Il confronto sul trattamento economico di malattia naufragaLe datoriali presentano ipotesi di regolazione della materia Non porta ad esiti positivi L'incontro di ieri fra i sindacati e le associazioni datoriali.Il
Il confronto sul trattamento economico di malattia naufraga
Le datoriali presentano ipotesi di regolazione della materia
Non porta ad esiti positivi L'incontro di ieri fra i sindacati e le associazioni datoriali.
Il confronto voluto da Asstra e Anav, per tornare a discutere di trattamento economico di malattia, non scioglie i nodi.
I sindacati escono dL'incontro confermando lo sciopero nazionale di otto ore previsto per venerdì 20 maggio.
Le datoriali hanno portato in discussione un'ipotesi di regolazione della materia, che vi proponiamo nella tabella qui di seguito.
Nei primi 3 giorni
Dal 4° al 180° giorno
Dal 181° giorno al 540° giorno
Retribuzione normale nazionale
Retribuzione normale nazionale più il 25% di tutte le indennità fisse nazionali e aziendali (solo quelle voci che si dividono per 12 o 14 a seconda del tipo)
Lo stesso trattamento previsto dal 4° al 180° giorno, nella misura del 50% se solo o con una o due persone a carico, e del 66,6% se le persone a carico superano le due
Si applica il divisore 26 rispetto all’attuale divisore 30, con la conseguenza che la domenica in caso di malattia non è retribuita.
Proposta alla quale i sindacati rispondono definendola "provocatoria ed inaccettabile".
"Non solo è infatti una ingente riduzione del trattamento di malattia rispetto alla retribuzione che un lavoratore percepisce quando è in servizio, ma è punitiva delle malattie brevi (i primi 3 giorni), che sono considerate dalle aziende assenteismo".
Le organizzazioni sindacali rigettano con fermezza la proposta datoriale, "ritenendo offensiva L'equiparazione ad assenteisti dei lavoratori ammalati, e ribadendo che il fenomeno della mobilità in categoria è strettamente collegato alle gravose condizioni di lavoro ed è la conseguenza della cattiva organizzazione aziendale".
I sindacati hanno chiesto alle controparti di ritirare la disdetta unilaterale fissata al 31 maggio e di ripristinare la normalità nelle relazioni sindacali, garantendo il diritto dei lavoratori al pieno trattamento economico della malattia.
Il Sindacato ha dichiarato inoltre che se vi sono dimostrabili distorsioni provenienti dalla normativa abrogata, per cui un lavoratore ammalato guadagna di più di quanto normalmente percepisce per una giornata di lavoro, vi è la piena disponibilità a contrattare la eliminazione di tale anomalia.
"Le lavoratrici ed i lavoratori del TPL non sono dei privilegiati, né pretendono trattamenti di favore – si legge nel comunicato diramato dalle segreterie nazionali di FILT-CGIL, FIT-CISL, UILTRASPORTI -. Il trattamento al 100% della retribuzione normalmente percepita in attività lavorativa è frutto della consolidata modalità con la quale viene pagata la malattia nel settore, e non può essere modificata unilateralmente dalle aziende anche in presenza dell’intervento della legge che ha ridotto i trasferimenti dell’INPS".
Lo sguardo ora è puntato allo sciopero del 20 maggio confermato per "far cambiare la posizione di Asstra e Anav, ma anche a far comprendere all’opinione pubblica, alle istituzioni e alle forze politiche le nostre ragioni e la determinazione con le quali siamo intenzionati a sostenerle".Manuela Michelini – clickmobility.it