Presentata la ricerca Unrae/Confcommercio/Istituto Piepoli su “Analisi delle motivazioni all'acquisto dell'auto”Il 40% del campione sceglie Un'auto in base al rapporto qualità prezzo ma l'81% attribuisce molta importanza all'aspetto ecologico
E' stata presentata ieri presso la sede di Confcommercio a Roma la ricerca Unrae/Confcommercio su “ Analisi delle motivazioni all’acquisto dell’auto” realizzata in collaborazione con l’Istituto Piepoli.
L'indagine mette in evidenza che il 12% delle famiglie italiane ha comprato un'auto nuova nel 2007.
Ed entrando nel merito il 40% sceglie un’auto in base al rapporto qualità prezzo; il 25% per la bellezza della linea; il 24% per i bassi consumi/ecologia/incentivi; il 46% ha utilizzato o è propenso ad utilizzare gli incentivi per la rottamazione nel 2007-2008; l’85% ritiene importanti gli incentivi governativi; l’81% da molta importanza all’ambiente nella scelta dell’auto nuova; il 95% alla sicurezza.
Gli italiani hanno acquistato un'auto da una lato per soddisfare un piacere, ovvero il desiderio di cambiare l’auto, dall’altro per avere un’automobile in grado di rispondere a specifici bisogni, elemento decisamente prevalente.
Punto focale per la scelta il “giusto prezzo”, che si correla a tutta una serie di variabili come i consumi, la rivendibilità, le agevolazioni e gli sconti.
Importante, anche se non determinante, la presenza degli incentivi, la cui incidenza diventa più consistente in presenza del rinforzo positivo costituito dalla variabile ecologica: ambiente e risparmio diventano quindi un connubio efficace.
E proprio a proposito di ambiente, la fase quantitativa della ricerca conferma la grande importanza nella scelta dell’auto nuova dell’attenzione all’ambiente (81%) e della sicurezza (95%), nonché, degli incentivi governativi per ridurre le emissioni di anidride carbonica. Tra i propensi all’acquisto di un’auto nuova nel 2008, tale importanza cresce notevolmente.
Se gli incentivi per la rottamazione sono stati utilizzati nel 35% degli intervistati che hanno acquistato un’auto nuova negli ultimi 12 mesi, la propensione al loro utilizzo tra coloro che pensano di acquistarla nei prossimi 12 mesi sale a ben il 64% dei casi.
C'é dunque ancora una fetta notevolissima di mercato (tipicamente i possessori di Euro 0, Euro 1 e soprattutto di Euro 2) che ha auto da rottamare e che potrebbe avere una buona propensione all’acquisto di un’auto nuova, qualora potesse avvalersi degli incentivi alla rottamazione.
L'indagine mette in evidenza che circa il 7% delle famiglie italiane pensa di acquistare un’auto nuova nel 2008, quindi tendenzialmente meno rispetto al dato positivo del 2007. La permanenza degli incentivi governativi, dovrebbe aggiungere quasi un altro 5% di famiglie stimolate da questa opportunità.
In altre parole, l’assenza degli incentivi governativi nel 2008 avrebbe determinato un corposo ripiegamento delle vendite di auto, mentre la loro proroga contribuirà quantomeno ad attenuare gli effetti negativi delle altre variabili socioeconomiche che si prospettano in questo primo scorcio di anno particolarmente negative.
A sottolineare alcuni aspetti degli incentivi al rinnovo del parco nel 2007 ha pensato Gianni Filipponi, segretario generale dell’Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere.
Il parco delle vetture più inquinanti (Euro 0 ed Euro 1) in un anno è calato di oltre 1,5 milioni di unità, passando dai 9,3 milioni ai quasi 7,8 milioni. Ciò ha determinato, per le auto sostituite con le moderne Euro 4, una riduzione del 30% di CO2 e del 40% di polveri sottili.
Il parco circolante totale, proprio grazie all’effetto degli incentivi nel 2007 è cresciuto di sole 200.000 unità, con una drastica riduzione rispetto all’aumento medio annuo di circa 500.000 che si era sempre registrato negli ultimi 16 anni.
Il direttore dell’Ufficio Studi di Confcommercio, Mariano Bella, che ha introdotto i lavori analizzando l’impatto congiunto della dimensione del circolante più anziano e delle variabili economiche sull’efficacia dei provvedimenti di incentivazione al rinnovo del parco, ha sottolineato una serie di elementi di incertezza che potrebbero ulteriormente colpire il mercato dell’auto. Tra questi, il valore della ricchezza immobiliare delle famiglie che ha un impatto considerevole in termini di propensione all’acquisto di beni durevoli di elevato imparto unitario, quali sono appunto le automobili. Gli incentivi, però, contribuiranno a rendere meno pesante la flessione e, inoltre, a ridurre le emissioni sia di polveri sottili che di CO2 e, ancora una volta, a limitare la crescita del parco, che secondo le stime dell’Unrae a fine 2008 aumenterà di 150.000 unità meno del trend storico, portandosi a 34.050.000 unità
Ricerca Unrae – Istituto PiepoliManu Mich. – clickmoblity.it