Si parte con il blocco voluto dall´Orsa per mercoledì 13 per finire il venerdì 22 con lo sciopero del TplGiovedì 14 i sindacati di base manifesteranno, per il rilancio del
Si parte con il blocco voluto dall´Orsa per mercoledì 13 per finire il venerdì 22 con lo sciopero del Tpl
Giovedì 14 i sindacati di base manifesteranno, per il rilancio del Tpl, sotto il palazzo del Governo
Un ottobre dalle tinte forti che trovano nella protesta l´espressione d´un dissenso ormai radicato. Il settore trasporti ritorna sul sentiero di guerra con un calendario fitto di stop.
I primi ad incrociare le braccia saranno gli aderenti all´Orsa, che ha previsto un blocco di otto ore per mercoledì 13, dalle 9.00 alle 17.00.
Ventiquattro ore di blocco per il settore aereo, che vedrà fermarsi i piloti Anpac venerdì 15. Quella del 15 ottobre sarà una giornata difficile anche per Linate dove ad astenersi sarà il personale Ugl TA della società Sea addetto alla sicurezza e vigilanza dell´areoporto e dei varchi che stopperà l´attività dalle 14.00 alle 18.00.
Altro blocco altra tensione con tutta probabilità giovedì 21. Per quattro ore dalle 12.00 alle 16.00 con tutta probabilità a fermarsi sarà il personale Enav Acc aderente a Atm PP, Anpcat, Licta.
A chiudere sarà il settore dei trasporti pubblici locali, il cui blocco è previsto per venerdì 22 ottobre. Uno stop, nazionale, di 24 ore per bus, tram e metropolitane indetto da Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti e supportato anche da diverse sigle autonome ovvero F.A.I.S.A., Cisal ed Ugl.
Accanto agli scioperi veri e propri ottobre mette in cantiere anche una manifestazione nazionale. Ad organizzarla per giovedì 14 sotto la sede romana del Palazzo del Governo sono Sult-Tpl, Sin-Cobas, Cub Fltu-Rdb Tpl, Slai-Cobas, Conf.ne Cobas Tpl, Autorganizzati.
Tre i punti che spingono il gruppo allargato dei sindacati di base ad optare per una soluzione così drastica:
- un piano industriale e le risorse per il rilancio del trasporto pubblico;
- la proprietà pubblica
- contratto e condizioni di lavoro dignitosi.
´Le politiche sui trasporti perseguite dai vari governi sono miseramente fallite – sottolineano in un comunicato congiunto -. Non hanno risanato le casse delle aziende, non hanno garantito e non stanno garantendo alcun futuro ai lavoratori, non hanno minimamente migliorato il servizio ai cittadini.
Il CCNL è scaduto da nove mesi e nella Finanziaria 2005 come in quella del 2004 non c´è un centesimo per il suo rinnovo.
Le recenti trattative sindacali all´Alitalia prefigurano il modello che si vuole adottare in ogni settore del trasporto a cominciare dagli autoferrotranvieri: chiameranno salvataggio o risanamento lo spezzatino e la privatizzazione, senso di responsabilità il taglio dei salari, il peggioramento delle normative, i contratti a perdere´.
Ed ancora ´Un futuro diverso il trasporto passa dalla trattativa con il Governo per interventi e scelte politiche precise che garantiscano finalmente un vero rilancio del trasporto pubblico. Le scelte di fondo devono essere fatte dal Governo, non può più essere permesso che questi si defili dalle sue responsabilità. Deve dare risposte certe alle necessità finanziarie per il rilancio´.
Manuela Michelini – clickmobility.it
(11-10-2004)