La Regione ha ricevuto dallo Stato l’impegno ad un finanziamento di circa 188 milioni di euroLa copertura finanziaria è garantita da leggi statali
L'Assemblea legislativa regionale ha approvato ieri un progetto di legge contenente misure per l’accelerazione di interventi finanziari a favore delle ferrovie regionali e del trasporto pubblico locale.
Ad illustrare il provvedimento in aula ha pensato Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Commissione assembleare Territorio Ambiente Mobilità.
Con un Accordo di programma, sottoscritto alla fine del 2002, ha spiegato Muzzarelli, la Regione, per assolvere alle competenze in materia ferroviaria, aveva ricevuto dallo Stato l’impegno ad un finanziamento di circa 188 milioni di euro per la fornitura di materiale rotabile elettrico e per interventi sulle linee ferroviarie regionali, la cui estensione complessiva è pari a circa 330 Km ed è gestita da 4 aziende: Fer srl, Atc spa di Bo, Atcm spa di Mo, Consorzio Atc di Re.
La copertura finanziaria di tale impegno è garantita da leggi statali (611/96, 472/99, 388/00) e le risorse vengono riconosciute alla Regione, sulla base di limiti d’impegno annuali, per periodi decennali e quindicinali, che hanno scadenze al 2011, 2016 e 2017.
Secondo l’accordo vanno:
alla Fer, 92 milioni e 962 mila euro (per interventi sulla Parma-Suzzara;
Suzzara-Ferrara; Ferrara-Codigoro; Bologna-Portomaggiore);
all’Atc di Bologna 20 milioni e 419 mila euro (per la Casalecchio-Vignola);
all’Atcm 21 milioni e 332 mila euro (per la Modena-Sassuolo);
all’Atc di Reggio 53 milioni e 518 mila euro (per la Re-Sassuolo; Re-Guastalla; Re-Ciano d’Enza).
Per gran parte degli interventi, ha proseguito Muzzarelli, sono però previsti tempi esecutivi incompatibili con la periodicità decennale e quindicinale degli stanziamenti perciò occorre necessariamente accendere specifici mutui. A questo problema va aggiunto che lo Stato, per disponibilità finanziarie nel frattempo intervenute, ha già trasferito alla Regione circa 75 milioni di euro pari al 40% dell’intero finanziamento. L’esigenza di accendere mutui pertanto riguarda solo la somma residua pari a circa 113 milioni di euro. Il progetto di legge prevede quindi di trasferire alle 4 aziende ferroviarie concessionarie della Regione i limiti d’impegno annuali residui garantiti dal Ministero delle infrastrutture
Per disciplinare i rapporti fra le aziende e la Regione riguardo all’attuazione degli interventi, sono stati sottoscritti nei primi mesi del 2005, specifici Contratti di programma che verranno aggiornati ed integrati, mediante uno specifico atto di Giunta, sentita la competente commissione assembleare, per ripartire le somme oggetto di mutuo tra i soggetti concessionari e definire sia i relativi ratei che le corrispondenti annualità di erogazione, oltre ai vincoli che sarà opportuno porre alla gestione delle risorse.
I trasferimenti, ha commentato Muzzarelli, hanno l’obiettivo di consentire alle aziende concessionarie l’accensione diretta dei mutui necessari ad attuare tutti gli interventi previsti dall’ accordo di programma, accelerando in tal modo l’accesso alle risorse, essendo le stesse aziende anche “stazioni appaltanti”. Gli interventi – ha aggiunto – sono essenziali ed urgenti per adeguare le ferrovie regionali agli attuali bisogni di potenziamento ed ammodernamento e per innovare gli impianti tecnologici che governano la circolazione ferroviaria, con particolare attenzione alle condizioni di sicurezza e alla fornitura di nuovi treni elettrici.
La discussione…
Condividendo le finalità del provvedimento, Daniela Guerra (verdi) ha rilevato che trasferendo i fondi stanziati dal Ministero direttamente alle concessionarie la Regione si spoglia di una sua diretta attività di intervento, quindi, a suo parere, occorre ripristinare un corretto rapporto fra Regione e concessionarie che, ha detto la consigliera, devono sempre e comunque restare enti strumentali. L’esponente dei verdi ha poi sostenuto la necessità che il provvedimento della Giunta relativo ai trasferimenti sia adottato coinvolgendo la competente commissione assembleare, nella quale, ha detto, vanno discusse sia le questioni quantitative sia quelle attinenti alla qualità degli interventi, che sotto questo aspetto potranno anche subire modifiche. A questo scopo ha presentato un emendamento, poi fatto proprio da Muzzarelli, che è stato accolto dL'aula.
