descrive gli individui che si spostano verso un comune, provenendo da altri comuni. I dati considerano esclusivamente gli spostamenti effettuati dalle persone che hanno la dimora abituale nel comune dove sono state censite (ovvero le persone residenti nel comune stesso). Le informazioni su modalità e tempi degli spostamenti fanno riferimento alle risposte fornite da quanti si sono recati al luogo abituale di studio o di lavoro il mercoledì precedente la data di riferimento della rilevazione. Le analisi sono effettuate con dettaglio nazionale e regionale. Inoltre, viene presentato un approfondimento per i comuni con almeno 250 mila residenti (Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Catania, Venezia, Verona, Messina) e per le province di cui questi comuni sono capoluogo. Metà della popolazione si sposta ogni giorno per motivi di studio o di lavoro Al Censimento del 2001 in Italia si contano oltre 26 milioni e mezzo di persone che si spostano giornalmente dall´alloggio di dimora abituale per raggiungere il luogo di studio o di lavoro. Si tratta del 46,8% della popolazione residente. Le punte più elevate di pendolari si registrano al Nord, soprattutto in Lombardia (53,0%), Trentino-Alto Adige (52,8%) e Veneto (52,3%), mentre i valori minimi sono registrati al Sud, in particolare in Calabria (38,8%), Sicilia (39,0%) e Campania (40,2%). Il 63,1% delle persone che quotidianamente si spostano lo fa per andare al lavoro, mentre il restante 36,9% si muove per raggiungere il luogo di studio. Scendendo da nord a sud la quota di spostamenti per raggiungere il luogo di lavoro diminuisce e, di conseguenza, aumenta quella per raggiungere il luogo di studio. L´Emilia Romagna è la regione dove gli spostamenti per motivi di lavoro sono relativamente più alti (71,2%) e più bassi quelli per motivi di studio (28,8%). La Campania, al contrario, registra la più alta percentuale di spostamenti per motivi di studio (51,6%) e la più bassa per motivi di lavoro (48,4%). In Sicilia la più alta percentuale di spostamenti intracomunali, in Lombardia la più bassa I pendolari si spostano soprattutto all´interno dello stesso comune di residenza (61,9%) e verso altri comuni della stessa provincia (31,0%). Percentuali più basse si riscontrano per i flussi verso comuni appartenenti a un´altra provincia della stessa regione (5,2%) e verso comuni di altre regioni (1,9% compresi gli spostamenti verso l´estero, pari a circa 0,2%). Il pendolarismo intracomunale raggiunge valori massimi in Sicilia (76,2%) e nel Lazio (75,8%), mentre scende a valori minimi in Lombardia (48,0%) e Valle d´Aosta (52,5%). La Valle d´Aosta (44,7%) e la Lombardia (41,8%) presentano le più alte percentuali di mobilità giornaliera tra comuni della stessa provincia, mentre all´ultimo posto figurano il Lazio (19,4%) e la Sicilia (20,2%). Si spostano verso altre province della stessa regione soprattutto i pendolari toscani (8,9%) e lombardi (8,3%). I flussi verso comuni di altre regioni, invece, sono soprattutto quelli dei pendolari di Molise (4,6%) e Umbria (4,2%), che presentano valori più che doppi rispetto alla media nazionale (1,9%). Sardegna (0,6%) e Sicilia (0,9%), come è naturale, registrano i valori minimi di spostamenti verso comuni di altre regioni. Quattro pendolari su cinque arrivano al luogo di studio o di lavoro in mezz´ora Il 58,8% dei pendolari raggiunge il luogo di studio o di lavoro entro un quarto d´ora, il 24,8% impiega da 16 a 30 minuti, l´8,5% da 31 a 45 minuti ed il 4,5% da 46 a 60 minuti. Soltanto il 3,4% ha bisogno addirittura di più di un´ora per arrivare al luogo di studio o di lavoro. A livello territoriale, i tempi di percorrenza sono più ridotti in Molise, dove il 69,2% dei pendolari impiega fino