“Lavoriamo insieme per rendere i nostri territori ancora più competitivi”Possibile il 'matrimonio' fra Atcm e Act
Ieri per Modena e Reggio Emilia è stato il giorno delle grandi intese.
Palazzo Allende ha ospitato il primo incontro tra la giunta della Provincia di Reggio Emilia e la Provincia di Modena, inizio di una collaborazione che è ritenuta necessaria per il bene delle due comunità e per dare nuovo sviluppo a tutto il contesto regionale.
Le due giunte hanno valutato che in sede regionale occorre contribuire alla definizione di nuove strategie soprattutto di fronte ai cambiamenti veloci nella conoscenza, nelL'economia, e più complessivamente nella società.
Tanti gli elementi contenuti nel documento sottoscritto dalle Giunte provinciali fra cui spicca il settore mobilità.
Sulla mobilità, hanno spiegato le due amministrazioni, si avverte la necessità di una strategia che "ricercando nel breve periodo sinergie fra aziende vicine, si indirizzi verso successive operazioni di fusione tra aziende in ambito regionale, sino a cercare di raggiungere livelli di competitività anche al di fuori della regione attraverso alleanze, scambi, acquisizioni che portino a raggiungere dimensioni significative a livello nazionale".
Concretamente le due giunte guardano L'unione fra Atcm e Atc, facendo naufragare le previsioni bolognesi che davano per scontata la fusione tra le aziende di trasporti di Bologna, con Modena, Reggio e Ferrara.
"Si lavora nella direzione delL'unificazione fra Act ad Atcm" spiega Emilio Sabattini, presidente della Provincia modenese, che sottolinea la ricerca di altre scelte pianificatoriecomuni per le infrastrutture e per i trasporti
Per quanto riguarda le infrastrutture, si avvieranno "confronti e scelte pianificatorie» comuni. Un primo punto di accordo riguarda lo studio di fattibilità predisposto dalla Regione per la realizzazione delL'autostrada regionale Cispadana, del quale le due Province «condividono i contenuti quale snodo strategico per lo sviluppo dei rispettivi territori".
Perché Modena e Reggio? "Non solo per la vicinanza geografica – sottolinea la presidente reggiana Sonia Masini – ma anche e soprattutto per le affinità dei territori, i quali condividono già oggi condizioni economiche e infrastrutture. Il dimensionamento di un territorio più vasto di quello provinciale può consentire maggiore competitività anche su scala regionale, oltre ai benefici che può portare la condivisione di servizi pubblici, evitando doppioni e duplicazioni di forme di gestione simili".
Sono molte le affinità tra le due Province, "occorre ora superare ogni visione ristretta e localistica per impostare strategie comuni che mettano in valore il buon governo, le peculiarità e le eccellenze presenti" – spiegano le parti -.
"La competitività richiede dimensioni diverse, impone di guardare al di là del campanile – concludono Masini e Sabattini – L’auspicio è che il metodo che noi oggi adottiamo, quello del confronto e di una collaborazione sinergica, venga assunto anche dagli altri soggetti che concorrono alla crescita dei nostri territori, dalle associazioni economiche ai sindacati. Insieme sarà piu’ facile vincere le sfide che ci attendono".
Nei prossimi mesi saranno approfonditi, attraverso gruppi di lavoro diretti degli assessori e dei dirigenti, le questioni individuate come comuni e prioritarie. Innanzitutto sul ruolo delle province come elemento di raccordo e programmazione, più che di gestione, tra comuni e Regione. Occorre riordinare il sistema delle competenze per produrre migliori servizi e sempre miglior uso delle risorse. Manu Mich. – clickmobility.it