Negativo il giudizio di Ubaldo Salomoni sul ritardo con il quale la Giunta ha assunto il provvedimento in discussione, che rende operativo l’accordo del 2002. Siamo in una situazione di emergenza per il trasposto ferroviario e il governo locale di centrosinistra, ha detto il consigliere, nonostante la disponibilità finanziaria assicurata dallo Stato nel 2002, è stato inefficiente nel dare risposte adeguate a questo settore pesantemente in crisi. Criticato da Salomoni anche il modo “surrettizio” con il quale nel provvedimento viene inserita una proroga dei termini previsti per le gare di appalto, fissati nella legge regionale 30/98 al 31 dicembre 2005, senza L'indicazione della nuova scadenza. In proposito, Salomoni ha presentato anche un emendamento, poi bocciato dL'Assemblea.
Denunciato anche da Gioenzo Renzi (an) il ritardo del provvedimento che, a suo parere, testimonia le carenze e l’incapacità della Regione di svolgere il proprio ruolo nei confronti del trasporto pubblico che fa acqua da tutte le parti. L’esponente di an ha poi criticato l’assenza di un disegno strategico “la Regione, ha detto, non può fare solo il passacarte, ma deve intervenire sulla politica regionale del trasporto pubblico e razionalizzarla".
Chiare le finalità della legge secondo Ugo Mazza (ds), il quale ha però definito quanto mai vaghe le deleghe in esso contenute. A suo avviso, la Giunta deve assumere un impegno preciso e stendere un piano regionale triennale, da affiancare alle deleghe, per verificare l’attuazione degli interventi sul sistema ferroviario e controllare che tutti i soggetti coinvolti si muovano coerentemente con il piano. Mazza ha poi sostenuto la necessità, a fronte di risorse ridotte, di individuare in maniera chiara e netta le priorità che ha detto dovranno tener conto in primo luogo della lotta all’inquinamento, rispetto al quale i dati sono sempre più allarmanti.
Secondo Fabio Filippi (fi) la Giunta doveva muoversi prima e impegnarsi di più nella gestione delle ferrovie, invece di trasferire potere alle aziende pubbliche locali, che puntano "a creare nuovi posti e poltrone, togliendo così risorse ai trasporti in favore della burocrazia". "Non è concedendo mutui alle Aziende che si risolvono i problemi del trasporto pubblico", ha detto il consigliere, criticando anche la proroga dei termini per le gare d’appalto, da lui definita "un condono mascherato".
In questi anni, ha replicato Gian Carlo Muzzarelli (ds), relatore del provvedimento, invitando a distinguere il pezzo della competenza regionale rispetto al tema delle relazioni con Trenitalia, abbiamo realizzato fra l’altro alcuni investimenti importanti, frutto dell’impegno che la Regione ha assunto quando ha preso in carico la rete ferroviaria regionale e le relative funzioni. Per quanto riguarda la proroga dei termini per le gare d’appalto, Muzzarelli, rimarcando che il termine è comunque già fissato per il 31 dicembre 2006, ha ricordato l’ampio dibattito svoltosi in commissione a conclusione del quale, ha detto, è prevalso il buon senso.
Alle critiche sollevate dai banchi delle minoranze ha risposto anche l’assessore alle finanze e vicepresidente della Giunta Flavio Delbono, il quale ha spiegato la ratio del provvedimento, richiamando un aspetto che, ha detto, non è stato esplicitato nella legge per garbo istituzionale. La legge finanziaria nazionale per il 2005, ha chiarito l’assessore, vieta a Regioni, Province e Comuni di assumere mutui e li riserva solo allo Stato; tale disposizione non è cambiata nella finanziaria 2006 per cui la Regione, che riceve anno per anno la somma senza poter accendere muti, ha trovato una soluzione tecnica. Le società concessionarie, infatti, non hanno questo divieto.
Manu Mich. – clickmobility.it