Nell’attività di sperimentazione verranno coinvolte le strutture dell’ufficio agrario e di quello della mobilità e trasporti
Le nuove frontiere delL'ambiente in fatto di carburanti rispondono alla produzione di diesel ecologico.
Un carburante decisamente innovativo, ricavato direttamente dalle piante oleoginose, da utilizzarsi come combustibile sui mezzi pubblici.
Al realizzo sta lavorando la Provincia di Pordenone grazie ad uno studio che il settore agricoltura dell’ente di piazza Costantini – guidato dall’assessore Renzo Francesconi – sta portando avanti quale soggetto attuatore, per conto della Direzione Centrale delle Risorse Agricole Naturali, Forestali e della Montagna della Regione Friuli Venezia Giulia fra le pieghe del programma “Friuli Biodiesel: diffusione della coltivazione di oleaginose ed utilizzo del biodiesel”.
Il progetto ha lo scopo di dimostrare la fattibilità tecnica ed ambientale della produzione di questo carburante, anche con l’impiego di tecnologie innovative lungo tutta la filiera, dalla coltivazione agronomica delle oleaginose all’impiego del biodiesel nella flotta dei veicoli pubblici per autotrazione. Lo studio integra ed amplia quanto era già stato compiuto con il programma “ProBio 1”, relativo alla valorizzazione degli effluenti zootecnici ed all’utilizzo delle biomasse legnose.
L’iniziativa ha preso il via in seguito alle disposizioni derivanti dal protocollo di Kyoto finalizzato alla riduzione dei gas che alterno il clima. Il documento ha posto l’accento sulla necessità di ridurre l’impiego dei combustibili fossili, di utilizzare l’energia con alte efficienze, di ridurre gli sprechi e di utilizzare con maggiore intensità le fonti rinnovabili di energia.
In questo contesto la produzione e l’impiego delle biomasse si afferma quale percorso obbligato, sia per l’ampia possibilità produttiva nel territorio regionale e provinciale, sia perché le tecnologie di sfruttamento della risorsa sono, in alcuni casi, considerate “mature”.
La produzione e l’impiego dei biocarburanti innovativi, quali biodiesel e bioetanolo, appartengono a questa categoria. L’olio vegetale per la produzione di biodiesel può essere ottenuto da colture agrarie ben conosciute quali girasole e colza, mentre il bioetanolo contempla una gamma di colture ancora più ampia, barbabietola, sorgo zuccherino, mais e frumento.
Il lavoro compiuto dalla Provincia sarà interesettoriale. Nell’attività di sperimentazione verranno coinvolte infatti le strutture dell’ufficio agrario e quello della mobilità e trasporti. Dopo la semina avvenuta nei mesi scorsi, a breve si procederà alla raccolta delle piante che dovranno produrre i semi oleosi. Quindi si provvederà alla trasformazione del cereale in prodotto combustibile e quindi al suo utilizzo in alcuni veicoli – quali gli autobus dell’Atap – per capire la sua funzionalità e la possibile estensione di questo carburante.
"I benefici ambientali derivanti dall’impiego di questo propellente pulito – spiega l’assessore all’agricoltura Renzo Francesconi – sono considerevoli. Con il biodiesel ottenuto da coltivazioni come il colza e il girasole è possibile ridurre delL'80 per cento le emissioni di idrocarburi policiclici aromatici e del 50 per cento quelli di particolato e polveri sottili, ossia dei principali responsabili dello smog in città. Inoltre il biodiesel contribuirebbe al raggiungimento degli obiettivi del protocollo di Kyoto, con la riduzione di circa 2,5 chilogrammi di anidride carbonica per ogni chilogrammo di materiale utilizzato".Manu Mich. – clickmobility.it