Nella fotografia del tpl in Italia da una media di 25 posti/km per passeggero si é scesi a 23 posti/km. Le città che mostrano un calo maggiore del parametro sono Roma e Napoli, mentre circa il 65% della maggiore offerta viene dallo sviluppo delle metropolitane, in particolare quelle di Torino e Milano
Negli ultimi cinque anni i passeggeri del trasporto pubblico locale sono cresciuti del 10%, ma viaggiare senza biglietto resta un vizio ancora diffuso tra il 20% degli utenti a livello nazionale.
E' quanto emerge dL'indagine annuale sulle società a controllate dai maggiori comuni italiani svolta dL'Ufficio studi di Mediobanca per L'associazione Civicum. A fronte di un aumento dei passeggeri, in regola o 'portoghesi', non c'e' stato un uguale incremento delL'offerta. I posti per chilometro di linea, uno dei parametri per misurare se si viaggia meglio o peggio del passato, sono aumentati solo del 3%.
Nella fotografia del trasporto pubblico in Italia da una media di 25 posti/chilometro per passeggero si e' scesi a 23 posti/chilometro. Le citta' principali che mostrano un calo maggiore del parametro sono Roma e Napoli, mentre circa il 65% della maggiore offerta viene dallo sviluppo delle metropolitane, in particolare quelle di Torino e Milano.
Secondo L'indagine, nel settore restano grandi differenze tra le città italiane, con gli apporti pubblici che nel 2003 erano pari a 20 euro per mille posti/chilometro contro una media attuale di 21 euro. "La loro incidenza sul fatturato in crescita delle imprese – afferma lo studio – si e' ridotta dal 59% a 56%, ma appare ancora troppo alta".
Nel 2007 l’offerta di Tpl in Italia ha raggiunto i 2.025,4 milioni di vetture-km (9), così articolata: 1.897,7 milioni da trasporto su strada (787,1 milioni
in ambito urbano, 1.110,6 milioni extraurbano), 36,8 milioni da tranvie, 90,3 milioni da metropolitana e 0,6 milioni da funicolari. I maggiori impianti tranviari sono localizzati a Torino, Milano, Roma e Napoli.
La metropolitana è presente a Milano, Roma, Napoli, Genova e Catania (nelle ultime tre città solo a partire dagli anni novanta).
Dal febbraio 2006 è in funzione la prima tratta della metropolitana di Torino (a guida automatica) e in corso di realizzazione quella di Brescia (anch’essa
automatica). Complessivamente a fine 2006 operavano in Italia 1.181 aziende operanti nel Tpl su gomma, 286 delle quali solo nel servizio urbano.
Alla stessa data circolavano in Italia 7,9 autobus ogni diecimila abitanti. Solo l’11,9% delle imprese di Tpl su gomma aveva più di cento addetti, mentre oltre il 50% di quelle con non più di dieci addetti risiedeva nel Meridione d’Italia.
Tenuto conto che nel 2007 le autolinee hanno trasportato circa 3,9 miliardi di passeggeri se ne ricava un viaggio medio per passeggero pari a 7,8 km (4 km in ambito urbano e poco meno di 20 per le tratte extraurbane).
Si stima che circa il 67% dell’offerta di Tpl in Italia faccia capo ad azionisti pubblici, quelli privati operano per lo più nelle regioni di minori dimensioni (10). Tra gli operatori stranieri il gruppo inglese Arriva Plc è presente in diverse regioni del Nord Italia (Lombardia, Piemonte, Friuli e Liguria) dal 2002 quando rilevò dal Gruppo Italmobiliare (famiglia Pesenti) la SAB Autoservizi S.r.l. di Bergamo. Le attività italiane fanno capo a Arriva Holding Italy S.r.l., anche attraverso partecipazioni non di controllo, e fanno del gruppo inglese il principale operatore privato di Tpl in Italia, con una flotta di 2.401 bus, oltre 3.500 dipendenti ed una offerta di 105 milioni di vetture-km (dati 2007).
Meno capillare la presenza del gruppo francese Transdev (filiale della Caisse des Dépôts), presente in Italia dal 2001 a Torino (ove presta assistenza tecnica al GTT per la metropolitana automatica) e Savona (11% della locale ACTS Linea) e dal 2005 a Genova, attraverso il 41% dell’AMT. Detiene inoltre il 39,5% della Dolomiti Bus (operante nella provincia di Belluno), mentre ha ceduto nel febbraio 2008 il 40%
detenuto nella Autoguidovie di Milano.
Le imprese analizzate in questo rapporto rappresentano circa il 28% (25,5% con riferimento ai soli sei comuni maggiori) delle vetture-km offerte in Italia nel 2007 e pressoché il 100% delle linee di metropolitana.
Il maggiore operatore tra quelli censiti è l’ATM di Milano (144,1 milioni di vetture-km). L’agenzia romana ATAC coordina tuttavia tre società (la maggiore
delle quali è la Trambus) che nel complesso sviluppano un’offerta superiore a quella dell’ATM milanese (195,2 milioni). Le altre aziende hanno taglie
decisamente più contenute; il GTT di Torino, terzo per dimensione (76,1 milioni di vetture-km), è metà dell’ATM. La quarta società, l’ATC di Bologna (36,4 milioni), è a sua volta metà del GTT che la precede.
Gli operatori presentano un mix di offerta assai differente: alcuni operano esclusivamente su gomma, altri gestiscono importanti tratte su ferro, una buona parte esercita linee di metropolitana (come detto rappresentano l’offerta totale italiana). Anche la proporzione tra tratte urbane e tratte extraurbane (o interurbane) è disomogenea e questo, come noto, ha importanti conseguenze sulla velocità commerciale e dunque sull’onerosità di esercizio del servizio.
L’offerta sviluppata dagli operatori qui considerati è cresciuta nel quadriennio 2002-2007 del 4,6%; quella su ferro di superficie è aumentata del 7,5% circa, quella su linee di metropolitana addirittura del 18%. Quest’ultimo incremento è attribuibile per il 42% a Torino (con l’avvio della prima linea della metropolitana), per il 31% a Milano, per il 12% a Napoli e per il resto a Roma e Genova.
Capitolo 4 – Il trasporto pubblico locale
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