Gli assessori ai Trasporti delle quattro province hanno approvato e inviato documento alla Regione per sollecitare più risorseNecessaria la costituzione di ” un organismo unitario regionale, Un'Agenzia, dove devono confluire regione, province e i comuni più grandi” sottolinea l'assessore genovese Amico
Allarme trasporto pubblico.
A lanciare un roboante SOS sono le quattro province che sottolineano la gravità della situazione nel trasporto pubblico urbano ed extraurbano in Liguria.
Ieri il documento comune, che contiene alcune proposte operative e urgenti per far fronte alla difficoltà crescente di far quadrare i conti, è stato approvato ed è partito alla volta della Regione, una destinataria dalla quale le Province si attendono una forte azione politica e un maggiore impulso L'attività di pianificazione dei trasporti.
"Per affrontare alla radice il problema – ha detto L'assessore provinciale genovese Rosario Amico durante la riunione nella sede di piazzale Mazzini – bisogna guardare al trasporto in una prospettiva di azioni di pianificazione e programmazione concordate. Per questo riteniamo necessaria la costituzione di un organismo unitario regionale, un'Agenzia, dove devono confluire regione, province e i comuni più grandi, a cominciare da Genova. NelL'immediato, per iniziare a entrare nel concreto di questi problemi, sollecitiamo la Regione ad avviare gli incontri per definire gli accordi di programma 2005/2007 "
La gravità della situazione, come ricordano gli amministratori, è misurata dal fatto che il volume delle risorse disponibili è fermo al 1998 e, rispetto al costo della vita, si registra una flessione dei contributi in termini reali del 14%.
Sul fronte delle entrate la percentuale dei ricavi da traffico si aggira sul 30%, anziché sul 35 previsto dalla legge, anche perché le tariffe sono sostanzialmente ferme ai livelli del 2000.
"In tale situazione, al fine di evitare il collasso del sistema, occorre individuare nuove fonti di finanziamenti" rimarcano le Provincie che chiedono venga assicurato un flusso costante di risorse sufficienti a coprire gli oneri certi.
In particolare chiedono vengano tenuti nella dovuta considerazione alcuni punti fondamentali:
– la garanzia della copertura integrale delL'IVA sui contratti di servizio, nella considerazione che il Contratto di Servizio è strumento obbligatorio per la regolarizzazione dei rapporti tra Ente affidante e gestore del servizio;
– la garanzia delle risorse necessarie al riconoscimento delL'adeguamento ISTAT sul corrispettivo del contratto di servizio, da parte della Regione, aspetto peraltro riconosciuto in sede giurisprudenziale;
– la copertura da parte dello Stato e della Regione degli oneri derivanti dai rinnovi del C.C.N.L. Autoferrotranviari;
– L' adeguamento del FRT alle dinamiche dei costi (carburanti, ricambi, costi accessori, assicurazioni) che hanno così pesantemente influito sui bilanci aziendali delle società di gestione;
– la garanzia di una forte azione politica, nei confronti dei soggetti competenti, da parte della Regione, sul trattamento di malattia per i lavoratori del trasporto pubblico che attualmente la maggior parte delle Aziende liguri stanno sostenendo, in attesa che vengano individuate, a livello nazionale, adeguate soluzioni al problema posto dalla legge finanziaria 2005 che ha, di fatto, ricondotto detto istituto sotto la tipologia di altro CCNL (industria), rispetto al contratto autoferrotramvieri. M. Gio M. – clickmobility.it