Per il tpl il 2007 rappresenta un anno “a due facce”: da un lato riesce a conservare la propria quota di mercato in un contesto che vede il trasporto motorizzato assumere sempre più il ruolo di protagonista, dall’altro continua ad assestarsi su valori tra i più bassi registrati dall'avvio delle rilevazioni Audimob
L’indagine sui comportamenti di mobilità degli italiani dell’Osservatorio “Audimob” di Isfort, giunta al suo ottavo anno, restituisce per il 2007 un quadro caratterizzato da una decisa crescita della domanda di mobilità e trasporto, determinata dall’aumento degli spostamenti giornalieri, dei chilometri percorsi e del tempo medio dedicato alla mobilità (mai così alti dall’avvio delle rilevazioni).
Al contempo diminuisce la quota della “popolazione mobile” (mai così bassa dal 2001 ad oggi), ovvero di quanti si spostano in un giorno medio feriale.
In sostanza, si va affermando un modello intensivo di domanda con meno viaggiatori, ma che effettuano viaggi più lunghi e ripetuti.
Cresce quindi il consumo complessivo di mobilità, ma diminuiscono i “consumatori”.
Per il trasporto pubblico il 2007 rappresenta un anno “a due facce”: da un lato riesce a conservare la propria quota di mercato (11,9%, grazie ad un’accelerazione nella seconda parte dell’anno), all’interno di un contesto che vede il trasporto motorizzato assumere sempre più il ruolo di protagonista (79,6% del totale dei viaggi), dall’altro lato continua ad assestarsi su valori tra i più bassi registrati da quanto sono iniziate le rilevazioni Audimob.
Anche le altre due tipologie di mezzo non presentano particolari variazioni nel confronto temporale.
L’auto continua ad essere l’assoluta protagonista del mercato, raccogliendo quasi l’83% del totale degli spostamenti nel solo 2007.
Nel confronto tra le diverse aree del Paese emerge il rafforzamento del trasporto collettivo dove, storicamente, possiede una quota minore del mercato della mobilità motorizzata, vale a dire nel Nord-Est (dal 10,6% del 2006 all’11,6% del 2007) e nel Sud (dal 9,2% al 9,5%), ed un indebolimento nel Centro (dal 13,4% al 13,3%) e soprattutto nel Nord-Ovest (dal 15,5% al 14,5%).
Queste dinamiche si inseriscono all’interno di un quadro in cui gli spostamenti con mezzi motorizzati crescono in quasi tutte le aree (solo nel Nord-Est rimane costante).
Fenomeno del tutto simile a quello sopra descritto si osserva anche con riferimento al contesto urbano: la porzione di mercato del trasporto pubblico diminuisce nelle grandi città (oltre 250mila abitanti) e nei comuni che formano le cinture metropolitane, mentre cresce, anche se in modo non particolarmente evidente, nelle città di piccola e media dimensione (meno di 250mila residenti).
per saperne di più…M. M. – clickmobility.it