"La situazione per le nostre aziende é insostenibile. Comuni e Regione devono rivedere i loro piani finanziari per assicurare il futuro del tpl, per non mettere a rischio la sopravvivenza delle aziende private di Tpl e il lavoro dei nostri dipendenti e per continuare ad assicurare ai cittadini il servizio"
Quasi 2000 addetti delle aziende di autobus del Lazio rischiano di non ricevere lo stipendio di ottobre a causa del forte ritardo dei corrispettivi dovuti dalla Regione Lazio. A lanciare l'allarme e' l'Anav-Lazio, associazione che rappresenta una novantina di aziende private del trasporto pubblico locale del Lazio. L'Anav-Lazio, riunitasi in assemblea straordinaria, ha analizzato la situazione relativa al ritardo dei pagamenti da parte dei vari enti locali e si preparano a diffidare gli enti locali che non rispettano i termini di pagamento previsti mettendo in crisi le aziende e i dipendenti e anche il servizio pubblico reso alla comunita'. "La situazione per le nostre aziende é insostenibile – ha dichiarato Antonio Pompili, presidente di Anav-Lazio -. Comuni e Regione devono rivedere i loro piani finanziari per assicurare il futuro del trasporto pubblico locale, per non mettere a rischio la sopravvivenza delle aziende private di Tpl e il lavoro dei nostri dipendenti e per continuare ad assicurare ai cittadini questo servizio. Le aziende di trasporto pubblico locale hanno sempre privilegiato il rapporto con l'utenza, evitando ogni azione che mettesse a rischio il diritto alla mobilita' dei cittadini: ma ora il ritardo dei pagamenti ci stringe in una morsa alla quale dobbiamo reagire".