“Introducendo i temi del Quaderno, bisogna sottolineare, che la situazione del settore va letta in chiaroscuro. Dal lato della domanda, i binari stanno progressivamente accrescendo il proprio peso nelle città, dal lato dell’offerta, invece, le chiavi di lettura mutano radicalmente
"Allo sviluppo del trasporto su rotaia si lega, nel nostro Paese, un’opportunità concreta di passaggio verso modelli di mobilità più sostenibili nelle città. È questa un’affermazione di per sé banale, vista la sua evidenza, ma non di meno necessaria per coltivare una prospettiva di effettiva maggiore sostenibilità delle politiche dei trasporti e, in senso più ampio, delle politiche urbane"
Si sviluppa da questa consapevolezza un intenso filone di lavoro di Isfort, nell’ambito dell’Osservatorio per le Politiche di Mobilità Urbana Sostenibile (OPMUS), dedicato al trasporto urbano su “ferro” i cui risultati principali sono riassunti in un 'Quaderno'.
La ricerca è stata realizzata da un gruppo di lavoro composto da Carlo Carminucci direttore Isfort (coordinamento e supervisione del testo), Luca Trepiedi (redazione dei capitoli 1 e 2) e Massimo Procopio (redazione del capitolo 3).
"Introducendo i temi del Quaderno, bisogna sottolineare, che la situazione del settore va letta in chiaroscuro.
Dal lato della domanda, i binari stanno progressivamente accrescendo il proprio peso nelle città, almeno all’interno del sistema complessivo del trasporto collettivo.
In un quadro strutturale di evidente affanno e criticità per la mobilità pubblica, con una quota di domanda soddisfatta attorno al 12% degli spostamenti urbani motorizzati, la componente rappresentata dai sistemi su rotaia o a guida vincolata (treno, metropolitana, tram, sistemi a fune…) è in significativa espansione, nel 2009 le percorrenze su ferro hanno inciso per il 33,6% degli spostamenti collettivi (36,5% nelle sole grandi città), contro valori pari rispettivamente al 27,6% e al 31,5% nel 2005.
Dal lato dell’offerta, invece, le chiavi di lettura mutano radicalmente.
Lo scenario (stato dell’arte e prospettive) delle infrastrutture dedicate per il trasporto pubblico urbano, secondo l’ampio monitoraggio realizzato da Isfort sulle reti ferroviarie (metropolitane, tranvie, ferrovie suburbane) di cui si dà conto in questo Quaderno, mostra al 2010 una situazione nelle nostre città densa di punti critici: quadro incerto delle risorse disponibili e conseguente mancanza di coperture finanziarie, basso contributo dei soggetti privati, tempi lunghissimi per i completamenti, divari sempre più ampi con la gran parte dei sistemi urbani europei. Rispetto alla fotografia scattata nel 2005 si evidenzia qualche linea di dinamismo, guardando ad esempio allo stato di realizzazione delle infrastrutture urbane finanziate dalla
Legge 211/92, rispetto alla quale cresce il numero di opere che nel frattempo sono state concluse – opere comunque avviate molti anni fa – e cresce il numero delle opere che hanno finalmente lasciato i blocchi di partenza (fasi di progettazione e gare di appalto).
Così come si ampliano significativamente il numero e la dimensione dei progetti approvati nel settore del trasporto urbano su rotaia soprattutto a valere sulla Legge Obiettivo – si tratta in larghissima misura di metropolitane anche per città di ampiezza media o medio-grande –, seppure la quota percentuale di copertura finanziaria resti la stessa nel corso degli anni.
Un panorama quindi con ancora molte ombre e qualche luce. Certo, non abbastanza per sostanziare un cambio radicale del modello di mobilità nelle nostre aree urbane, prigioniere della motorizzazione individuale".Manu Mich. – clickmobility.it

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