Confservizi Emilia – Romagna, ANCST, ANAV, Confcooperative, FITA – CNA e Confartigianato, sottoscrivono documento unitario con le proposte operative per rilanciare la competitività del settore e superare le difficoltà finanziarie delle aziende
Il rilancio del tpl? A detta delle associazioni di categoria deve necessariamente percorrere la strada dell’integrazione di tutto il sistema della mobilità poggiando sulL'introduzione di riforme strutturali sia a livello nazionale che in quello locale.
Una premessa forte e decisa quella che ieri Confservizi Emilia – Romagna, ANCST, ANAV, Confcooperative, FITA – CNA e Confartigianato, ovvero tutte le associazioni di categoria regionali rappresentative dell’universo trasporto pubblico locale,
hanno espresso senza troppi giri di parole sedute attorno ad un tavolo e, per la prima volta, hanno dato vita ad un documento unitario che analizza in maniera dettagliata situazioni e prospettive del comparto.
Il documento si focalizza in maniera particolare sulle proposte concrete per il rilancio del settore, con l’obiettivo di dare un contributo per l’elaborazione dell’ Atto triennale di indirizzo e finanziamento del trasporto pubblico locale 2007/2009 della Regione, propedeutico alla elaborazione e sottoscrizione degli Accordi di programma con gli enti locali.
Crescente disaffezione nell’utilizzo del mezzo pubblico, aumento dei costi operativi non dipendenti dalle aziende gestori e diminuzione dei ricavi da traffico, assenza di una politica che sostenga il trasporto collettivo sono alcuni degli elementi che le associazioni firmatarie del documento ritengono abbiano condotto il comparto sull’orlo del declino strutturale. Lo sviluppo della produttività avuto negli ultimi anni infatti non è stata sufficiente a compensare i maggiori costi: nel 2005 infatti, le perdite consolidate sono state di oltre 20 milioni di euro che, secondo le proiezioni delle associazioni, potrebbero arrivare a 53 milioni nel 2009. La ricetta per uscire dalla crisi passa quindi attraverso un’imponente riforma di tutto il sistema della mobilità con l’integrazione sempre maggiore tra imprese private di trasporto pubblico e imprese a capitale pubblico, sperimentazione che anche nella nostra Regione sta contribuendo a rendere più efficiente l’intero sistema.
“Le organizzazioni che hanno sottoscritto il documento – commenta il presidente di Confservizi Emilia-Romagna Graziano Cremonini – vogliono dare una sterzata alla situazione, invocando un cambiamento di carattere strutturale. Le aziende pubbliche e private del settore sono in una situazione gravissima e richiedono soluzioni sia a carattere regionale che nazionale, che però ancora non intravediamo. La crisi del trasporto pubblico collettivo è sotto gli occhi di tutti: città bloccate dal traffico e inquinamento sono solo alcune delle conseguenze negative di questa situazione. È dunque fondamentale incentivare e promuovere con forza nelle nostre città il trasporto pubblico collettivo e disincentivare l’uso dei mezzi privati.”
Nel documento emergono soluzioni ben precise, inserite a pieno titolo in cinque aree ben precise, vediamole.
– Avvio di un percorso di integrazione funzionale pubblico – privato: potrà consentire processi di industrializzazione in grado di attrarre capitale di rischio e quindi nuove opportunità di business per posizionarsi in maniera più forte nel mercato di acquisto di beni e servizi.
– Risorse finanziarie: bisogna reperire nuove risorse finanziarie per affrontare la questione della sofferenza economica dei gestori.
Queste risorse possono derivare da trasferimenti finanziari pari almeno al 65% dei costi iniziando da subito con l’indicizzazione dei contratti di servizio, da politiche tariffarie adeguate alla qualità dei servizi, dall’incremento della produttività, da interventi strutturali che favoriscono l’efficienza e l’appetibilità del servizio, dall’integrazione pubblico – privato orientata alla flessibilità e al radicamento sul territorio.
– Aggregazione e integrazione delle aziende di trasporto pubblico: la crescente liberalizzazione economica richiede imprese forti e competitive, superando anche la geografia imprenditoriale esistente. Per favorire i processi di aggregazione ed integrazione delle aziende bisogna rafforzarne programmazione e controllo, dando vita al rafforzamento patrimoniale delle aziende di gestione.
– Revisione delle Agenzie per la Mobilità: Queste Agenzie sono sorte in tutti i bacini di traffico con una configurazione troppo eterogenea tra loro, per dimensioni, funzioni e tipologia di contratto con il gestore. Una proposta delle associazioni è quella di un’unificazione interprovinciale delle Agenzie anche in un’unica Agenzia locale che governi tutti i servizi pubblici locali.
“Queste proposte – afferma Sergio Amadori, responsabile del Coordinamento Trasporti e Mobilità di Confservizi Emilia – Romagna – costituiscono la piattaforma per riportare in equilibrio l’intero settore. È auspicabile inoltre che tra le organizzazioni di TPL e i sindacati dei lavoratori del comparto ci sia una convergenza significativa sulle strategie e gli obiettivi delineati”.
I contenuti del documento e una riflessione più ampia sull’argomento sono stati affrontati nel corso del convegno regionale in programma ieri presso il centro congressi Savoia Hotel Regency. All’iniziativa oltre che i dirigenti di tutte le associazioni promotrici, hanno partecipato tra gli altri l’assessore Trasporti e Mobilità della Regione Alfredo Peri, Gabriele Albonetti, e Mario Barbi, membri della Commissione trasporti della Camera dei Deputati.Manu Mich. – clickmobility.it