Parcheggi di interscambio sul territorio per ridurre i flussi di traffico privato e le emissioni, interventi per migliorare la sicurezza della rete stradale, nuove linee di trasporto pubblico locale, anche autostradali, e via mare nelle azioni del piano
Una mobilità migliore e più sicura, riducendo i flussi di traffico privato e le emissioni inquinanti, favorendo l’uso del trasporto pubblico con parcheggi di interscambio sul territorio e l’introduzione di nuove linee di bus extraurbani, anche autostradali e dirette, e nuovo collegamenti via mare. Sono gli obiettivi del piano del traffico e della mobilità extraurbana della Provincia di Genova, presentato ieri dai dirigenti e tecnici delle aree viabilità, trasporti, urbanistica e ambiente che l’hanno redatto, al Consiglio Provinciale, che dopo l’esame delle commissioni competenti voterà l’adozione del documento quadro, approvato dalla Giunta.
“Abbiamo scelto un percorso – ha detto il presidente Alessandro Repetto – che garantisca al Consiglio Provinciale piena partecipazione fin dall’inizio al piano che, dopo gli approfondimenti e il voto dell’assemblea, coinvolgerà tutti i Comuni, prima della definitiva approvazione da parte dello stesso Consiglio”.
Il piano del traffico e della viabilità extraurbana, previsto dall’articolo 36 del Nuovo Codice della Strada, analizza i flussi della rete di strade provinciali, i punti critici per la sicurezza, gli scenari di sviluppo e gli interventi, dalle rotatorie all’eliminazione di strettoie, ai pannelli a messaggio variabile, per migliorare la mobilità e renderla più sostenibile.
I punti e le tratte più critiche per la percentuale e la gravità degli incidenti (dati Istat dal 2000 al 2004) riguardano in particolare diversi punti delle strade provinciali Aurelia, della Fontanabuona, della Val d’Aveto e del Turchino. Per questo la Provincia ha realizzato nuove rotatorie o eliminato strettoie e sta realizzando nuove importanti infrastrutture, per un totale di 46,5 milioni di euro.
Sistemi di interscambio e di integrazione per intercettare il traffico privato lontano dalle grandi aree urbane, proseguendo il viaggio con linee veloci di trasporto locale su gomma o con il treno, sono tra le azioni per incentivare il trasporto pubblico, insieme all’attivazione di nuove linee dirette di bus “punto-punto” e autostradali, lo sviluppo di nuovo collegamenti via nave, anche stagionali, indagini sul grado di soddisfazione dei cittadini nei confronti del servizio e la costituzione di un’agenzia regionale sulla mobilità come authority regolatrice del trasporto pubblico.
Le aree ottimali, secondo il piano provinciale, per la localizzazione dei parcheggi di interscambio sono quelle di Arenzano (tra ferrovia e trasporto privato, con 5.200 metri quadrati e 205 ‘stalli’), i caselli autostradali di Sestri Levante (1000 m2 e 37 stalli), Chiavari (2.200 m2 e 86 stalli) Rapallo (6000 m2 e 237 stalli) e Busalla (2.300 m2 con 90 stalli) per gli interscambi tra autobus pubblici e trasporto privato e, per gli scambi tra ferrovia, autobus e trasporto privato le aree di Recco (4.600 m2 con 184 stalli), Rapallo (3.800 m2 con 149 stalli) e Chiavari (3.200 m2 con 125 stalli).
Il piano punta anche alla sostenibilità ambientale, alla riduzione del rumore e delle emissioni inquinanti e all’utilizzo di energia pulita e rinnovabile. L’attuazione del piano ridurrà infatti, hanno calcolato i tecnici, di 13.000 tonnellate l’anno l’anidride carbonica (-5% rispetto al totale delle emissioni sul territorio), di 140 tonnellate il monossido di carbonio, di 10 gli ossidi di azoto e di 5 le polveri sottili.
Gli scenari del piano indicano per il futuro anche reti di distribuzione multicarburante, con nuove stazioni di servizio o modifica di quelle esistenti per rifornire la rete anche di metano, con minori emissioni di gas serra come la Co2, e l’elettrificazione delle banchine del porto di Genova per consentire alle navi di rifornirsi di energia senza dover più tenere accesi, come oggi, i motori durante l’attracco e la Provincia è disponibile a prendere parte al tavolo di concertazione con l’Autorità Portuale e tutti gli enti e istituzioni competenti e a partecipare alla ricerca dei relativi fondi.Manu Mich. – clickmobility.it