Sei i punti fondamentali al centro delle richieste dell'Anav

Napoli. Tpl: L'Anav Campania lancia allarme "dicembre nero

Napoli. Tpl: L'Anav Campania lancia allarme "dicembre nero

Spinosa: “Lo scorso 12 novembre l'associazione ha inviato una lettera di chiarimenti ai vertici della Regione e ai 5 presidenti delle Province, nonché ai sindacati per chiedere un incontro urgente e discutere sulle modifiche del piano regionale di riorganizzazione del settore trasporti. Nessuno ci ha degnato di risposta”

E' un dicembre decisamente difficile quello che prevede L'Anav per il trasporto pubblico in Campania.
Non ci sono certezze tangibili sulle conseguenze pratiche dei tagli ai trasporti previsti dalla Regione Campania già a partire dal mese in corso, né sulle ricadute che gli stessi tagli avranno sul versante occupazionale. Ma la preoccupazione delL'associazione per il comparto trasportistico è forte.

In Campania L'Anav, che nasce dalla fusione fra Anac ed Enat, le due associazioni di categoria con la più ampia rappresentatività fra le imprese italiane del settore che si riconoscono nel sistema di Confindustria, raccoglie 41 aziende di trasporto, mentre in provincia di Salerno 26.

"Lo scorso 12 novembre – spiega il presidente regionale delL'Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori, Simone Spinosa – L'associazione ha inviato una lettera di chiarimenti al presidente della Campania, Stefano Caldoro, agli assessori regionali ai Trasporti e al Bilancio, Sergio Vetrella e Gaetano Giancane, ai 5 presidenti delle Province, nonché alle segreterie regionali dei sindacati di categoria, per chiedere un incontro urgente e discutere sulle modifiche del piano regionale di riorganizzazione del settore trasporti.
Nessuno ci ha degnato di risposta. Un atteggiamento quanto mai discutibile  se si considera che siamo entrati oramai nel dicembre caldo che tutti ci aspettavamo e che si è presentato già in tutta la sua gravità".

In particolare, con la delibera di Giunta dello scorso 5 agosto, la Regione Campania ha disposto la cessazione di tutti i contratti di servizio ponte (scaduti per legge al 31 dicembre 2005), ma che continuano a regolare i rapporti tra Enti affidatari ed aziende.

"Alcune Province – ha spiegato Spinosa – tra cui la Provincia di Salerno, hanno chiesto alle aziende, già dallo scorso mese di ottobre, di rimodulare i programmi di esercizio, compatibilmente con i tagli di spesa imposti dalla manovra economica del Governo. Qualcuno mi spieghi come le aziende possono programmare le attività se non conoscono ancora oggi la percentuale dei tagli che dovranno affrontare".

Al centro delle richieste delL'associazione che si riconosce nel sistema di Confindustria, la necessità di avere risposte in merito a sei punti fondamentali:

– alla determinazione delle risorse che la Regione intende destinare alla copertura dei costi di esercizio dei servizi erogati dalle aziende
– alla nuova definizione dei servizi minimi, compatibili con le risorse a disposizione e le esigenze di mobilità dei cittadini
– alle iniziative della Regione in merito alla inevitabile diminuzione dei livelli occupazionali a cui le aziende saranno obbligate a causa dei tagli ai servizi e alle risorse disponibili
– alle procedure di affidamento che la Regione si propone di attivare per le diverse tipologie di servizio
– alla eventuale intenzione di procedere ad adeguamenti e modifiche del sistema tariffario in atto
– alla determinazione delle politiche e delle risorse destinate ad investimenti per il rinnovo del parco rotabile

"Sono questioni fondamentali per garantire il futuro alle aziende locali di trasporto – aggiunge Spinosa – che, senza un preciso quadro di interventi e senza sapere ancora di quanto dovranno tagliare il proprio servizio, restano totalmente in balia degli eventi, senza nessuna certezza per il futuro".Manu Mich. – clickmobility.it

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