Lanzillotta: “Si aprirà una nuova fase, nessun ritorno al passato”l'esame del Disegno di Legge AS 772 sulla riforma dei servizi pubblici locali ha visto in Commissione Affari costituzionali del Senato forti divergenze fra i membri
La riforma dei servizi pubblici approderà in aula al Senato a fine mese.
La discussione del Disegno di Legge AS 772 sulla riforma dei servizi pubblici locali inizierà a Palazzo Madama mercoledì 30 maggio.
Lo ha confermato il ministro Linda Lanzillotta che, in un'intervista al Sole 24ore ha spiegato i punti chiave del provvedimento
«O i Comuni scelgono una gestione pubblica, con tutti i vincoli delle gestioni pubbliche, oppure si affi dano a una società per azioni, a una soluzione imprenditoriale, selezionata sempre con gara. Non importa se la società sia pubblica, privata o mista: deve fare la gara. Così diciamo basta L'in house introdotto dal Governo Berlusconi che ha sommato il peggio del pubblico e il peggio del privato».
L'esame del Disegno di Legge sulla riforma dei servizi pubblici locali è proseguito in Commissione Affa ri costituzionali del Senato con notevole lentezza a causa delle notevoli divergenze dei membri della Commissione su alcuni emendamenti, redatti di intesa con il Governo e finalizzati ad estendere la pos sibilità per gli enti locali di ricorrere L'affidamento in house attraverso la riesumazione delle aziende speciali.
Fra gli emendamenti approvati troviamo:
– L'emendamento 1.4 (testo 2 corretto), sostitutivo del comma 4 delL'articolo 1 del Disegno di Legge, che impone la contestualità della previsione delle misure compensative degli obblighi di servizio pubblico imposti ogniqualvolta sia possibile, e che condiziona le misure compensative ai limiti e alle modalità previsti dal diritto comunitario;
– L'emendamento 2.3, che modifica L'articolo 2, comma 1, lettera a), del Disegno di Legge integrandolo con il concetto secondo cui resta ferma la possibilità per gli enti locali di gestire i servizi in economia;
– L'emendamento 2.4, che sostituisce L'articolo 2, comma 1, lettera b), del Disegno di Legge, consenten do L'affidamento diretto a società a capitale interamente pubblico, partecipate dL'ente locale, e che abbiano i requisiti richiesti dL'ordinamento comunitario, non più "eccezionalmente", ma "nelle situa zioni che, per le peculiari caratteristiche economiche, sociali, ambientali e geomorfologiche del conte- sto territoriale di riferimento, non consentono un efficace ed utile ricorso al mercato";
– L'emendamento 2.5, che modifica L'articolo 2, comma 1, lettera c), del Disegno di Legge, consentendo L'affidamento diretto a società a partecipazione mista pubblica e privata non più "eccezionalmente", ma nelle medesime situazioni di cui L'emendamento precedentemente illustrato;
– L'emendamento 2.6, che, sempre con riguardo L'affidamento diretto a società a partecipazione mista pubblica e privata, dispone che nelle procedure competitive per la scelta dei soci privati "siano già stabilite le condizioni e le modalità di svolgimento del servizio";
– L'emendamento 2.26, che interviene sul testo delL'articolo 2, comma 1, lettera d) del Disegno di Legge, testo peraltro sostituito senza novità rilevanti dL'approvato emendamento 2.7, disponendo che le società a capitale interamente pubblico che gestiscono servizi pubblici locali in affidamento diretto, oltre a non poter svolgere in via diretta, o partecipando a gare, servizi o attività per altri enti pubblici o privati, non possono svolgere questi ultimi nemmeno "tramite loro controllanti, controllate partecipate anche in via indiretta".Manu Mich. – clickmobility.it