a 15 minuti per raggiungere il luogo di studio o di lavoro, Valle d´Aosta (69,0%) e Marche (68,7%). Nelle aree di grande urbanizzazione, invece, i tempi si allungano, registrando le percentuali più alte di spostamenti oltre i 60 minuti nel Lazio (7,6%), in Lombardia (4,5%) e in Liguria (3,4%). Solo un cittadino su sei si sposta a piedi, gli altri usano soprattutto l´automobile La maggioranza dei residenti (83,2%) raggiunge il luogo di studio o di lavoro utilizzando mezzi di trasporto1; il restante 16,8% va a piedi. I pendolari usano soprattutto l´automobile, come conducenti (44,5%) o come passeggeri (14,1%), e i trasporti pubblici (13,1%). La motocicletta, il ciclomotore e lo scooter sono utilizzati dal 4,6% dei pendolari, mentre soltanto il 2,9% ricorre alla bicicletta. Spostamenti quotidiani per mezzo utilizzato Gli spostamenti per motivi di studio vengono effettuati soprattutto con l´auto privata utilizzata dai pendolari come passeggeri (29,9%), a piedi (25,9%) e con l´autobus, il filobus, la corriera (16,1%). Il mezzo più usato per gli spostamenti dovuti a motivi di lavoro, invece, è l´auto privata utilizzata dai pendolari come conducenti (66,3%). A livello territoriale, l´automobile rimane il mezzo più utilizzato in tutte le regioni. I pendolari la usano come conduttori soprattutto in Umbria (55,1%), Marche (54,1%), Emilia Romagna (52,5%) e Valle d´Aosta (52,3%). Nel Nord-ovest la percentuale di coloro che utilizzano il treno, il tram e la metropolitana è quasi doppia rispetto a quella nazionale, con valori massimi in Lombardia (8,1%) e Liguria (7,1%). Il ricorso al mezzo di trasporto collettivo (autobus, filobus, corriera) registra il valore massimo in Liguria (13,8%). L´autobus aziendale o scolastico è utilizzato maggiormente in Italia Meridionale con il massimo in Calabria (7,4 %), mentre il primato per l´uso della motocicletta, del ciclomotore o dello scooter spetta ai pendolari della Liguria (13,7%), seguiti da quelli della Toscana (9,0%). La bicicletta, infine, è il mezzo scelto soprattutto da quanti vivono nel Nord-est, specialmente dai residenti in Emilia-Romagna (7,8%) e Trentino-Alto Adige (7,4%). Raggiungono a piedi il luogo di studio o di lavoro soprattutto i residenti nelle regioni meridionali (25,6%), specie quelli della Puglia (28,8%) e della Campania (27,5%). Spostamenti quotidiani per luogo di destinazione nelle regioni italiane Censimento 2001, percentuale sul totale degli spostamenti giornalieri, dati provvisori REGIONE LUOGO DI DESTINAZIONE Stesso comune di residenza Altro comune della stessa provincia Altra provincia della stessa regione Altra regione* Piemonte 54,3 39,1 4,0 2,6 Valle d´Aosta 52,5 44,7 0,0 2,8 Lombardia 48,0 41,8 8,3 1,9 Trentino-Alto Adige 61,9 36,0 0,8 1,3 Bolzano – Bozen 64,7 33,6 0,6 1,1 Trento 59,2 38,2 1,0 1,6 Veneto 52,8 38,1 7,1 2,0 Friuli-Venezia Giulia 53,9 38,0 5,5 2,6 Liguria 71,1 23,6 2,1 3,2 Emilia-Romagna 63,2 28,8 6,1 1,9 Toscana 61,9 27,7 8,9 1,5 Umbria 70,9 23,6 1,3 4,2 Marche 63,2 29,6 4,5 2,7 Lazio 75,8 19,4 3,5 1,3 Abruzzo 61,8 28,3 6,5 3,4 Molise 66,8 27,2 1,4 4,6 Campania 62,5 30,4 5,4 1,7 Puglia 73,2 22,2 2,7 1,9 Basilicata 72,6 22,5 1,2 3,7 Calabria 70,4 25,2 2,0 2,4 Sicilia 76,2 20,2 2,7 0,9 Sardegna 66,4 31,1 1,9 0,6 ITALIA 61,9 31,0 5,2 1,9 * Sono compresi gli spostamenti verso l´estero, che rappresentano circa lo 0,2% del valore nazionale Gli spostamenti quotidiani nei grandi comuni Gli spostamenti giornalieri nei comuni italiani di maggiori dimensioni (con almeno 250 mila residenti) sono certamente i più importanti e problematici per cui si è deciso di presentare un approfondimento relativo a tali comuni e alle province di cui questi comuni sono capoluogo. Nelle province i flussi maggiori di