Le gare ad evidenza pubblica diventano la norma per il trasporto pubblico locale saranno mantenuti in vita i contratti esistenti aldilà delle scadenze imposte dalla stessa riforma: tutti i punti nell'articolo 15 “Adeguamento alla disciplina comunitaria in materia di servizi pubblici locali di rilevanza economica”
Il Senato ha approvato, in prima lettura e con modificazioni, il ddl n. 1784 di conversione in legge del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 135, recante disposizioni urgenti per L'attuazione di obblighi comunitari e per L'esecuzione di sentenze della Corte di giustizia delle Comunità europee.
Il decreto consente di adempiere ad obblighi comunitari già giunti in scadenza rispetto ai quali la Commissione europea ha avviato numerose procedure d'infrazione nei confronti dello Stato italiano. Il testo originario del decreto-legge è stato ampiamente modificato in virtù delL'approvazione di numerosi emendamenti proposti dal Governo, dalla Commissione e dal relatore, sen. Malan (PdL); approvato inoltre un emendamento, presentato dal sen. Bubbico (PD) e sostenuto anche dalla maggioranza, che impone per tutte le forme di affidamento della gestione del servizio idrico integrato il rispetto dei principi di autonomia gestionale e di piena ed esclusiva proprietà pubblica delle risorse idriche, il cui governo spetta esclusivamente alle istituzioni pubbliche, in particolare in ordine alla qualità e al prezzo del servizio.
In fatto di liberalizzazione le gare ad evidenza pubblica diventano la regola (ad eccezione della distribuzione delL'energia elettrica, del trasporto ferroviario regionale e delle farmacie e compresa L'acqua che comunque un rimane bene pubblico) da parte delle amministrazioni.
Per il trasporto pubblico locale saranno mantenuti in vita i contratti esistenti aldilà delle scadenze imposte dalla stessa riforma.
Le norme sui servizi pubblici sono contemplate dL'articolo 15 "Adeguamento alla disciplina comunitaria in materia di servizi pubblici locali di rilevanza economica".
In sede di dichiarazioni di voto finali, la sen. Boldi (LNP) ha espresso il voto favorevole del Gruppo su un decreto-legge che si è reso necessario alla luce delL'alto numero di infrazioni a carico delL'Italia e della particolare lentezza del processo di adeguamento legislativo interno alle normative comunitarie. Pur lamentando la mancata assegnazione del provvedimento alla competenza della 14a Commissione, ha sottolineato la particolare importanza delle norme sul Made in Italy e di quelle in materia di servizi pubblici locali di rilevanza economica stante il parziale fallimento delle precedenti riforme sotto il profilo delL'efficienza e delL'economicità dei servizi. Favorevole anche il voto dichiarato dal sen. Boscetto (PdL) che ha respinto le critiche circa una presunta espropriazione delle prerogative del Parlamento, posto che le modalità seguite per esaminare il decreto conseguono L'esigenza di celerità del processo legislativo interno imposta dal quadro politico-normativo europeo, cosa peraltro che non ha impedito che si sviluppasse in Senato un amplissimo ed esaustivo dibattito intorno ad un provvedimento che risolve, in linea con le aspettative europee, L'annoso problema dei servizi pubblici locali e che non inficia minimamente il carattere pubblico delle risorse idriche.
Contro il decreto si è invece espressa anzitutto la sen. Poli Bortone (UDC-SVP-Aut) che ha evidenziato L'anomalia di un provvedimento che non avrebbe motivo di esistere se si riuscisse ad esaminare in tempo utile la legge comunitaria annuale. Invece il decreto interviene in modo eterogeneo e a volte grossolano per introdurre una riforma strategica come quella dei servizi pubblici locali che si tradurrà in maggiori costi a carico dei cittadini e non produrrà vantaggi agli enti locali. Voto contrario anche da parte del sen. Pardi (IdV), soprattutto per la pericolosità delle norme sui servizi pubblici locali, in particolare quella che introduce una opaca privatizzazione delle risorse idriche che sottrarrà alla mano pubblica materie strategiche come la struttura delle reti, il controllo di qualità e soprattutto la definizione dei prezzi. Infine, il voto contrario del Gruppo è stato dichiarato dal sen. Bianco (PD) che ha sottolineato la profonda modifica alla Costituzione materiale che si sta surrettiziamente introducendo con lo sbilanciamento in atto tra potere esecutivo e legislativo. Particolarmente negativa è L'introduzione per decreto-legge di una riforma ordinamentale dei servizi pubblici locali chiaramente ispirata al principio della privatizzazione dei profitti e delL'attribuzione delle perdite al settore pubblico.Manu Mich. – clickmobility.it