Presentato a Palazzo Belgrado lo studio sulla mobilità voluto dall’assessore Carlantoni

UDINE. "MOBILITA' 2010-2020" I SUGGERIMENTI DELLA PROVINCIA PER IL NUOVO TPL

UDINE. "MOBILITA' 2010-2020" I SUGGERIMENTI DELLA PROVINCIA PER IL NUOVO TPL

Carlantoni: “Questo lavoro  non rappresenta soltanto una radiografia della situazione attuale del Trasporto pubblico locale, ma contiene una serie di proposte strategiche che presenteremo in Regione per la stesura del piano sul Tpl

Riuscire a convincere una fetta della popolazione che ogni giorno utilizza il mezzo proprio per raggiungere il luogo di lavoro, a scegliere il trasporto pubblico, è possibile.
Questa una delle conclusioni a cui è giunta la ricercatrice Fiorella Honsell nello studio “Mobilità 2010- 2020”, realizzato a quattro mani con Luca Mascherin e promosso dalla Provincia di Udine, che ha voluto fotografare lo stato attuale del trasporto pubblico proiettandolo nel futuro.

Il documento è stato presentato nella sala del Consiglio di Palazzo Belgrado dall’assessore alla viabilità Renato Carlantoni, davanti ad una folta platea costituita da amministratori comunali e semplici cittadini.

"Questo lavoro – ha affermato Carlantoni – non rappresenta soltanto una radiografia della situazione attuale del Trasporto pubblico locale, ma contiene una serie di proposte strategiche che presenteremo in Regione per la stesura del piano sul Tpl. Abbiamo voluto segnalare le esigenza dei cittadini della provincia di Udine, che in questo momento non sono contenute nel documento regionale: dallo sviluppo dell’area a nord di Udine alla diversificazione dei poli scolastici di periferia".

"Non si tratta di una contrapposizione politica – ha aggiunto – ma di un tentativo di fare chiarezza in un settore, quello del trasporto pubblico, che deve essere calibrato in base alle esigenze provenienti dal territorio. La cosa più sconcertante – ha concluso – è che la Regione, fino ad ora, non ha mai convocato attorno a un tavolo né le province, né i sindacati, né tanto meno Trenitalia e Rfi".

Per Carlantoni l’attuale assetto del Tpl funziona, e con l’apporto di alcune migliorie, potrebbe garantire un alto livello di qualità anche per il decennio 2010-2020. Una posizione confermata anche dallo studio Honsell-Mascherin, che individua nella provincia di Udine l’ambito ottimale per la gestione del Tpl, all’interno del quale gli spostamenti tra i vari centri non dovrebbero superare l’ora e mezza. Ma come fare per riuscire a rendere più appetibile il mezzo pubblico?

Per la Honsell le strade da perseguire sono tre: potenziare e rendere più desiderabili i poli di interscambio, trovare un reale coordinamento tra i soggetti che operano sul territorio e apportare alcune modifiche normative, in particolare riconoscere come Tpl i sistemi di offerta flessibili. In questo modo, supportati da una politica di investimento forte, si riuscirà ad attrarre 40 mila utenti, su un totale di 168.750 spostamenti casa-lavoro. Un calcolo che è stato calato sul territorio per la tratta Tarvisio, Gemona, Udine.

In questa zona, gli spostamenti complessivi casa-lavoro sono 1800, 1300 dei quali sistematici e 900 con autovetture.
In questo ambito, la domanda potenziale attirabile è di 440 utenti (il 25% del totale). Quattro le tipologie di trasporto auspicate per il futuro: collegamenti rapidi, preferibilmente via rotaia, tra i centri mandamentali, capillarità tra i centri minori con trasporto su gomma, flessibilità (orario prestabilito e scarse alternative di percorso) e intermodalità.

Per la stesura dello studio, sono stati utilizzati i dati ricavati da 6 mila questionari (4500 sono stati quelli validati), prendendo in esame 1783 punti di destinazione e origine, aggregati in 288 unità, che alla fine hanno dato vita a 168.757 spostamenti. Un valore ricavato studiando le scelte di percorrenza di 185.271 occupati nel settore terziario (su un totale di 217.477) e di 168.757 addetti (su un totale di 202.569).Manu Mich. – clickmobility.it

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