pendolari verso il capoluogo Nelle province dei comuni con almeno 250 mila abitanti gli spostamenti intracomunali più consistenti riguardano Palermo (82,9%), Roma (80,9%) e Genova (80,1%), quelli più contenuti Milano (51,6%) e Torino (54,9%). I flussi diretti verso altri comuni della stessa provincia risultano particolarmente elevati a Milano (43,5%) e Torino (42,7%), mentre scendono a valori minimi a Palermo (15,8%), Roma (17,1%) e Genova (17,1%). Gran parte degli spostamenti tra comuni della stessa provincia sono verso il comune capoluogo. Le punte più elevate si registrano a Roma (9,4%), Palermo (8,3%) e Genova (8,1%). Queste stesse città rappresentano anche il luogo di destinazione della quasi totalità degli spostamenti pendolari all´interno della provincia. La provincia con la più alta percentuale di spostamenti pendolari verso altri comuni della stessa regione è Venezia (11,6%), mentre Roma (1,0%) figura all´ultimo posto. Verona ha la percentuale più alta di spostamenti verso altre regioni (2,5%). Nei grandi comuni gli spostamenti sono soprattutto verso il luogo di lavoro Il 45,6% della popolazione residente nei comuni di maggiore dimensione demografica effettua spostamenti quotidiani verso il luogo abituale di studio o di lavoro. Questa percentuale, massima a Verona (49,6%) e Milano (49,4%), scende a valori minimi a Napoli (36,1%) e Catania (38,6%). Anche per i comuni di maggior dimensione demografica, la percentuale di coloro che si spostano per raggiungere il luogo di lavoro (63,9%) prevale su coloro che si spostano per raggiungere il luogo di studio (36,1%). I comuni di Bologna (72%), Milano (70,2%) e Venezia (70,2%) presentano i valori percentuali più elevati di spostamenti verso il luogo di lavoro, mentre Napoli (49,8%), Palermo (49,4%) e Catania (48,2%) sono ai primi posti per quanto riguarda gli spostamenti verso il luogo di studio. La maggior parte degli spostamenti quotidiani avviene all´interno dello stesso comune. A Genova e Palermo (81,7%), Roma (79,7%) e Messina (79,1%) si registrano i maggiori spostamenti. A Milano (48,8%) e Firenze (49,2%), invece, si rilevano le percentuali più basse. Agli spostamenti pendolari intracomunali si aggiungono quelli in entrata verso il comune. Questi flussi variano notevolmente in relazione all´estensione territoriale del comune di destinazione. Ai primi posti figurano Milano (42,8%), Firenze (40,0%) e Catania (39,9%), mentre i valori minimi sono quelli di Genova (14,4%), Palermo (15,2%), Messina (16,1%) e Roma (16,6%), la città più popolosa. Gli spostamenti pendolari in uscita dai comuni con almeno 250 mila residenti registrano il valore più elevato a Bologna (12,5%) e quello più contenuto a Palermo (3,1%). Per analizzare dove vanno e da dove arrivano i pendolari nei comuni di maggiore dimensione demografica si sono considerati i flussi dei pendolari in uscita e in entrata per tali comuni. In linea di massima, i comuni coinvolti negli spostamenti pendolari in uscita e in entrata sono molto spesso gli stessi. Per quanto riguarda i flussi in entrata del comune di Firenze, ad esempio, i comuni di Scandicci, Sesto Fiorentino, Prato, Bagno a Ripoli, Campi Bisenzio rappresentano il 36,2% di coloro che hanno come luogo di destinazione questo comune; il 62,4% di coloro i quali escono da Firenze si recano negli stessi 5 comuni già citati. I principali comuni di origine e destinazione degli spostamenti pendolari da e per comuni di maggiore dimensione demografica sono sintetizzati nelle tabelle che seguono, dove sono presi in considerazione i primi 5 comuni, di destinazione nel primo caso e di origine nel secondo, che hanno registrato le percentuali più alte di spostamenti pendolari. Man. Mich. – clickmobility.it (29-04-2004)