I progetti e gli interventi che interesseranno la città di Bari nei prossimi anni in tema di mobilità e viabilità – ossia quelli contenuti nel Piano urbano della Mobilità (Pum) e nel Piano generale del Traffico urbano (Pgtu) – sono stati illustrati ieri nel corso di una conferenza stampa dL'assessore al Traffico e alla Mobilità Antonio Decaro insieme ad alcuni tecnici comunali.

"Negli ultimi cinque anni il mio assessorato – ha esordito Decaro – ha realizzato alcune azioni, pianificato la mobilità e il traffico nelL'intera area metropolitana: abbiamo infatti redatto, in accordo con i 31 comuni del barese che fanno parte delL'Area metropolitana, il Pum e, in parallelo, abbiamo compiuto un'altra pianificazione su scala più piccola, il Pgtu.

Mentre il Pum si occupa delle infrastrutture finanziate dal Ministero delle Infrastrutture e dalla Regione per i prossimi 10 anni, secondo quanto prevede la legge 340 (di conseguenza, se in un certo territorio non sono inserite infrastrutture nel Piano, lo Stato non finanzierà le opere), il Pgtu è invece uno strumento di pianificazione a breve termine (due anni) ed è impiegato per pianificare le linee di trasporto pubblico e, nel dettaglio, sensi unici di marcia viaria, impianti semaforici, intersezioni, rotatorie e in genere piccoli interventi da realizzarsi nel breve periodo".

L'interno del Pum sono stati individuati alcuni piani di dettaglio, e molti interventi infrastrutturali che riguardano il completamento e il potenziamento della rete ferroviaria, della rete stradale, del sistema di parcheggi, del Trasporto pubblico locale e delle piste ciclabili.

Piccola rivoluzione il Pum la promette anche sulla rete stradale e sul sistema cittadino dei parcheggi di scambio, suddivisi in parcheggi di prima e di seconda cintura a seconda della vicinanza dal centro.

In fatto di trasporti pubblici, infine, la novità più interessante è il progetto di tram-treno, ossia un sistema che consente ad un tram di usare nella tratta extraurbana un binario delle linee ferroviarie ordinarie ma che poi, entrando in città, abbandona la strada ferrata per marciare su rotaie più piccole per arrivare, addirittura in piazza Moro, corso Cavour, corso Vittorio Emanuele, Piazza Garibaldi, via Crispi, il Lungomare. Le ipotesi prevedono diversi percorsi, un po' come le circolari elettriche di una volta.Manu Mich. – clickmobility.it