Evento conclusivo del progetto Mmove – Mobility Management Over Europe

Reggio Emilia. Il futuro delle città fra Smart City, mobilità, sostenibilità e innovazione

Reggio Emilia. Il futuro delle città fra Smart City, mobilità, sostenibilità e innovazione

Carlo Ratti del Mit di Boston: “Reggio Emilia è città di grande interesse per le esperienze sulla mobilità sostenibile, importante che sia al centro del dibattito su questi temi. Il progetto  Mmove rappresenta al meglio la filosofia delle Smart City” 

Più di 200 persone – rappresentanti di diverse città, province, regioni, aziende per la mobilità ma anche imprese, università e centri ricerca – hanno partecipato all’evento conclusivo del progetto Mmove – Mobility Management Over Europe:  una giornata di studio dedicata a 'Il futuro delle città europee di medie dimensioni', al Centro internazionale Loris Malaguzzi di Reggio Emilia.    Al meeting erano ospiti Carlo Ratti, guru delle Smart Cities, con radici torinesi e docenza al Massachusetts Institute of Technology, dove dirige il Mit Senseable City Lab, da lui fondato nel 2004; e Karl-Heinz Posch, uno degli “architetti della mobilità europea” e coordinatore di Epomm, rete dei paesi europei che vogliono migliorare il sistema dei collegamenti e trasporti.    Mmove coinvolge varie città di medie dimensioni europee, per lo scambio di esperienze e lo sviluppo di una mobilità sostenibile: oltre a Reggio Emilia, capofila, alcuni Comuni  della regione Marche (Italia), Ulm (Germania), Girona (Spagna), Varberg (Svezia), Mölndal (Svezia), Kavala (Grecia), Volos (Grecia), Brighton & Hove (Regno Unito), Razlog  (Bulgaria) e Brasov (Romania). In tutto 11 città di 8 Paesi sono state impegnate per tre anni, che si concludono appunto oggi, nello studio di buone pratiche di mobilità e nel  trasferimento di azioni efficienti da una città all’altra, migliorando così la qualità della vita delle città coinvolte.    I lavori di mercoledì sono stati coordinati dall’assessore comunale alla Mobilità  Paolo Gandolfi, che ha sottolineato fra l’altro l’importanza di un dialogo a livello europeo per confrontarsi e prendere spunto dalle buone  prassi e dalle esperienze che in Europa hanno permesso la riduzione del traffico e dell’inquinamento, maggiori garanzie di  sicurezza per le persone sulle strade, siano esse pedoni, ciclisti o automobilisti.    Nell’ambito del progetto Mmove, Reggio, capofila del progetto, sta ragionando su uno studio di fattibilità per una linea tranviaria che colleghi la stazione dell’Alta velocità  nell’Area nord ai quartieri a Sud della città, passando dalla stazione storica e dal Centro storico. Il progetto si è ispirato all’esperienza e al confronto con la città di Ulm  (Germania), che è partner di progetto.  La città di Brighton (Inghilterra), grazie agli stessi scambi resi possibili con mmove, sta sperimentando invece il servizio di BiciBus.    I rappresentanti della Commissione europea  Jean-Marc Venineaux e  Nuala Morgan (rappresentante del programma di finanziamento Interreg, che ha finanziato il progetto Mmove) hanno apprezzato il lavoro svolto e si sono complimentati per i risultati.   “Reggio Emilia – ha detto il professor  Ratti  – è una città molto interessante anche sul piano delle esperienze di mobilità, ed è quindi molto importante che sia protagonista del dibattito europeo sulla mobilità sostenibile. Il confronto e lo scambio di buone pratiche, attraverso ‘laboratori civici’ come quello in corso a Reggio, possono essere uno stimolo per risolvere le esigenze locali sulla mobilità. Le nuove tecnologie sono le nuove infrastrutture per ripensare le città e la qualità della vita che in esse si svolge”.    “Il fenomeno Smart City – aveva spiegato Ratti nei giorni scorsi, presentando Mmove – rappresenta la più alta forma di innovazione urbana e i ‘laboratori civici’ stanno  diventando un movimento globale che può diffondere le migliori idee, ad esempio per migliorare il sistema dei trasporti o attivare il bike sharing”.    Secondo Ratti il progetto Mmove rappresenta al meglio la filosofia Smart City: “Per migliorare la vita delle città – aggiunge – abbiamo bisogno di costruire dei sistemi di  raccolta dati, valutazione e trasferimento delle buone idee. I cittadini dovranno essere ‘sensori’ per valutare le migliori esperienze urbane, per capire quali buone pratiche  possono essere trasferite anche ad altre città attingendo dai dati e dalle analisi che sono condivisi dalle città d’Europa e del mondo”.    Nel corso dei tre anni sono state 39 le buone pratiche di mobilità sostenibile presentate all’interno del progetto, sono state individuate le migliori politiche di mobilità (bus, treni, bici, trasporto collettivo–transfert casa-scuola-lavoro) e realizzati studi di fattibilità per lo scambio delle buone prassi.    Il lavoro che i mobility manager delle città hanno realizzato in questi tre anni sarà riassunto in una serie di raccomandazioni di policy e in un toolbox che sarà messo online, sul sito di progetto www.mmove.eu, per permettere alle altre città europee di trasferire le buone pratiche nelle proprie comunità locali.    Le linee di lavoro hanno infatti riguardato: promuovere e far diventare più efficiente il trasporto pubblico urbano, favorire l’utilizzo  di vetture elettriche, ampliare i servizi e rendere sicuri i percorsi per la mobilità ciclistica, realizzare bicibus o pedibus per accompagnare a scuola i bambini, creare le condizioni per ottenere collegamenti veloci tra centro e periferia con il trasporto pubblico. Innovazione e sostenibilità con l’obiettivo di ridurre il traffico e l’inquinamento i temi ispiratori, mettendo a confronto e condividendo progetti che permettono di migliorare la qualità di vita dei propri cittadini.

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