Nato tavolo di concertazione permanente e strutturale sulle grandi infrastrutture chiamate a rilanciare il paese
Tavolo di confronto sul realizzo delle infrastrutture ieri a Brescia.
Sui problemi del nord si sono confrontati gli assessori di settore delle Regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Valle D’Aosta, Veneto nonché delle Province autonome di Bolzano e di Trento.
sono decisamente molti gli obiettivi univoci scoperti al tavolo comune.
Le regioni del nord infatti ribadiscono che le infrastrutture sono il principale fattore di modernizzazione dell’Italia settentrionale, una delle leve più incisive per migliorare la competitività del sistema economico della pianura padana.
In tal senso le infrastrutture ferroviarie come le linee AV/AC assumono un rilievo ancora più accentuato delle altre poiché sono la scelta obbligata per poter spostare le merci, oltre che i passeggeri, dalla gomma alla rotaia e per poter risolvere in modo ecocompatibile il problema degli attraversamenti alpini e la riqualificazione dei sistemi ferroviari regionali.
Al nord le regioni, sedute al tavolo comune, concordano sulle scelte di programmazione infrastrutturale compiute in sede comunitaria da Commissione, Consiglio, Parlamento e propongono al governo italiano di stabilire una collaborazione permanente per condividere lo sforzo di programmazione, progettazione e gestione delle infrastrutture che il nord indica da tempo come irrinunciabili.
Avvertita la preoccupazione anche rispetto L' accelerazione recentemente impressa alla realizzazione del corridoio Ferrmed e Strasburgo – Bratislava che costituisce una alternativa al Progetto prioritario n.6/Corridoio V.
L’accelerazione nasce anche a seguito delle incertezze verificatesi in Italia sul Corridoio V.
Sono sei le opere che gli assessori annoverano nella classifica delle opere irrinunciabili per la modernizzazione del Paese, nel dettaglio:
– Corridoio plurimodale Lione-Torino-Milano-Venezia-Trieste-Lubiana-Budapest.
– Corridoio plurimodale Berlino-Brennero-Verona-Modena-Palermo.
– Corridoio plurimodale Genova-Rotterdam.
– Corridoio plurimodale Adriatico
– Corridoio plurimodale Tirreno-Brennero
– Sistema dei porti, degli interporti e dei valichi alpini.
Altro punto di spicco la soluzione dei problemi di nodo di Torino, Genova, Milano, Bologna, Venezia, Trieste nell’ambito dei corridoi plurimodali.
Il "tavolo di concertazione permanente e strutturale sulle grandi infrastrutture chiamate a rilanciare il paese" costituito è un "tavolo per concorrere insieme al governo ad una programmazione pluriennale che selezioni una serie di priorità che sono quelle indicate nel documento che abbiamo distribuito e che costituiscono le grandi infrastrutture indispensabili e imprescindibili per lo sviluppo del Nord – ha spiegato L'assessore ai Trasporti della regione Piemonte, Daniele Borrioli -".
"Nel dialogo istituzionale che si va costituendo su queste tematiche – ha precisato L'assessore lombardo ai Trasporti Alessandro Moneta – la Regione Lombardia intende giocare un ruolo importante in quanto il suo territorio rappresenta un nodo imprescindibile, sia per la forza economica trainante che esercita, sia per L'impatto che la forte antropizzazione comporta sul piano della circolazione".
"Il futuro economico e produttivo della Lombardia – ha proseguito Moneta – si gioca in termini di competitività per gli anni a venire nella capacità di gestire in modo efficiente i collegamenti tra i vari tipi di trasporti".
"Per esercitare questo ambizioso ruolo di snodo nazionale ed internazionale – ha continuato L'assessore – la Lombardia deve essere facilmente raggiungibile da flussi provenienti dai quattro punti cardinali e quindi sono di fondamentale importanza la realizzazione del Corridoio V, una delle piattaforme logistiche europee, e la soluzione della questione dei valichi alpini, con priorità al sistema Alp-Transit (Gottardo eSempione) per collegamenti diretti con la Svizzera e tutto il nord Europa, con la reale possibilità di spostare su ferro gran parte del traffico merci e persone".
"Pertanto – ha concluso Moneta – ritengo fondamentale un impegno di tutte le Regioni non solo per assicurare la fattibilità dei progetti ma anche per realizzare un fronte compatto di contrattazione con il Governo italiano e L'Unione Europea. Per tutto questo Regione Lombardia è disponibile a verificare le priorità, i tempi e le risorse attraverso un percorso condiviso".
"Di fronte a una posizione comune e unitaria delle regioni del Nord, anche di diverso colore politico, sulla necessità di avviare un programma per la realizzazione delle infrastrutture, Tav in testa, occorre che anche il governo Prodi,tenuto conto delle continue dichiarazioni contraddittorie, parli con una sola voce – ha fatto eco l’assessore ai Trasporti e alle Infrastrutture della Regione Liguria Luigi Merlo -”.
L’assessore ligure ha proposto la costituzione di una commissione governo-regioni del Nord per arrivare alla realizzazione di un master-plan, un accordo di programma quadro che definisca le principali priorità nel campo delle infrastrutture,abbandonando i contatti delle singole regioni, il libro dei sogni con l’infinito elenco delle singole opere non finanziate dal Cipe e dando, invece, un chiaro indirizzo sulle opere indispensabili al nostro sviluppo.
“Il sistema del finanziamento delle opere è sicuramente importante, ma sviluppando il tema delle concessioni autostradali alle regioni e conferendo una autonomia finanziaria alle Autorità Portuali gran parte di questo problema potrebbe essere risolto – afferma Merlo -.
Il fatto che il documento stilato faccia proprio, fra i temi delle regioni del Nord, il corridoio Tirreno-Brennero con la Pontremolese e il sistema porti e della logistica, è la testimonianza che la questione della infrastrutture liguri è di interesse nazionale. Così come il riferimento al nodo autostradale di Genova e al Terzo Valico. E ora, le regioni del Nord, con determinazione e consapevolezza, andranno avanti per traguardare questi obiettivi”.Manu Mich. – clickmobility.it