Le difficoltà del tpl umbro  

PERUGIA. TPL IN CRISI "SERVE SUBITO UNA  HOLDING": I SINDACATI CHIEDONO IL RILANCIO

PERUGIA. TPL IN CRISI "SERVE SUBITO UNA  HOLDING": I SINDACATI CHIEDONO IL RILANCIO

Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uil Trasporti denunciano le gravi difficoltà delle aziende umbre del trasporto pubblico locale e chiedono interventi urgentiLa strada per uscire dalla situazione? “Investire di più sul tpl e rendere più efficiente il sistema attraverso la creazione della holding”

Tutte le aziende umbre del trasporto pubblico locale sono in grave difficoltà.
Un quadro a tinte fosche quello dipinto ieri dai sindacati umbri dei trasporti riunitisi presso la sede della Cgil delL'Umbria, presenti i segretari di Filt Cgil (Mazzoli e Orlandoni), Fit Cisl (Getti), Uil Trasporti (Caini e Montanari) e il segretario generale della Camera del Lavorodi Perugia, Mario Bravi.

I dettagli emersi sono sconfortanti.
Le risorse disponibili non bastano a mantenere L'attuale livello dei servizi, i posti di lavoro si sono fortemente ridotti negli ultimi anni e anche in quelle aziende (soprattutto del trasporto su gomma) in cui il numero degli addetti è rimasto sostanzialmente stabile, si è assistito ad un avanzamento della precarietà del lavoro accompagnato da una forte contrazione dei salari. Di fronte a questa situazione critica, si registrano un preoccupante ritardo e forti resistenze sul percorso per la creazione da parte della Regione di una holding dei trasporti, strumento che potrebbe garantire una efficientizzazione del sistema e una riduzione dei costi.

“C'è molto malcontento tra i circa 2.500 addetti del trasporto pubblico locale umbro – ha raccontanto Franco Montanari della Uil Trasporti – negli ultimi 10 anni si sono fatti molti sacrifici per consentire la ristrutturazione delle aziende e consentire investimenti sul fronte delle infrastrutture, ma a questo punto non si può chiedere di più al sindacato e ai lavoratori”.

“E' giunto il momento di finirla con le scorribande salariali di questi anni, in cui, peraltro, abbiamo assistito ad un grande incremento della produttività” ha aggiunto Antonio Getti per la Fit Cisl.

“In Umbria – ha proseguito Ulisse Mazzoli, segretario generale Filt Cgil delL'Umbria – esiste ormai un sistema consolidato di doppio regime: da una parte lavoratori più anziani e strutturati che godono di buoni livelli salariali e delle giuste tutele, dL'altra almeno un 50% di giovani, tra cui anche alcuni precari, i cui stipendi sono ben al di sotto degli standard storici della categoria degli autoferrotranvieri”.

Per i sindacati L'unica strada per uscire da questa situazione è quella di investire di più sul Tpl umbro (da anni gli stanziamenti sono fermi) e di rendere più efficiente il sistema attraverso la creazione della holding che dovrebbe garantire, oltre ad una riduzione del numero di dirigenti e consigli di amministrazione – “ce ne sono più nella piccola Umbria che a Roma”, è stato fatto notare – un coordinamento reale degli orari e dei servizi delle diverse aziende, oltre che la creazione del biglietto unico, già sperimentato con successo in regioni ben più grandi e complesse delL'Umbria (come la Campania).

“E' impensabile che un'utente dei trasporti pubblici umbri – ha osservato Mazzoli – debba, ogni volta che cambia mezzo, acquistare un nuovo biglietto e sperare nella coincidenza degli orari. E tutto per colpa delle resistenze al cambiamento di chi pensa solo a coltivare il proprio orticello”.

Tra le richieste del sindacato c'è anche L'integrazione dei servizi di sosta a pagamento con quelli della mobilità pubblica, integrazione che consentirebbe di spostare risorse verso le aziende del trasporto locale, oggi in grandissima difficoltà finanziaria. Un esempio – comunque positivo secondo Cgil, Cisl e Uil – viene da Spoleto, dove la Spoletina ha preso in gestione il parcheggio Sfera.
Tuttavia – come ha osservato Mirco Caini della Uil Trasporti – anche quelL'esperienza, perché funzioni, ha bisogno di un maggiore sostegno da parte delle istituzioni locali, ed in particolare del Comune di Spoleto.

Marcello Orlandoni, segretario Filt Cgil, ha poi ribadito che i sindacati non sono contro le aziende private che, al contrario, trarrebbero vantaggio da una riorganizzazione complessiva del sistema. “Tuttavia – ha osservato – non possiamo più tollerare che soggetti che prendono finanziamenti pubblici poi cerchino di competere solo abbattendo i costi del personale e, in alcuni casi, ricorrendo anche al lavoro nero”. Orlandoni ha anche sollevato un'altra questione paradossale che riguarda i dirigenti e gli amministratori delle aziende del Tpl. “Non è tollerabile che mentre i salari si contraggono e le aziende sono in grave crisi – ha detto – dirigenti, manager e amministratori prendano a fine anno mostruosi premi di produzione, come se fossimo in una fase di grande crescita e di sviluppo”.

In conclusione, Mario Bravi, segretario della Camera del Lavoro di Perugia ha ribadito che il gap tra quello che andrebbe fatto e quello che concretamente si sta facendo in materia di mobilità pubblica in Umbria va allargandosi di giorno in giorno. “Occorre fare presto – ha concluso il segretario – perché L'attuale situazione di crisi si ripercuote quotidianamente sui lavoratori e sui cittadini tutti. Rilanciare il Tpl è una priorità se si vuole valorizzare la risorsa Umbria”.

Manu Mich. – clickmobility.it

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