“Il primo semestre ha visto viaggiare con il Prontobus 37mila e 500 modenesi, contro i 33mila e 248 del primo semestre dell’anno scorso: un risultato che, se confermato nell’arco di tutto l’anno, porterebbe a toccare quota 75mila viaggiatori annuali, contro i 65mila dell’anno passato “
Trentasettemila e 500 modenesi nel primo semestre 2009 hanno viaggiato con il Prontobus, contro i 33mila e 248 del primo semestre dell’anno scorso. 13% in più a livello provinciale, a parità di servizio offerto. Un risultato che, se confermato nell’arco di tutto l’anno, porterebbe a toccare quota 75mila viaggiatori annuali, contro i 65mila dell’anno passato. Questo senza considerare che proprio il servizio a chiamata maggiormente utilizzato, quello di Modena, verrà fortemente potenziato da settembre, con l’aggiunta di due nuovi quadranti e l’allargamento di quelli esistenti. Un raddoppio che consentirà di collegare tutta la cintura periferica della città al centro storico, grazie all’aggiunta di oltre 200 punti di raccolta.
Nel primo semestre 2009 il Prontobus di Modena (quadrante nord e sud) ha registrato 10mila e 700 passeggeri, mille in più del 2008, + 10%. Si tratta del dato più rilevante in termini assoluti.
Boom di viaggiatori per il servizio a chiamata di Mirandola, 7mila e 870 nei primi 6 mesi del 2009, oltre 1800 in più rispetto al 2008, + 31%. Apprezzato dagli utenti soprattutto il percorso che collega le frazioni della cittadina con la stazione ferroviaria. Crescite record anche per i servizi di Serramazzoni e Fiorano che, pur disponendo di bacini d’utenza più limitati, hanno incrementato il numero di passeggeri rispettivamente del 30% e 33%.
Stabili Pavullo, Castelfranco e Carpi. Il servizio di Pavullo in particolare si conferma il più utilizzato in termini assoluti dopo quello di Modena città, con circa 9mila viaggiatori nel primo semestre 2009.
Non esistono ancora dati di riferimento per il Prontobus di Maranello e Formigine, l’ultimo ad essere istituito, nel 2008.
Da sottolineare che il Prontobus consente di collegare zone periferiche a bassa “domanda”, che con i servizi di linea tradizionali non potrebbero essere servite con una frequenza adeguata.Manu Mich. – clickmobility.it

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