l'associazione chiede l'intervento immediato della Regione e dei Comuni”Blocco totale infrasettimanale in tutta la regione e corsie preferenziali e pedaggio d'ingresso”
A guidare la speciale classifica regionale delL'emergenza smog sono Montecatini Terme, Firenze, Cascina e Pisa.
Quattro città simbolo ed autentiche "maglie nere dello smog" per numero di superamenti del limite di legge di 50 microgrammi/m3 giornalieri previsto per le famigerate polveri sottili.
A puntare il dito sulla situazione è Legambiente Toscana che snocciola dati e preoccupazione stilando la classifica delle 25 città a rischio PM10, monitorate dalle centraline di Arpat
"Montecatini ha già raggiunto e superato i 35 sforamenti dL'inizio delL' anno, Firenze e Cascina si stanno avvicinando con 32 giorni, così come Pisa e Pontedera, rispettivamente con 31 e 30 giorni. Seguono poi Lucca e Viareggio con 29, Pistoia e Montale con 28, Prato e Capannori con 27, Signa 26, Livorno e Poggio a Caiano con 25".
"Siamo in emergenza PM10 in tutte le città della Toscana – afferma Piero Baronti, presidente di Legambiente Toscana – non c’è più differenza fra città grandi e piccole, fra chi sta oltrepassando o chi si sta avvicinando ai 35 giorni di superamento consentiti dalla Unione Europea: fra due o tre settimane molte città saranno ormai fuorilegge per l’Unione Europea".
"Le polveri fini non guardano ai confini urbanizzati e amminstrativi dei Comuni – aggiunge Maurizio Da Re, responsabile trasporti e inquinamento di Legambiente Toscana – sono persistenti e diffuse nel territorio toscano, da Firenze a Pisa fino a Viareggio, e in certi giorni con stabilità atmosferica le centraline di Arpat segnalano in contemporanea picchi di PM10 in quasi tutte le città, come è successo lo scorso 12 febbraio, con punte di 150 microgrammi di PM10 a Firenze, 147 a Prato, 110 a Pisa, 99 a Lucca e addirittura 250 a Pistoia".
Baronti e Da Re sono convinti sia necessaria una politica antismog incentrata sul salto di qualità da parte di Comuni e Regione "ai provvedimenti attuali si devono aggiungere nuove misure di emergenza e si devono accelerare gli interventi strutturali".
Legambiente stila una lista di interventi con richieste precise indirizzate a Regione e Comuni, a partire da Firenze, realtà impegnate in questa nuova emergenza antismog che potrebbe perdurare fino al 2010, considerati i futuri e più rigorosi limiti previsti per le polveri fini dalla Unione Europea.
Le richieste considerano:
l’estensione dei blocchi del traffico dei veicoli più vecchi e inquinanti, da tre giorni a cinque giorni, così come proposto da Legambiente Toscana nel settembre scorso, e il blocco totale infrasettimanale, il "mercoledì da pedoni", in tutte le città toscane, come proposto da Legambiente e raccolto dalla Regione, riprendendo l’esempio di Bologna dove il blocco realizzato il 15 febbraio ha portato alla riduzione del 50% del PM10 e del traffico;
il recupero di nuove risorse finanziarie per la creazione di nuove corsie preferenziali per il trasporto pubblico, annullando lo "storno" delle multe destinate alla Firenze Parcheggi e all’Ataf, cioè rispettivamente € 11,40 ed € 18,00 per ciascuna sanzione ammnistrativa effettuata dagli ausiliari di Firenze Parcheggi e di Ataf (il Comune di Firenze ha già versato per il 2005 un primo anticipo di € 750.000,00);
la progettazione del ‘road pricing’ londinese (pedaggio di ingresso), ripreso recentemente dallo stesso Domenici (nella veste di presidente Anci) come possibile provvedimento antismog dei sindaci e rilanciato in questi giorni dal sindaco di Milano.
"Se i Comuni non si attivano immediatamente con nuove e più incisive misure antismog – concludono Piero Baronti e Maurizio Da Re – rischiano denuncie e interventi della magistratura".Manu Mich. – clickmobility.it