PALERMO. BIOCARBURANTI: NASCE LA FILIERA AGRO-ENERGETICA PER LA PRODUZIONE

PALERMO. BIOCARBURANTI: NASCE LA FILIERA AGRO-ENERGETICA PER LA PRODUZIONE

Arriva da colture come la barbabietola, la canna da zucchero e i cereali la nuova energia pulita da utilizzare nel settore dei trasporti. Una produzione al passo con L'ambiente che

Arriva da colture come la barbabietola, la canna da zucchero e i cereali la nuova energia pulita da utilizzare nel settore dei trasporti. Una produzione al passo con L'ambiente che permette risparmio sui costi dei carburanti ma soprattutto riduce le emissioni inquinanti.
Due elementi decisamente importanti che caratterizzano la nascita della filiera agro-energetica della provincia di Palermo presentata i giorni scorsi a Palazzo Comitini – sede della Provincia – dal presidente Francesco Musotto e dall’assessore alle Risorse energetiche Raffaele Loddo.

L’iniziativa scaturisce dall’accordo di programma siglato da Musotto, e dagli altri 13 partner istituzionali che, ognuno per il proprio settore di  competenza, fanno parte del progetto.
Alla filiera aderiscono il Ministero dell’Ambiente Kyoto Club, l’Irfis, Confindustria Sicilia, Confagricoltura provinciale,l’Università di Palermo (dipartimenti di ingegneria e tecnologie agro forestali, agronomia, ingegneria chimica, tecnologia e produzione meccanica, scienze fisiche ed astronomiche, ingegneria chimica dei processi e dei materiali), l’assessorato regionale Territorio Ambiente (Ufficio speciale della montagna), il Consorzio di ricerca per lo sviluppo di sistemi innovativi agroambientali e l’Assodistil.    

La filiera intende sviluppare la produzione di biocarburanti, come il bioetanolo, alcol etilico ricavato, attraverso un sistema di fermentazione, dalla coltivazione agronomica delle piante zuccherine (barbabietola, sorgo zuccherino, canna da zucchero) e del biodiesel ottenuto dal trattamento di piante oleaginose (quali girasole, soia, colza, ricino, cartamo), per proseguire con lo sfruttamento della biomassa agro forestale ed agricola ai fini energetici che rappresenta una valida alternativa ai combustibili fossili.
Con il biodiesel è possibile ridurre anche L'80% delle emissioni di idrocarburi e policiclici aromatici e il 50% delle emissioni di particolato e polveri sottili, mentre con il bioetanolo si riducono le emissioni di idrocarburi aromatici come il benzene del 50% e  l’anidride solforosa di oltre il 70% .

“In un periodo – sottolinea il presidente Francesco Musotto –  in cui il prezzo del barile di petrolio segna sempre nuovi record storici, le istituzioni hanno il dovere di ricorrere a soluzioni alternative per produrre carburanti che oltre a favorire una drastica riduzione di costi, hanno positivi effetti sull’inquinamento atmosferico, in linea con le direttive del protocollo di Kyoto. La filiera agro-energetica risponde a questi requisiti ed è uno degli obiettivi strategici del piano energetico provinciale varato l’anno scorso, primi in Sicilia, dalla nostra amministrazione. La filiera può inoltre offrire un importante contributo per risollevare le sorti della nostra agricoltura, grazie alla riconversione di vecchie colture improduttive in altre innovative e maggiormente redditizie”.

“Attraverso la collaborazione fra partner qualificati – sottolinea l’assessore Raffaele Loddo –  la Provincia punta a dare vita alla filiera investendo risorse proprie ed attivando nuove iniziative di project financing e di partenariato pubblico-privato, oltre ai fondi europei. Il territorio della provincia da questo punto di vista offre grandi potenzialità per la produzione di biocarburanti, grazie al clima, alla capacità agricola e alla notevole esperienza maturata in campo universitario nei settori dell’industria e dell’agricoltura. Entro due anni vorremmo realizzare il primo impianto fra Carini,Termini Imerese e Monreale e a 20 mila ettari di terreno da coltivare”.  M. Gio M. – clickmobility.it

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