Revocato lo sciopero di mercoledì, prosegue l'iniziativa dei sindacati nei confronti dell'Anav con uno stop di 24 ore del settore privato per il 30 settembre
La notizia della svolta è ormai un dato di fatto.
La vertenza per il riconoscimento agli autoferrotranvieri del pieno trattamento retributivo durante i periodi di malattia si è chiusa nelle prime ore di ieri mattina. I sindacati hanno sottoscritto l’accordo con Asstra, che realizza gli obiettivi sindacali confederali alla base della vertenza aperta dall’inizio dell’anno, ed ora lo spazio è tutto riservato agli approfondimenti.
Ai lavoratori delle aziende è riconosciuto il trattamento della retribuzione globale di fatto dal primo giorno di assenza.
La retribuzione delle giornate di malattia, in base all’accordo, è il 100% di tutte le voci nazionali e aziendali, fisse e variabili, con l’esclusione dalla base di computo dello straordinario e delle diarie e trasferte.
Sono confermate la tutela della malattia lunga per quanto riguarda i trattamenti, il periodo di comporto e l’aspettativa per motivi di salute.
L’accordo introduce anche l’importante novità dell’allungamento del periodo di comporto a 30 mesi per le malattie particolarmente gravi per le quali è prevista la piena retribuzione per 18 mesi.
Le nuove normative contrattuali riferite a malattia, infortunio e aspettativa confermano di fatto, con la sola esclusione delle voci prima indicate, i trattamenti in vigore al 31.12.2004.
L’accordo realizza a pieno i principali obiettivi della vertenza:
– i trattamenti retributivi sono allineati con gli altri settori e con gli altri contratti mantenendo il pieno trattamento di malattia con l’eliminazione delle distorsioni contenute nella vecchia normativa;
– il testo è parte integrante del contratto sottoscritto il 18 novembre 2004 e ne seguirà le normali scadenze e rinnovi.
"Con l’accordo si stabilizza la disciplina contrattuale superando le diverse fonti che regolavano il trattamento di malattia e questo può rappresentare un passo fondamentale per avviare la definizione del testo unificato del contratto di settore – spiegano le segreterie nazionali di FILT-CGIL, FIT-CISL, UILTRASPORTI -.
Questo risultato è stato ottenuto grazie alla grande mobilitazione della categoria, alla straordinaria riuscita degli scioperi e al senso di responsabilità che tutti i lavoratori hanno manifestato sostenendo la vertenza contro un attacco pesantissimo a un diritto fondamentale come quello della tutela della malattia.
Dopo l’intesa con Asstra l’iniziativa di mobilitazione dovrà proseguire per convincere Anav a sottoscrivere l’accordo.
Il contratto è unico e tutte le aziende del settore ricevono trasferimenti pubblici anche a copertura del costo del lavoro.
Anav non può più continuare a sottrarsi alle regole comuni e le istituzioni devono richiamare le aziende private ad un comportamento corretto".
La risposta dei sindacati alle scelte delL'Anav non si è fatta attendere per questo è stato promosso uno sciopero di 24 ore previsto per venerdì 30 settembre .
"Siamo soddisfatti delL'accordo perchè dà stabilità e certezza al trattamento di malattia della categoria nonostante la congiuntura difficile determinata dalla modifica della Finanziaria – commenta Marcello Panettoni, neo presidente di ASSTRA -.
Un risultato positivo ottenuto con una trattativa sofferta e difficile. Si è trattato, infatti, di togliere e non di dare qualcosa in termini economici, come si fa in genere in un negoziato col sindacato. Abbiamo eliminato dalla base di calcolo per la copertura economica della malattia gli elementi distorsivi, sedimentatisi nel tempo, che determinavano la contraddizione per cui un autoferrotranviere a casa guadagnava di più di quando andava a lavorare".
"Il costo delL'accordo è elevato. Parliamo di cifre intorno ai 100 milioni di euro L'anno, oltre 65 milioni di euro in più di quanto spendevano le aziende nel 2004 – prosegue Panettoni – Noi ed il sindacato abbiamo fatto la nostra parte, adesso è indispensabile che le istituzioni e gli enti proprietari delle aziende facciano la loro . Perchè non ci si può liberare con un colpo di spugna di un problema, come ha fatto L'INPS nel 2004, scaricandolo senza soluzione di continuità sulle spalle di aziende che hanno difficoltà economiche strutturali".
Panettoni ricorda che da anni si reclamano interventi strutturali a livello economico e "legislativo che consentano al trasporto pubblico locale non solo di uscire dL'emergenza, ma anche di crescere".
"In ballo – conclude Panettoni – non c'è solo la salvaguardia di una categoria di lavoratori ma anche, e soprattutto, la salute delle città, devastate dal traffico e dL'inquinamento. Coi costi del petrolio alle stelle, i cittadini hanno il diritto di poter lasciare a casa la macchina e fare affidamento su un servizio pubblico capillare, efficiente e di qualità. Nei prossimi giorni, ci attendiamo atti concreti e conseguenti per questo settore".Manu Mich. – clickmobility.it