Entro l’anno spariranno 7 imprese pubbliche di trasportoIl nuovo soggetto avrà 1350 dipendenti, trasporterà 50 milioni di passeggeri e permetterà un risparmio immediato di due milioni di euro
La costituzione dell’azienda unica dei Trasporti “Umbria Tpl” è un passo “giusto” verso la razionalizzazione del settore. E’ questa l’analisi emersa dalla riunione congiunta della prima e della terza commissione consiliare permanente della Provincia di Perugia alla quale hanno partecipato, il presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi, gli assessori del comune di Perugia Roberto Ciccone e della Provincia Ornella Bellini l’amministratore unico di Umbria Tpl Christian Cavazzoni, il presidente dell’Apm Giovanni Moriconi e L'ad della società Minimetro Nello Spinelli.
I presidenti delle Commissioni Massimiliano Capitani e Giampiero Fugnanesi, hanno spiegato, assieme a Cavazzoni che con questa operazione, entro l’anno spariranno 7 imprese pubbliche di trasporto.
Il nuovo soggetto avrà 1350 dipendenti, trasporterà 50 milioni di passeggeri e permetterà un risparmio immediato di due milioni di euro.
“E’ una iniziativa – ha spiegato Ciccone – che sta proiettando l’Umbria fuori dai suoi confini perché sta diventando un modello nazionale”.
Una “grande” operazione di razionalizzazione organizzativa ed economica del settore , che, come ha ricordato Moriconi, non deve però “mai dimenticare che il trasporto è un servizio sociale”.
“E in questo quadro – ha aggiunto Capitani – occorre tener conto delle esigenze particolari dei cosiddetti territori marginali”.
Secondo molti degli intervenuti anche il Minimetro dovrebbe far parte dell’azienda unica.
“E’ un passaggio auspicabile, praticabile e possibile – ha detto Spinelli – anche se complesso per la presenza nella società di soci privati”.
“La Provincia – ha aggiunto Guasticchi – ha già formalizzato la proposta alla Regione alla quale abbiamo chiesto che il nuovo soggetto includa il Minimetro e la navigazione del Trasimeno che è l’unico mezzo di trasporto al servizio degli abitanti delle isole”.
Sulla stessa onda l’assessore Bellini che ha insistito sul fatto che l’intera materia debba trovare una sua soluzione all’interno di uno sviluppo compatibile delle città.
“E’ una soluzione condivisibile. Perché si è giunti alla conclusione giusta – ha detto il Consigliere del Pdl Bruno Biagiotti – superando, come le opposizioni avevamo chiesto a gran voce, la fase intermedia della holding. Comunque adesso il lavoro di razionalizzazione e di ottimizzazione delle risorse non deve andare a scapito del servizio e dei cittadini”.
“Ma è un’azienda sana – si è chiesto il consigliere del Pdl Michele Martorelli – quella che lascia fuori come a Perugia e a Terni fonti remunerative come i parcheggi e tiene solo i costi del servizio?”.
“La destra – ha replicato il capogruppo del Prc Luca Baldelli – ci fa le prediche ma non dice nulla al suo Governo che taglia 5 milioni di euro al solo trasporto della città di Perugia” Baldelli ha poi chiesto di aiutare il minimetro facendo fare capolinea alla maggioranza delle corse extraurbane a Pian di Massiano.
Enrico Bastioli capogruppo dei Socialisti Riformisti si è detto preoccupato per “la sforbiciata da 30 milioni di euro del Governo alle risorse umbre del settore” che rischiano di vanificare gli sforzi delle amministrazioni locali.
Il capogruppo del Pdl Piero Sorcini ha chiesto che il tutto sia gestito nella maniera più indolore possibile per i cittadini prevedendo “tagli compatibili con il mantenimento dei servizi essenziali ed irrinunciabili, accompagnati ad un ragionevole aumento delle tariffe”.
Per Il consigliere del Pd Laura Zampa non si deve parlare di Minimetro ma di mobilità alternativa dentro l’azienda unica. La Zampa ha insistito anche sulla necessità di costruire un rapporto stretto con Trenitalia e di dare vita ad una articolata campagna di promozione del mezzo pubblico. Manu Mich. – clickmobility.it

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