“Per una mobilità “capace di futuro” serve prima di tutto una rapida “cura del ferro”Legambiente propone 5 “grandi opere” che costano “soltanto” capacità di organizzazione, gestione, coinvolgimento e partecipazione dei cittadini
"Un futuro diverso per la mobilità è possibile e necessario". E' Legambiente Emilia Romagna a ridare fiato alle priorità per limitare la congestione stradale che ormai soffoca le città e le rende invivibili.
"A tre giorni dalla decisione delle Regioni del Bacino Padano Adriatico di fermare il traffico in tutto il territorio, che comunque – anche in Emilia Romagna – è stata attuata qua e là e con modalità spesso discutibili, non ci sono segnali di cambiamento nei programmi infrastrutturali della Regione delle Province e di quasi tutti i comuni – spiegano in Legambiente – . L'Emilia Romagna e Bologna meritano un futuro diverso".
Per Legambiente la priorità di investimento deve portare ad una radicale inversione di rotta delle politiche della mobilità. Una strategia in grado di aumentare gli spostamenti sul trasporto pubblico in ambito metropolitano, di ridurre gli spostamenti privati, di ridurre i consumi energetici legati al sistema dei trasporti, di diminuire il numero delle vittime degli incidenti stradali.
La priorità ha un nome ben preciso "nuova strategia del ferro".
"Bologna (e con essa L'Emilia Romagna hanno una grande risorsa, una rete ferroviaria che può essere rafforzata e diventare il perno di un sistema di mobilità su cui costruire le scelte urbanistiche, di servizi, di attività nel territorio regionale.
I treni regionali sono fermi ad una velocità di esercizio che tocca raramente i 60 kmh. Siamo ben lontani dalle frequenze definite con il Piano Regionale Integrato dei Trasporti (almeno una corsa oraria su tutte le linee e una ogni 20 minuti su quelle più importanti). Nonostante ciò dove c’è un minimo di offerta in più c’è una risposta incoraggiante della clientela nell’uso del treno".
"Le autorità comunali, provinciali e regionali annunciano nuove iniziative tese a spostare l’inquinamento da un’altra parte secondo la ben nota sindrome NYMBY, riuscendo soltanto a proporre un aumento dell’inquinamento totale della tangenziale (questo sarebbe infatti il risultato di una concentrazione del traffico cittadino di attraversamento sulle attuale 8 corsie della tangenziale di Bologna. Ma non si ha alcuna notizia di interventi e iniziative concrete per accelerare la realizzazione di una rete ferroviaria efficiente, sia nell’area bolognese che lungo le direttrici che collegano Bologna alle varie aree della regione".
Ma il futuro diverso per la mobilità a Bologna, nelle altre città e nelle aree vicine delL'Emilia Romagna non è fatto soltanto di nuove opere: si può fare molto anche solo con gli interventi organizzativi e di gestione.
Legambiente propone 5 “grandi opere” che costano “soltanto” capacità di organizzazione, gestione, coinvolgimento e partecipazione dei cittadini.
1) Potenziare il trasporto collettivo
Rilanciare i servizi ferroviari regionali e metropolitani, istituendo treni cadenzati e frequenti sulla rete ferroviaria nazionale e in particolare per i collegamenti che interessano le aree urbane e metropolitane (fino a 60/70 Km. di distanza dalle maggiori città.
Utilizzare le reti di trasporto regionali e urbane su ferro e su gomma, per creare relazioni intermodali fra località di origine e destinazioni che integrino il servizio collettivo a media distanza con i servizi urbani.
Attuare L'integrazione tariffaria e dei titoli di viaggio fra le varie modalità di trasporto collettivo, nelL'ambito delle regioni, onde facilitare L'intermodalità nelL'uso del mezzo pubblico.
2) Promuovere L'uso di treni, autobus, tramvie e taxi collettivi
Avviare una politica di promozione delL'uso del trasporto collettivo da parte di utenti organizzati, incentivando L'uso del mezzo collettivo da parte delle strutture aziendali pubbliche e private.
Programmare la mobilità degli addetti nelle grandi aziende delL'industria, della distribuzione dei servizi, coordinando la stessa attività dei responsabili aziendali della mobilità ove previsti.
Realizzare convenzioni tra gestori del servizio (sistema ferroviario, aziende di gestione delle reti urbane di bus e tramvie, aziende di taxi, taxi collettivi, servizi di van pooling) e grandi utenze costituite da aziende pubbliche e private dei vari settori (imprese, amministrazioni pubbliche, società di assicurazione, banche, enti).
Prevedere forme particolare per le Università per i lavoratori dipendenti L'abbonamento potrebbe essere fatto in modo collettivo o con incentivazioni personali; per gli studenti si può prevedere il diritto L'uso dei trasporti collettivi mediante il pagamento della tassa annuale di iscrizione.
Dare vita da parte delle aziende di trasporto L'emissione di buoni da cedere in convenzione alle aziende per i loro dipendenti (sul tipo dei ticket per i ristoranti).
3) Razionalizzare il traffico urbano
Trasporti urbani ristrutturati in modo da ridurre i tempi di percorrenza con una semplificazione degli itinerari, L'eliminazione delle tortuosità L'aumento della velocità media. Reti di corsie riservate, adeguatamente protette e incentivi al rinnovo del parco macchine.
Piani del Traffico che prevedano (anche in alternativa e/o congiunzione con le pedonalizzazioni ristrette ai soli centri storici), L'introduzione di interventi di moderazione, pedonalizzazioni più ridotte e mirate, zona a max 30 kmh nelle zone residenziali, diversificazione delle funzioni e degli usi delle varie strade di accesso ai centri storici, sosta a pagamento nelle strade da decongestionare.
Reti viarie riservate alla mobilità pedonale e ciclistica, utilizzando per quanto possibile le strade antiche e monumentali.
4) Programmare L'uso della città
Piani degli orari della città per realizzare momenti di regolazione del traffico e distribuire maggiormente il carico di traffico sulla viabilità e sui mezzi collettivi per un miglior uso dei servizi di trasporto, riducendo i costi del personale e i tempi morti dovuti alle congestioni.
Orario scaglionati per L'inizio delle lezioni nelle scuole superiori e L'apertura di negozi ed uffici pubblici.
5) Rendere possibile e incentivare L'uso di mezzi semplici e non inquinanti
Incentivazioni per L'uso della bici per gli spostamenti casa – lavoro (oltre la metà degli spostamenti che avvengono in città non superano i 5 Km), con la istituzione di depositi custoditi nelle stazioni ferroviarie, autostazioni e punti nevralgici delle città. Il tutto per consentire un maggiore uso della bici per spostarsi, applicabile in buona parte dei centri storici, e una migliore integrazione con le altre modalità di trasporto.
Promozione delL'uso dei mezzi a trazione elettrica e a più basso impatto ambientale (metano, gas liquido) per i mezzi in servizio nei centri storici, a partire da quelli di amministrazioni e aziende pubbliche.
Manu Mich. – clickmobility.it