Test dinamici dimostrano evidenti rischi e danni ambientali provocati dai mezzi più anziani ancora in circolazione e i benefici delle nuove soluzioni

Roma. Parco bus: ANFIA, ASSTRA E ANAV uniscono le forze per sensibilizzare le istituzioni su dotazioni ecologiche e di sicurezza

Roma. Parco bus: ANFIA, ASSTRA E ANAV uniscono le forze per sensibilizzare le istituzioni su dotazioni ecologiche e di sicurezza

Vassallo: “La sicurezza, su strada e a bordo dei bus, e la riduzione dell’impatto ambientale del parco mezzi in circolazione sono i temi chiave che abbiamo voluto approfondire con l’evento unendo il nostro punto di vista a quello dei rappresentanti delle società del trasporto collettivo pubblico e privato”

Ha avuto come sfondo l’autodromo di Vallelunga L'iniziativa promossa dal Gruppo Autobus ANFIA in collaborazione con ASSTRA e ANAV sulle dotazioni ecologiche e di sicurezza dei bus.
Con "Autobus: dotazioni ecologiche e di sicurezza della nuova gamma di veicoli in un parco circolante obsoleto" i promotori hanno inteso sensibilizzare gli attori della filiera del trasporto collettivo di persone su gomma, in particolare le istituzioni, sui vantaggi in termini di sicurezza e di impatto ambientale connessi all’uso della più recente gamma di veicoli, e sull’urgenza di procedere in tempi rapidi ad uno svecchiamento del parco circolante italiano, tra i più vecchi in Europa.

L'iniziativa ha dedicato ampio spazio alla sessione di test dinamici in pista che hanno coinvolto autobus urbani, interurbani, turistici e minibus di ultima generazione a confronto con i veicoli più anziani.

Agli interventi del presidente del Gruppo Autobus ANFIA e dei direttori generali di ASSTRA e di ANAV, ha fatto seguito l’intervento di Franco Villa, responsabile comitato tecnico ANFIA – Gruppo Autobus, che ha illustrato le tecnologie sicure ed eco-compatibili di cui sono dotati i veicoli più moderni e spiegato l’impatto dell’anzianità del parco sulla sicurezza attiva e passiva e sull’ambiente.Le prove che hanno seguito tale intervento, hanno messo a confronto veicoli prodotti precedentemente all’entrata in vigore delle normative ambientali e di sicurezza degli ultimi dieci anni con veicoli di nuova generazione, dotati di tutti i sistemi di sicurezza relativi a frenatura (EBS ed ESP), antislittamento (ASR) e antibloccaggio (ABS), evidenziandone il miglior comportamento in tutte le condizioni critiche o di pericolosità (frenatura con bassa aderenza, manovrabilità)."La sicurezza attiva e passiva, su strada e a bordo degli autobus, e la riduzione dell’impatto ambientale del parco mezzi in circolazione sono i temi chiave che abbiamo voluto approfondire con l’evento – ha dichiarato Enrico Vassallo, presidente del Gruppo Autobus ANFIA – unendo il nostro punto di vista a quello dei rappresentanti delle società del trasporto collettivo pubblico e privato.
I continui investimenti dei costruttori per l’adeguamento alle normative europee in materia ambientale e di sicurezza continuano a non trovare alcun riscontro nella realtà del parco circolante nazionale. L’assenza di un’adeguata risposta da parte del mercato, vanifica gli investimenti fatti e continua a determinare un peggioramento a livello di emissioni, in particolare PM10, oltre che non migliorare la sicurezza dei passeggeri e della collettività.Per questo – ha proseguito Vassallo – chiediamo alle istituzioni di attuare al più presto misure adeguate per favorire il processo di rinnovamento necessario ad abbattere in modo continuativo le emissioni inquinanti e ad aumentare la sicurezza della collettività, sbloccando l’attuale situazione di paralisi attraverso, per esempio, una politica di penalizzazione per i meno virtuosi".

"Siamo ben contenti dei progressi tecnologici dell’industria che abbiamo visto, ma la nostra contentezza è condita da profondissima amarezza. Da un nostro recentissimo studio risulta in drammatico crollo degli investimenti per il settore dei trasporti pubblici urbani e locali in soli 5 anni: ridotti ad 1/6 i fondi per svecchiare il parco mezzi, dimezzate le immatricolazioni di nuovi bus, treni di 30 anni ancora in circolazione. Per rimettere le cose a posto, nell’interesse non delle imprese ma dei cittadini destinatari di un servizio essenziale in un momento di crisi – ha dichiarato il Presidente di ASSTRA, Marcello Panettoni – ci vorranno tempo e soldi, 7 anni per comprare almeno 26 mila autobus con un impegno di spesa di oltre 6,5 miliardi di Euro, 10 anni per ridare fiato ai pendolari con 500 treni nuovi e 2 miliardi d’investimento.
Ma, purtroppo, con l’aria che tira, questa situazione già critica potrebbe diventare addirittura drammatica laddove la manovra economica confermasse i tagli enormi previsti per il nostro settore. Penalizzare così il trasporto pubblico locale denuncia una disattenzione della politica nei confronti di un settore chiave per lo sviluppo e la qualità della vita – ha proseguito Panettoni – che riporta indietro l’Italia agli ultimi posti nella classifica europea quanto ad età media del parco autobus (9,3 anni la media degli autobus in Italia, contro la media UE di 7 anni)".

"Uno degli obiettivi strategici per il rilancio del trasporto pubblico locale è quello di allineare l’anzianità del parco autobus italiano agli standard europei – ha dichiarato il direttore generale di ANAV, Tullio Tulli
E’ necessario pertanto riprendere gli interventi finalizzati al perseguimento di tale obiettivo. In quest’ottica appare determinante passare dal sistema dei contributi pubblici all’acquisto di mezzi, contributi che nell’ultimo decennio hanno registrato una costante e significativa riduzione, ad un sistema in cui il costo di ammortamento dei mezzi è calcolato come componente del corrispettivo previsto nei contratti di servizio. In tal modo, infatti, le imprese potranno avere la necessaria certezza finanziaria per poter effettuare una programmazione degli investimenti che consenta il progressivo svecchiamento del parco mezzi e il miglioramento degli standard qualitativi di servizio. Per il settore del trasporto turistico con autobus è necessario introdurre il limite di anzianità di sette anni già previsto dal D. Dlgs. n. 285/05 per i mezzi impiegati nei servizi di linea a lungo raggio e, nel contempo, prevedere la detassazione degli investimenti nell’acquisto di nuovi autobus da turismo secondo il noto meccanismo della ‘‘Tremonti ter".

"Le questioni dei bus turistici nelle Città e la conseguente ricaduta in termini di impatto ambientale non si risolvono, peraltro, con le marmitte con il filtro per le polveri sottili, che ‘ringiovaniscono’ solo i libretti di circolazione dei bus – conclude Tulli -. Il settore chiede un miglioramento qualitativo, investimenti, non escamotage. Bus di quindici anni, ai quali viene cambiata la marmitta non risolvono la qualità del servizio”.Manu Mich. – clickmobility.it

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