La Corte dei Conti con delibera n. 39/2006 rende pubblica la relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria delle Ferrovie dello Stato S.p.A.- esercizi 2003-2004
A cinque anni dalla ristrutturazione societaria delle Ferrovie dello Stato, "non emergono miglioramenti di rilievo nella gestione complessiva del Gruppo, che anzi, dopo i risultati positivi degli anni 2001 e 2002, appare in trend negativo con riguardo ai risultati d'esercizio per il 2003 e per il 2004".
La Corte dei Conti mette nero su bianco il risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria delle Ferrovie dello Stato S.p.A. per gli esercizi 2003-2004.
Una relazione approfondita dalla quale emergono segnali poco confortanti.
"Non si colgono segnali significativi di maggiore economicita' della gestione – si legge nella relazione – ne' di una aumentata efficacia nel raggiungimento dei fini istituzionali. I risultati della gestione del Gruppo sono in tendenziale peggioramento: si passa dL'utile netto consolidato di 31 milioni di Euro del 2003 (gia' in diminuzione rispetto ai 76 milioni di Euro del 2002) ai 124 milioni 600 mila Euro di perdita del 2004, connessa anche al risultato negativo delle gestioni extra operative (finanziaria, straordinaria e fiscale). NelL'ambito dei ricavi delle vendite e prestazioni, in aumento per il 2004, il limitato incremento dei prodotti del traffico non riesce a compensare la crescita dei costi operativi".
Al capitolo costi la magistratura contabile sottolinea quelli complessivi del personale che "nonostante la riduzione costantemente operata della consistenza numerica" risultano in aumento.
Costante crescita anche per il costo dei servizi "nel quinquennio post-ristrutturazione societaria e il trend incrementale si e' notevolmente accentuato nel biennio 2003-2004".
"Nel periodo 2003-2004 l’importo complessivo di finanze statali trasferite al Gruppo per aumenti di capitale e per contribuzioni da contratto di programma ed in conto investimenti – con esclusione degli introiti derivanti dai contratti di servizio – si è attestato sui 4 miliardi 320 milioni di Euro per il 2003 e sui 4 miliardi 152 milioni di Euro per il 2004 – si legge ancora nella relazione -.
Nell’ambito del rilevante intervento pubblico, per il quale non si vede, allo stato, alcuna prospettiva di ridimensionamento, si pone la problematica sollevata dalle valutazioni di Eurostat (l’Istituto statistico europeo) che, in sede di revisione delle analisi della serie storica dei bilanci del Gruppo Ferrovie dello Stato, è giunto alla conclusione che per il Gruppo, nel periodo 2001-2003, in luogo del lieve attivo registrato nei bilanci, si sarebbero in effetti determinate perdite di esercizio, coperte con l’utilizzazione del Fondo di ristrutturazione ex lege n. 448/1998 e con gli aumenti di capitale erogati nel periodo a favore del Gruppo medesimo".
La Corte dei Conti fa rilevare che continuano a "manifestarsi disfunzioni, specialmente per le linee regionali, sotto il profilo dei ritardi e della qualità del servizio, per il compiuto ed obiettivo monitoraggio delle quali non appaiono del tutto idonei gli strumenti apprestati ed utilizzati dalla Società, considerata la palese diversità di contesti che emerge tra le vicende negative riportate dagli organi di stampa ed i risultati sempre più positivi nel livello di soddisfazione del cliente, alla cui verifica la Società dichiara, nelle relazioni sulla gestione, di pervenire attraverso indagini periodiche sulla “customer satisfaction”.
A tal riguardo sarebbe opportuno che Ferrovie dello Stato SpA, in aggiunta alle campagne pubblicitarie che enfatizzano i risultati del Gruppo, pubblicizzasse in maniera adeguata anche l’impegno correttivo profuso in ordine ai diffusi, notori disservizi lamentati dall’utenza".
Non mancano i riferimenti L'avanzamento del processo di liberalizzazione del trasporto ferroviario e all’attribuzione al soggetto gestore della rete infrastrutturale "in base alla normativa europea, di funzioni di carattere neutrale, finalizzate a garantire L'accesso equo e non discriminatorio alla rete e alle attrezzature di servizio, si accentua la problematica della collocazione e dell’appartenenza di Rete Ferroviaria italiana (R.F.I.) S.p.A. al Gruppo Ferrovie dello Stato, di cui fa parte anche Trenitalia SpA (titolare del servizio di trasporto ferroviario)".
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Testo integrale delibera
RelazioneManu Mich. – clickmobility.it