I questionari raccolti fra i pendolari per capire come si muovono i padovani sui mezzi pubbliciIl trasporto pubblico urbano soddisfa il 14% dei viaggi, l’extraurbano (autolinee e ferrovia) il residuo 12%. L’auto privata rappresenta il modo di trasporto più diffuso
Muoversi a Padova è il titolo del sondaggio Eurispes su tram, mobilità e servizio di trasporto pubblico.
Attraverso i questionari raccolti tra i pendolari della grande Padova Eurispes cerca di far luce sulle scelte del tpl
La mobilità giornaliera si svolge con un ampio ricorso a mezzi privati di spostamento.
Sui circa 100.000 viaggi al giorno stimati, una quota pari al 74% è compiuta con autoveicoli, moto e biciclette.
Il trasporto pubblico urbano soddisfa il 14% dei viaggi, l’extraurbano (autolinee e ferrovia) il residuo 12%. L’auto privata rappresenta il modo di trasporto più diffuso (vi ricorre il 57% di chi si sposta); l’11% la moto il 11% e il 6% la bicicletta. Complessivamente sono più numerosi coloro che usano le due ruote degli utenti del mezzo pubblico urbano.
I risultati dicono che il tram ai padovani piace: ci salgono 13mila persone al giorno, 50 circa per corsa; lo ha provato il 56%.
Per il 40% degli intervistati il tram non aiuta a diminuire il traffico; per il 71% le rotaie sono pericolose; il 44% lo valuta con un sufficiente, il 34% buono, il 21% insufficiente e pessimo. Piace molto di più alle persone anziane che a quelle giovani.
Rispetto alle stime precedentemente disponibili – pur scontando l’ampia disomogeneità delle fonti informative e dei metodi di stima – la mobilità complessiva attuale appare in crescita, ma a ritmi differenti dal passato. Fra il 1981 ed il 1991 i viaggiatori sistematici nel territorio di Padova erano aumentati del 10,2 % (da 167.000 spostamenti casa-lavoro e casa-studio a 184.000), ad un tasso dello 0,97% medio annuo.
Negli anni novanta il trend di crescita ha subito un’accelerazione, in particolare i viaggi per motivi vari e quelli di media-lunga percorrenza, visto che la mobilità delle persone fra Comuni esterni e capoluogo è aumentata del 23% tra il 1989 ed il 1997, pari ad un tasso medio annuo del 2,6%.
Ai confini della città il traffico di scambio non è comunque cresciuto omogeneamente: è andato intensificandosi sulle direttrici dell’arco sud-orientale e sulle due direttrici del NW, la S.S. 47 (via Po) e la S.P. 12 (via Montà). E' andato riducendosi sulle direttrici restanti, come la S.S. 11 (via Chiesanuova) e la S.S. 250 dei Colli. Più all’interno le tendenze sono per un generale decremento con alcune eccezioni dovute al potenziamento di alcuni assi stradali: ciò risulta evidente sia nelle stazionarie fasce intermedie di periferia, sia in prossimità dell’area centrale.
In definitiva, a fronte di una crescente mobilità di scambio – che comunque pesa per poco meno di un terzo sulla mobilità giornaliera complessiva – all’interno della città non vi è crescita del traffico automobilistico. L’ora di punta del mattino appare oggi sugli stessi livelli del 1997: allora erano stimati in circolazione 49.800 autoveicoli, attualmente risultano 49.200 autoveicoli, a cui si aggiungono i motocicli (5.700 motocicli nell’ora di punta rilevati nel corso del 2000).
Considerati i pesi delle componenti della mobilità – interna, di scambio e di attraversamento – nell’ultimo triennio il tasso medio di variazione della mobilità giornaliera è quindi stimabile in un + 0.9% annuo.M. M. – clickmobility.it