Il bus può raggiungere i 60 km orari – 6 milioni e mezzo di ? il costo del progetto, finanziato dalle aziende, dal Ministero dell´Ambiente e dalla Regione PiemonteGià realizzati
Il bus può raggiungere i 60 km orari – 6 milioni e mezzo di ? il costo del progetto, finanziato dalle aziende, dal Ministero dell´Ambiente e dalla Regione Piemonte
Già realizzati su pista 5 mila Km (500 su pavè)
Battesimo torinese per il bus con motore alimentato a idrogeno che a breve potrà operare nel campo del trasporto pubblico.
Per la prima volta in Italia il mezzo innovativo ha percorso le normali strade cittadine, circolando per il centro storico di Torino: Piazza Palazzo di Città, la centralissima via Bertola, l´affollato mercato di Porta Palazzo. Si concretizza così il nuovo e importante traguardo raggiunto dal progetto ´Bus a idrogeno ? emissioni zero´.
Il 20 dicembre resterà quindi una data storica caratterizzata dal giro inaugurale alla presenza del ministro dell´Ambiente Altero Matteoli, del sindaco di Torino Sergio Chiamparino, del vice presidente della Regione William Casoni, dei vertici delle aziende che hanno contribuito a realizzare il progetto: GTT (Gruppo Torinese Trasporti, capofila del progetto, una S.p.A. della città di Torino), Iveco Irisbus, Sapio, Ansaldo Ricerche, Enea, CVA (Compagnia Valdostana delle Acque).
´Quello di sabato non è che l´ultimo importante appuntamento di un percorso partito da lontano – spiegano i rappresentanti del realizzo -´.
Il progetto bus idrogeno emissioni zero, infatti, è stato promosso inizialmente dalla da Torino. Dopo la costituzione dell´ATI è stato approvato nel 1999 dal ministero dell´Ambiente.
Nel 2001 è stato completato l´allestimento tecnico di un bus urbano CityClass con una pila a combustibile fuel cell, un sistema a trazione elettrica e l´impianto per contenere l´idrogeno allo stato gassoso in pressione. Il costo complessivo del progetto, comprensivo dei costi di sviluppo è stato di 6 milioni 559 mila ?. Il finanziamento del ministero dell´Ambiente è stato di 1.549.370 ?, la Regione Piemonte ha contribuito per 487.253 ? mentre la restante parte (circa 4.500.000 ?) è a carico dell´Associazione Temporanea di Imprese.
L´elemento caratterizzante il progetto italiano è che il bus è un veicolo ´ibrido´, senza un utilizzo diretto dell´energia prodotta dalla cella a combustibile, ma dotato di un motore elettrico alimentato attraverso gli accumulatori della fuel cell.
In sostanza l´idrogeno si ossida a bassa temperatura con l´ossigeno dell´aria, producendo energia elettrica, calore e acqua: il risultato è zero emissioni. Le batterie utilizzate sono a ´sale da cucina´ (contengono infatti sodio, nichel e cloro), non nocive per l´ambiente.
Il bus, esternamente simile a un normale CityClass, ma con una apposita e coloratissima livrea, ha una autonomia di 12 ore di esercizio e può raggiungere una velocità massima di 60 km orari. Può trasportare 21 passeggeri seduti e 51 in piedi. Presente anche un posto per la carrozzella dei disabili. (Per le specifiche vedi scheda).
Le prove sperimentali di collaudo su pista (5.000 Km percorsi di cui 500 su pavè), iniziate nel 2002, hanno consentito la messa a punto dell´autobus in tutti i suoi aspetti. L´esito positivo dei test ha quindi permesso l´omologazione e l´immatricolazione del prototipo.
Per ottenere l´omologazione è stato necessario definire gli aspetti giuridici e normativi relativi alla circolazione dell´autobus. Dopo alcune verifiche con il TÜV, l´ente di sicurezza tedesco, si è lavorato in stretto coordinamento con gli Enti titolari a rilasciare le necessarie autorizzazioni con i quali è stata firmata una convenzione per concertare e definire criteri e standard di sicurezza e di omologazione. Si è trattato di una complessa e proficua attività che ha coinvolto i Ministeri dell´Ambiente, dei Trasporti (circolazione stradale e trasporti pubblici), degli Interni (Vigili del fuoco e sicurezza antincendi) e della Sanità (ISPESL, impianti e serbatoi in pressione), e il Politecnico di Torino.
Si è quindi arrivati all´omologazione del bus a idrogeno a seguito dell´approvazione della normativa che è particolarmente importante in quanto rappresenta un insieme di regole di utilità generale per il futuro uso industriale degli autobus a idrogeno.
Per rifornire l´autobus è stata costruita una stazione attrezzata al Gerbido, uno dei depositi GTT, destinata ad evolvere nel proseguo del progetto in stazione non solo di rifornimento ma anche di produzione, e che entrerà in funzione dopo aver ottenuto le autorizzazioni necessarie. Come per il bus, anche per il distributore si tratta di una novità per l´Italia ed è stato necessario predisporre le linee guide per gli impianti di distribuzione di idrogeno.
Inizia ora la sperimentazione su strada, inizialmente senza passeggeri e poi in normale servizio di linea, che permetterà di acquisire esperienza nella gestione e manutenzione del veicolo, di valutare i costi e di misurare le prestazioni energetiche ed ambientali, durante l´effettivo esercizio. Al momento, infatti, il costo dell´idrogeno è di 1,35 ?/Km mentre il gasolio costa 0,35 ?/Km, fattore da considerare nel momento in cui si passasse all´utilizzo di piccole flotte, obiettivo ultimo della ricerca nel campo dell´idrogeno.
Più a breve sarà necessario trovare nuovi finanziamenti per proseguire nello sviluppo del progetto. Molto importante sarebbe ad esempio poter disporre di fuel cells a tecnologia italiana di potenza ed affidabilità sufficiente ad operare nel campo del trasporto pubblico.
M. M.- clickmobility.it
(22-11-2004)