Bello: “La gara d’appalto bandita a dicembre 2009 non ha potuto superare le rigide coordinate stabilite dalla legge, inoltre si è dovuto tenere conto delle implicazioni amministrative e contabili per il protrarsi della situazione precedente (ben sei sono i ricorsi giacenti al TAR contro la Provincia)”
Resta invariato il bando di gara per il trasporto locale nel beneventano.
A deciderlo il consiglio provinciale che ha respinto la mozione presentata dal Pdl.
La minoranza, infatti, chiedeva il ritiro del bando per il principio dell’autotutela e, allo stesso tempo, la formulazione di un nuovo avviso, con una diversa valutazione economica del servizio.
Secondo l’opposizione, infatti, il trasporto pubblico locale è un comparto cui andrebbero destinati maggiori fondi, per offrire all’utenza un servizio più efficiente.
Ad illustrare la tesi della minoranza ha pensato il consigliere Catello Di Somma.
A giudizio di Di Somma è impossibile garantire standard qualitativi elevati nel tpl del Sannio, com’è stato annunciato dall’assessore ai Trasporti, perché le somme a disposizione e messe a base d’asta sono insufficienti, essendo pari a circa € 10 milioni di euro l’anno per sei anni.
In questa situazione, a dire del consigliere, mancherebbe l’utile di impresa con le somme messe a disposizione e a base di gara: in sostanza, fino ad oggi, il servizio costa alle aziende 2,2 euro per ogni chilometro percorso, mentre la Provincia garantirebbe, come si legge a base di gara, soltanto 1,5 euro a Km al futuro gestore.
In definitiva, il consigliere ha chiesto all’amministrazione provinciale di rimpinguare la dotazione finanziaria a base di gara con 3 milioni di euro da attingere dal proprio bilancio, ritirando il bando di gara già pubblicato ed indicendone un altro.
L'illustrazione della mozione da parte del consigliere è seguita la replica dell’assessore delegato ai Trasporti Gianvito Bello.
Secondo Bello la mozione non ha tenuto conto, ad esempio, degli introiti che comunque vi saranno dalla gestione del tpl. Bello ha messo in rilievo il fatto che la situazione attuale del tpl vive su ben 19 diversi contratti di servizio con altrettante aziende in un momento peraltro di acuta crisi economica mondiale, che ha fatto lievitare i costi dei carburanti e abbassati o annullati i profitti.
Questo crea un problema sociale di inaudita gravità, ha detto Bello: già tre aziende sannite hanno chiuso ed altre sono in sofferenza, i dipendenti non vengono pagati secondo le loro qualifiche, quindi c’è il rischio che il servizio pubblico nel Sannio venga letteralmente interrotto.
La gara d’appalto bandita a dicembre 2009 non ha potuto certo superare – ha avvertito Bello – le rigide coordinate stabilite dalla legge, inoltre si è dovuto tenere conto delle implicazioni amministrative e contabili per il protrarsi della situazione precedente (ben sei sono i ricorsi giacenti al TAR contro la Provincia).
E’ un decreto legislativo che ha imposto alla provincia di rispettare il tempo limite ed inderogabile di bandire la gara per la sottoscrizione di un contratto di servizio: e tanto la provincia di Benevento ha fatto.
D’altra parte, ha avvertito Bello, il bando è stato pubblicato senza poter avere a disposizione tutte le risorse finanziarie necessarie al bisogno, che resta elevatissimo da parte delL'utenza.
E’ successo che, ha proseguito l’assessore, in un quadro di incertezze normative, che avevano prorogato di anno in anno a partire dal 2003 il servizio secondo le precedenti norme, fu stabilita quasi d’improvviso L'interruzione di questo regime di “prorogatio” con la dichiarazione di nullità dei contratti-ponte. Bello ha quindi ricordato che il bando di gara fu stabilito subito dopo un incontro con i sindaci e dopo l’approfondimento in sede di Osservatorio provinciale trasporti.
La Provincia sannita, ha ricordato l’assessore, non è tra gli enti inadempienti rispetto all’obbligo di indizione del bando al 31 dicembre 2009 e dunque alla Rocca dei Rettori non è stata sottratta dalla Regione la gestione del servizio così com’è successo altrove.
Bello ha poi riconosciuto la fondatezza del reclamo da parte delle ditte circa la non remuneratività attuale del servizio, già da tempo avanzata.
L’unico modo – a suo giudizio – per garantire la continuazione del tpl nel Sannio e quindi la stessa permanenza nel proprio posto di lavoro dei 250 dipendenti attuale in forza alle diverse aziende è quello di andare avanti con il bando di gara.
“Non sono possibili tentennamenti su questo. Non possiamo perciò ritirare il bando – ha scandito l’assessore: daremo un pessimo segnale culturale alla collettività e avremo danneggiato cittadini, aziende e dipendenti”.
Secondo Bello, il valore del costo medio nazionale del servizio è di € 1,69 per Km, quindi molto vicino a quello che la Provincia di Benevento ed alcune altre Province hanno individuato nel bandire le proprie gare. Sul costo diretto del trasporto locale, la Provincia – ha spiegato Bello – non ha la possibilità normativa di intervenire con propri fondi di Bilancio (altra cosa riguarda gli investimenti per le infrastrutture), essendo questi di esclusiva competenza della Regione che dispone di tutti gli elementi di valutazione per verificare il costo delle realtà provinciali.
L’assessore ha quindi insistito che occorre porre mano al più presto al Piano provinciale dei trasporti che deve essere razionalizzato ed adeguato alle reali necessità dei cittadini. Bello ha quindi auspicato che, dopo la gara, si possa avere di fronte un unico interlocutore gestionale, con il quale garantire il livello occupazionale locale e un servizio efficiente.
La vera sfida del Sannio, ha sottolineato L'assessore, è giungere ad una reale autonomia fondata su una autosufficienza del sistema.
Nella controreplica di Di Somma sono state contestate le cifre dei costi rispetto a quelli elencati dall’assessore perché il consigliere ha ribadito che non tiene conto delle spese vive del servizio (stipendi al personale, carburante, manutenzione dei mezzi, etc.). Di Somma ha chiesto nuovamente che la Provincia intervenga con propri fondi. Manu Mich. – clickmobility.it