“Un sogno che abbiamo il dovere di trasformare in realtà” spiega l'assessore GrisentiDa Pinzolo a Dimaro in cabinovia e vetture su rotaia trainate a fune nel centro di Campiglio
Il sogno di una mobilità alternativa prende corpo anche nella realtà.
Per Madonna di Campiglio Silvano Grisenti, assessore provinciale ai Trasporti della Provincia di Trento, lo ha ripetuto più volte " Senz’auto è un sogno possibile, e noi siamo nella condizione di realizzarlo” ha spiegato ai sindaci e agli impiantisti.
Il “sogno” si chiama “Sistema di mobilità alternativa Pinzolo-Madonna di Campiglio-Dimaro”, un progetto che esce dal Piano provinciale della mobilità e che i giorni scorsi, per la prima volta, è uscito allo scoperto meravigliando la ristretta platea di amministratori comunali e operatori economici della Valle Rendena convocati da Grisenti in un hotel di Campiglio.
Si tratta di un progetto elaborato dallo studio ATA engineering e articolato su tre ipotesi di collegamento alternativo a fune tra Pinzolo e Madonna di Campiglio con Dimaro tramite cabinovia ad ammorsamento automatico e vetture su rotaia trainate da una fune. Una proposta che è ora ufficialmente sul tavolo delle amministrazioni comunali e delle comunità della Rendena sulla quale l’assessore ha chiesto di “iniziare a ragionare” per arrivare, a settembre, ad una prima valutazione.
La proposta della Provincia, illustrata in sessanta slide dall’ingegner Bruno Gobbi e dal dirigente generale del dipartimento Lavori pubblici, trasporti e reti Raffaele De Col, punta a realizzare un sistema di trasporto, altamente flessibile in relazione al “carico” di presenze sia invernale sia estivo, non ad esclusivo uso degli sciatori ma di tutti i turisti e le utenze locali, favorendo il pendolarismo interno fra le zone interessate con, in prospettiva, l’aggancio – attraverso il collegamento con la stazione della “Trento-Malè” a Dimaro – al sistema ferroviario.
Col nuovo sistema, che “coinvolge” anche San Antonio di Mavignola e che dovrà naturalmente raccordarsi con la futura circonvallazione di Pinzolo, ci si potrà muovere all’interno di Campiglio senza l’uso dell’auto privata, come nelle stazioni turistiche più avanzate; grazie ad una serie di parcheggi di testata a “basso costo”, le auto sono tenute all’esterno del paese anche nei momenti di massima affluenza.
“Dobbiamo impedire che le nostre più importanti aree a vocazione turistica – ha affermato Grisenti – perdano definitivamente tale vocazione a causa dell’eccessivo carico veicolare che, specie in alcuni periodi, le sta attualmente paralizzando. Campiglio, in questo senso, può diventare il testimone privilegiato di una nuova idea di turismo e di qualità della vita, dove sperimentare ciò che altre stazioni turistiche stanno già facendo. Abbiamo bisogno di far vivere meglio le popolazioni di queste zone e i turisti che le frequentano e abbiamo bisogno di far vedere, a partire proprio da Madonna di Campiglio, che ciò è possibile. Occorre crederci e lavorare per trasformare questo intento in realtà”.
Ma vediamo ora il progetto proposto.
Il progetto, come detto, consiste in un collegamento a fune articolato in sei fasi, corrispondenti ad altrettanti stralci funzionali, tramite tratte con cabinovia ad ammorsamento automatico con cabine da 8 posti e tratte con vetture su rotaia trainate da una fune. Queste le sei fasi previste:
– Madonna di Campiglio centro (Parcheggio Colarin/Parcheggio Palù/Stazione Spinale/Stazione Centro/Pradalago) con vetture su rotaia trainate da una fune;
– Madonna di Campiglio (Parcheggio Colarin/Parcheggio Paluac) su cabinovia;
– Madonna di Campiglio (Stazione Pradalago/Campo Carlo Magno) su cabinovia;
– San Antonio di Mavignola (San Antonio di Mavignola/Parcheggio Palauc) su cabinovia;
– Pinzolo (Pinzolo-San Antonio di Mavignola) su cabinovia;
– Dimaro (Campo Carlo Magno/Folgarida/Dimaro) su cabinovia.Manu Mich. – clickmobility.it