Il presidente dell’Autorità garante della concorrenza presenta la relazione annuale segnalando le difficoltà del settore trasporti“È significativo che solamente un quarto dei chilometri affidati alle aziende di trasporto pubblico locale sia stato assegnato a seguito di gara” spiega Catricalà
Sono elementi quali la liberalizzazione, la nuova legge sul risparmio a caratterizzare la relazione annuale proposta ieri dal presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del mercato.
“La presentazione di questa relazione – ha spiegato il presidente Antonio Catricalà – coincide con la prima applicazione della nuova legge sul risparmio, che ha attribuito all’Autorità la competenza in materia di concorrenza bancaria, e con l’inizio del dibattito parlamentare per la conversione del decreto legge, i cui primi tredici articoli sono dedicati a temi di liberalizzazione cari all’istituto e al potenziamento dei suoi strumenti di intervento”.
Il modello Italia esce con le ossa rotte in fatto di liberalizzazione, dal mercato elettrico permeato di chiari “retaggi del passato” che appaiono oggi in “contraddizione con il nuovo contesto di liberalizzazione” al trasporto che evidenzia sconfortanti “vincoli infrastrutturali che gravano sulle reti”. Nel settore trasporti – prosegue Catricalà “persistono ambiti estesi di inefficienza delle imprese (ex) pubbliche e di concorrenza limitata, a partire dal sistema di affidamento in concessione.
È significativo che solamente un quarto dei chilometri affidati alle aziende di trasporto pubblico locale sia stato assegnato a seguito di gara”.
L’Autorità pone l’accento sulla necessità di favorire le innovazioni tecnologiche, questo in tutti i settori senza distinzioni di sorta “ma non possiamo ignorare l’esistenza di risalenti oligopoli: è nostro dovere scongiurare il pericolo di nuove e più sofisticate barriere – non solo sui mezzi ma anche sui contenuti”.
Decisamente importante il rapporto fra concorrenza e pubblica amministrazione
“È necessario che i principi di promozione della concorrenza e del mercato penetrino anche nel concreto operare delle amministrazioni pubbliche, centrali e locali.
Il dialogo istituzionale è cruciale con il sistema delle autonomie, presso le quali si concentra la maggiore parte della regolazione economica.
Recenti fenomeni di consolidamento se non di vera e propria riaffermazione della proprietà pubblica a livello locale nel settore dei servizi evidenziano opportunità e rischi.
Il ruolo dell’amministrazione può dimostrarsi meritorio nella definizione degli standard qualitativi, ma costituisce un vincolo quando si manifesta il conflitto di interessi tra regolatore e partecipe di controllo nell’impresa assegnataria.
Spesso l’Autorità rileva l’esistenza di privilegi accordati, in settori estranei all’esclusiva, dai Comuni alle proprie aziende concessionarie di servizi, soprattutto di trasporto.
Per ora l’Antitrust si è limitata all’attività di segnalazione, ma non si può escludere una configurazione della fattispecie come illecita.
Ulteriore timore dell’Autorità è che le Regioni utilizzino lo strumento legislativo per rafforzare la dominanza delle imprese pubbliche locali”.
La relazione Manu Mich. – clickmobility.it

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