La Regione Campania non spende 250 milioni di euro e finisce sott’accusa. A rischio la ripresa dell’anno scolastico Chiesta la ripresa del tavolo di trattative interrottosi a causa del termine della scorsa consiliatura
Le aziende private che effettuano il servizio di Tpl verso il fallimento?
Il rishio è concreto e a riportare L'attenzione sul problema è Anav Campania che lancia un accorato appello, L'ennesimo, alla Regione fatta accomodare sul banco degli imputati.
La Regione Campania non spende 250 milioni di euro e finisce sott’accusa. A rischio c'è soprattutto la ripresa dell’anno scolastico, spiegano in Anav, l’associazione alla quale in Campania sono iscritte oltre 150 aziende private che effettuano servizio di trasporto pubblico locale delle quali ben 52 nella sola provincia di Salerno.
A portare L' attenzione generale il problema relativo alla imminente paralisi sono le parole del segretario regionale Pierino Longo. Quattro le cause di una situazione che, se protratta, comprometterebbe l’inizio del prossimo anno scolastico (settembre 2005), vediamole nel dettaglio:
– vetustà del parco macchine;
– aumento del costo del gasolio;
– stasi dei corrispettivi chilometrici;
– stasi delle tariffe dei biglietti.
“Da quattro anni – spiega il segretario Pierino Longo – i ricavi non coprono i costi per i servizi quotidianamente erogati. Nei bilanci delle nostre aziende la spesa per il gasolio incide per il 18% mentre quella per il personale per il 65%. Ad esse si aggiungono i costi per le assicurazioni, i ricambi e gli pneumatici, le spese generali e di gestione.
A fronte di un tale esborso vi sono, alla voce ‘ricavi’, capitoli fermi addirittura all’anno 2000. Aggiornati a cinque anni fa sono i corrispettivi chilometrici che la Regione, direttamente od attraverso le Province, garantisce ad ogni singola azienda così come da contratto.
Inoltre le tariffe dei biglietti sono ferme al 2001 (escludendo quelle dell’Unico, consorzio al quale delle nostre aziende associate aderisce soltanto la Sita) per la volontà delle aziende di non far pesare sui viaggiatori il costo di problematiche di cui non sono responsabili”.
Tre i capitoli di grande rilievo esaminati da Longo: i corrispettivi chilometrici, il parco macchine e L'aumento dei costi.
Se gli accordi intercorsi e sanciti nel 2000 (tuttora in vigore) garantivano al momento della sottoscrizione un certo equilibrio, dopo quasi cinque anni le sproporzioni sono diventate evidenti.
“L’Anav – continua Longo – chiede alla Regione di intervenire per evitare il collasso economico-finanziario e quindi il fermo di tutte le nostre attività. E’ indispensabile l’allineamento dei corrispettivi chilometrici, erogati per contratto, al tasso di inflazione: misura da adottare retroattivamente a partire dal 2001 e che, di conseguenza, comporterebbe un aumento medio del corrispettivo per ogni azienda del 10%”.
Sott’accusa la Regione finisce anche a causa della scarsa propensione a spendere quanto lo Stato centrale le ha corrisposto per l’adeguamento del parco macchine.
“In Campania – puntualizza Longo – esiste il parco-autobus più obsoleto d’Italia. Ben 1.500 mezzi, appartenenti ad aziende pubbliche e private, hanno superato il quindicesimo anno di servizio. Ciò comporta un enorme aggravio di spesa per ogni singola azienda a causa delle continue revisioni e manutenzioni con inevitabile abbassamento dei livelli generali di sicurezza oltre che appesantimento nella fornitura di carburante e notevole inquinamento ambientale. Va ricordato che la legge 151/81 ha stabilito che, allorquando un autobus di azienda pubblica o privata superi il quindicesimo anno di vita e di servizio, va sostituito con un mezzo nuovo. La stessa legge dispone che la spesa deve essere per il 75% a carico della Regione e per il 25% a carico dell’azienda. A dare sostanza economica al principio sancito dal legislatore intervenne la successiva legge 194/98 che finanziò tutte le Regioni con una tranche di copertura spese fino al 2015. Dal 1998 ad oggi lo Stato ha quindi corrisposto alla Regione Campania, e con il solo fine del rinnovo del parco macchine, ben 250 milioni di euro. Soldi che la Regione, tranne che per una parte erogata nel 2001, non ha inteso finora spendere nonostante l’input e le sollecitazioni dell’Anav".
L’Anav chiede quindi al presidente della giunta regionale ed all’assessore ai Trasporti la ripresa del tavolo di trattative interrottosi a causa del termine della scorsa consiliatura.
"Stavolta – conclude Longo – in ballo vi è il futuro di centinaia di aziende, di migliaia di lavoratori e dell’intero comparto della mobilità regionale”.Manu Mich. – clickmobility.it